Capitolo I (parte 2)

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9:30 a.m.
Raimondi aveva già iniziato a vantare la sua "straordinaria" intelligenza e forza fisica, mentre io tentavo di ascoltare il racconto delle vacanze della Ivanotti, anche se non credo che a qualcuno di noi interessi di quando suo figlio si è sposato e lei è andata a farsi togliere i calli dai piedi.
- Sai che questa estate sono stato a Washington e Obama mi ha chiesto di diventare vicepresidente? Ma io ho rifiutato perchè voglio diventare dittatore della Korea e sottomettere il mondo al mio potere, però nel frattempo mi sono fatto sua figlia... - nonostante lo conosca da tre anni non riesco ancora a capacitarmi della quantità di idiozie che gli escono a raffica dalla bocca.
Mi limitai a rispondere con un "Si? Davvero? Interessante."
Con le orecchie che ronzavano, da un lato per la voce tonante di Raimondi e dall'altro per i discorsi raccapriccianti della prof, di colpo mi ricordai della mia missione primaria..................

.........Dov'è?............Stupida!...Perchè non hai controllato.....in che aula è finito?!........................Oggi non l'hai ancora visto........potrebbe essere ovunque................e se avesse...................cambiato scuola..........e tu non lo sapessi?

Come ho potuto dimenticarmi di Lui? Presa dall'euforia del primo giorno ho mancato il mio obbiettivo, ma la giornata è appena iniziata.

10:00 a.m.
Oggi le lezioni finiscono alle 11:00, la scuola è grande, devo sbrigarmi.
Al cambio dell'ora mi precipito in corridoio, scendo le scale di corsa e inizio a cercare il foglietto con gli abbinamenti aula-classe. Era appeso alla porta d'ingresso.
<< Devo sapere. >> pensai.

Lui: II B aula 201, lato Ovest; Io: II G aula 313, lato Est.

Non poteva capitarmi postazione peggiore. Eravamo lontanissimi! In due piani e su due lati diversi. Il mio compito quest'anno sarà particolarmente difficile.

10:10 a.m.
Burcelli aveva appena chiamato l'ascensore dal piano terra, fortunatamente non mi aveva vista. Corsi in classe. Non sono un tipo molto altletico e la tentazione di salire le scale sul lato Ovest era enorme, ma avrei perso troppo tempo.
Anche se col fiatone riuscii, con gran sorpresa, ad arrivare prima di lui.
Viva gli ascensori lenti!

Raimondi mi chiese dove ero andata, ovviamente risposi in bagno, ma lui non sembrava molto convinto:
- Ma se il bagno delle ragazze è qua accanto sulla sinistra e tu sei andata a destra? -
- So che è guasto e allora sono andata in quello del secondo piano - improvvisai.
- Già i bagni guasti? Che scuola efficiente! - iniziammo a ridere.
Tutta l'allegria si spense in un istante con l'ingresso di Burcelli; silenzio tombale, la porta che si chiude, il tonfo della sua cartella gettata sulla cattedra.
- Bene ragazzi, dato che oggi è il primo giorno, INTERROGHIAMO. Divina Commedia, Inferno, canto III -
Nessuno osò controbattere e capimmo tutti che le porte dell'inferno per noi si erano appena aperte.

11:00 a.m.
Lezioni finite. Tirai un sospiro di sollievo. Burcelli aveva interrogato solo i primi sei:
- Grazie mille mio caro cognome! - esclamammo in coro io e Anna.
- Sí, davvero, grazie. - non poteva dire lo stesso Roberta.
Per ovvi motivi proposi di scendere dalla scala Ovest, ma non conoscendo il motivo della mia decisione le ragazze furono restie nell'accettare. Tuttavia dato che era il primo giorno mi accontentarono.
Notai con sorpresa che la II B era già uscita allora iniziai a correre; le mie due amiche mi avranno presa per pazza ma io.............

.......lo devo vedere..........

Non ero propriamente in me durante quella corsa folle, ma quando riuscii a scorgere i suoi meravigliosi capelli nella mandria di bufali che affollava il cancello mi sentii subito meglio e mi incamminai tranquilla verso casa.

L'ho visto.................il mio senpai.

Diario di una yandere occidentaleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora