Raggiungemmo il Raimondi ferito all'incrocio, per fortuna o per sfiga non c'era nessuno quinddi lui era ancora lì a tenersi la mano sinistra frantumata dalla ruota del motorino e il fianco ammaccato, comunque era rinvenuto, o forse non era proprio svenuto.
Aspettando l'ambulanza lo aiutammo a spostarsi dalla strada con non poche difficoltà dati i suoi continui lamenti sul fatto che non avrebbe mai più potuto suonare la chitarra, scrivere (cosa non vera dato che non è mancino) e avere una vita normale come gli altri.
Vedendo che le condizioni non erano gravi anche Roby si tranquillizzò; faceva il gradasso come sempre, non poteva stare così male.- Comunque potevi fare attenzione uscendo dall'incrocio - inizia a incolpare Roby che ribatte - Comunque potevi evitare di attraversare con le cuffiette come sempre -
- Sai che sono fatto così, era partita "Let it be" mica potevo staccarle ora -
- Allora peggio per te -
- Ei ei ei, non scherziamo con la mia esistenza. Come fareste voi poveri idioti senza me che innalzo il termine di paragone e vi sprono a diventare sempre più grandi. Tuttavia vi insegno anche a rassegnarvi perchè vi faccio capire con la mia meravigliosa esistenza che non potrete mai essere come me! -- Abbiamo capito, smettila pallone gonfiato, ti dovevamo passare sulla lingua non sulla mano.-
intervengo zittendolo improvvisamente. Sentiamo l'ambulanza in lontananza e Roby inizia a fare segnali di fumo con le braccia (come se non ci vedessero già). Accosta e portano via mister Presunzione, insieme a Roberta che doveva presentare le carte dell'assicurazione e altre questioni giuridiche che devi sbrigare quando fai un incidente.Li salutai e rientrai in casa.
Mi ero scordata della pagina nella scatola, era ancora lì, e non sentivo nessuna presenza demoniaca in casa nè fuori. Forse ero sola davvero, di solito ho un sesto senso per queste cose.Carta diversa, calligrafia diversa, non era firmata nè intestata, ma di sicuro non era di Rosa.
Gianni, amico mio, oggi gliel'ho chiesto. Ci siamo incontrati al solito posto, vicino al lago Vittoria, quello dove passiamo le sere d'estate sotto le stelle ascoltando i Rolling Stones.
Ho portato l'orologio che mi sarebbe servito per ottenere i soldi di cui avevamo bisogno...per fuggire, insieme, per sempre.Ma non è andata come speravo. Non voleva lasciare i suoi genitori in questo modo e a quanto pare neanche intraprendere una relazione con me.
Capisco la situazione, ma non siamo fratelli! Non lo siamo mai stati veramente, e i suoi genitori non saranno mai i miei...i miei sono morti e non torneranno mai più.
Stava lì in mezzo al prato con un'espressione tra lo stupore e la più totale incredulità; e la spilla di fil di ferro a forma di rondine che avevo realizzato con le mie mani per lei le avrà fatto pensare che fosse uno scherzo, che idea ridicola!
Se avesse accettato, non sarei costretto a partire fra due mesi per quella stupida leva che mi allontanerà più di quanto già io non abbia fatto con la mia stupida dichiarazione.
Ho rovinato tutto.
Fratelli?
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Diario di una yandere occidentale
Mystery / ThrillerCarlotta, una ragazza timida e insicura all'apparenza che però nasconde grandi segreti e una personalità controversa. Una grande città, un liceo classico, un'aula all'ultimo piano, professori strani, due amiche, un amico fastidioso, un ragazzo non t...