Non appena la maniglia della porta si fu abbassata, Josefine scattò in piedi e Cordelia prese il suo posto sulla poltrona, avvicinandola velocemente a Wladimir e prendendogli una mano.
La testa di Alexander fece capolino dal corridoio, e fissò i genitori divertito. «Falso allarme».
Wladimir liberò un sospiro di sollievo, mentre Cordelia guardava malissimo il figlio. «Dov'è tua nonna? Beh, l'altra», si corresse, lanciando un'occhiata a Josefine, che rimaneva impettita al centro della stanza. Anche una statua sarebbe stata meno rigida.
Alexander entrò, chiudendo la porta a chiave. «A salutare qualche amica. C'è anche zia Vivian». Questa notizia fece agitare ancora di più gli ex sovrani, che ora respiravano frenetici. «Ciao, nonna», salutò Josefine, che però non rispose.
«Chi è Ludovice?», presi la parola dopo un bel po' di silenzio. Mi ero limitata a fare da spettatrice, ma non riuscivo a capire come queste nuove ospiti potessero mettere tutti in agitazione.
Alexander si strinse nelle spalle. «Nonna Ludovice è la madre di papà, e zia Vivian è la sorella», spiegò, per poi avvicinarsi a me e rivolgermi un sorriso tutto fossette.
Con una nota di rimprovero che mi distolse a prendere la mano dell'Imperatore nella mia, Josefine aggiunse: «Ovviamente il nostro sovrano ha abbastanza coraggio per andare in guerra due volte, ma non per dire alla madre che ha lasciato mia figlia e che la spassa con una bastardella».
«Frena la lingua», ringhiò Wladimir, fissandola truce.
Qualcuno bussò alla porta, e tutti ci guardammo spaesati. Josefine si sporse – giuro che vidi quasi una luce divertita nei suoi occhi – e girò la chiave nella toppa.
La porta si aprì, ed una donna fece il suo ingresso. Il tratto che me la fece etichettare subito come parente furono due dolci fossette sulle guance, tali e quali a quelle di Alexander. Era rotondetta, e questo non faceva che accentuare la sua aura che urlava "maternità! Amore materno!".
Non riuscivo proprio a capire come una donna simile potesse incutere terrore in Wladimir. La risposta arrivò quando ci illuminò con un dolce sorriso, salutandoci: «Salve, famiglia!».
«Madre», rispose Wladimir, più rilassato, con la mano ancora stretta in quella di Cordelia. Quella vista sembrava strana – loro due e un gesto di affetto – eppure non sembravano poi così nervosi come ci si aspetterebbe. Forse si erano tenuti la mano per così tanto tempo, prima che Mildred rovinasse tutto, che era quasi come tornare a fare qualcosa di abituale.
«Ludovice, è un piacere vederti», disse l'ex sovrana, sorridendole.
Josefine si limitò ad un freddo: «Maestà».
«Oh», rise bonaria Ludovice. «Non sono più al potere, Josefine, non chiamarmi così». Poi i suoi occhi caddero su Alexander.
«Ma guarda come sei cresciuto!», esclamò, avvicinandosi e prendendo il suo volto fra le mani. «L'ultima volta che ti ho visto avevi ancora il ciuccio».
«Ciao nonna», la salutò lui, rivolgendole un sorriso. Uno di fronte all'altro, con le fossette sulle guance, parevano perfetti per un ritratto.
«E tu devi essere la mia futura nipotina», disse, prendendomi le mani nelle sue. Arricciai gli angoli della bocca anche io: quella sua felicità era contagiosa.
«Victoria, signora», mi presentai.
Di nuovo la sua dolce risata. Capivo perfettamente perché Wladimir non l'avesse messa al corrente della sua separazione: le avrebbe spezzato il cuore. «Chiamami 'nonna', tesoro».
«Va bene, nonna», risi anche io.
Wladimir e Cordelia intanto si lanciavano occhiate strane: l'uomo aveva un'espressione supplice, mentre la donna era il ritratto dell'omicidio premeditato.
«Stai bene?», chiese Ludovice al figlio, avvicinandosi al letto. Cordelia si alzò per lasciarle il posto sulla poltrona, ma l'ex sovrano fece una smorfia quasi contrariata quando la sua mano tornò vuota.
«Qualche graffietto», rispose lui, vagando con lo sguardo sul soffitto. Alexander, che ora mi teneva un braccio intorno ai fianchi, si irrigidì.
«Cordelia, tesoro, ma quando mi farete un altro bel nipotino?», chiese a bruciapelo nonna Ludovice, con un sorriso delicato. Ovviamente non poteva sapere che non avrebbe più avuto nessun piccolo bambino da viziare.
La donna sbatté le palpebre, a disagio.
«Ci stiamo lavorando», rispose Wladimir tranquillo, tanto che se non avessi conosciuto Mildred ci avrei creduto davvero. Cordelia guardò insistentemente in basso, nascondendo una smorfia.
Josefine ebbe un singulto, come a soffocare una risatina.
«Scusate, ma ho una riunione con dei nobili», si congedò Alexander, facendomi segno di seguirlo. Non ebbi neanche il tempo di salutare i presenti, che già mi trovavo in corridoio.
«Vengo con te», proposi.
«Nah, era solo una scusa per uscire. Non sono affari nostri», rispose, stringendosi nelle spalle. «Nonna Ludovice credo avrebbe un infarto se sapesse che i miei non stanno più insieme. Stravede per mamma», spiegò, confermando la mia teoria. Mi portò davanti alla sua camera, ma io mi bloccai.
«Sai che non possiamo continuare così, vero?», chiesi, sentendomi una guastafeste.
Sbuffò, cambiando direzione e scegliendo la porta subito dopo la sua. La aprì ed entrò, seguito a ruota da me.
«Questa mi piace», concordai, guardandomi intorno. Era più piccola di quella che occupavo da Imperatrice, ma era molto confortevole. Il letto al centro era a baldacchino, ma piuttosto modesto, accogliente. Una porticina portava al bagno privato, e tutti gli arredi erano color nero scuro, sicuramente ebano.
«Ed ancora non hai visto questo», ridacchiò Alexander, scostando una spessa tenda che copriva una finestra. O almeno, avrebbe dovuto farlo: oltre il pesante drappo scuro, c'era una porta. La aprì, e mi fece segno di avvicinarmi. Oltre l'uscio, la sua stanza era esattamente come l'avevo lasciata. «Diciamo che per sicurezza, ho tolto la chiave».
Gli lanciai un'occhiata tra il divertito e lo sconvolto, mentre lui si avvicinava e proponeva di vedere se il letto fosse comodo come il suo. «Se non fosse così», aggiunse, «hai il permesso di dormire nel mio tutte le volte che vuoi». Poi cominciò a baciarmi, pigro.
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Deimon 2 - La consorte del Demonio
Мистика«I Bloodwood non sono persone da sposare, ma da evitare. Guarda cosa ha fatto Wladimir con Cordelia, ti aspetti forse un trattamento speciale? Il sangue non mente, e tu non diventare dipendente dal loro. Ti attirano nella loro trappola di seduzione...