capitolo 12

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-non possiamo seguirlo, se ne accorgerà e moriremo- Draco era diventato un po' paranoico. Lo guardai arrabbiata
-se non vuoi farlo non sei costretto- dissi a denti stretti. Lui mi guardò offeso e abbassò il capo -ti stai comportando come un bambino. Non ti ho mai chiesto di rischiare la vita per me o per gli altri- ero furiosa per la sua codardia
-hai ragione. Mi sto comportando come un bambino. È solo che ho paura. Paura che tu faccia del male e che tu...- non finì la frase e lo guardai. Aveva la testa bassa e le lacrime minacciavano di scendergli sulle guance. Sapevo per certo che probabilmente non avrebbe mai pianto dinansi a me
-Perché dovete pensare tutti sempre al peggio? Non potrebbe mai andare a finire bene una cosa pericolosa? È pericoloso, lo so, ma non è impossibile- presi il suo viso tra le mani

Draco's Pov

Ma perché doveva sempre rischiare per gli altri? Non poteva semplicemente seguire suo padre e non mettersi contro di lui? Era tanto difficile?
Ma infondo sapevo che aveva ragione. Dovevamo combattere, ma non rischiare in continuazione la vita. Ma sapevo anche che non c'era altro modo per combattere, in ogni battaglia si rischia sempre la vita
-io ti aiuterò. Lo sai che non ti lascerò mai da sola vero?- dissi sinceramente alla ragazza di fronte a me. Mi sorrise e rimasi imbambolato a fissare il suo sorriso. Era incredibilmente bella
-non ne avevo dubbi- disse felice. Io sorrisi e lei mi baciò. Avevo paura ma non l'avrei mai lasciata da sola. L'amavo e non volevo che lei se ne andasse via da me, non volevo. Forse era l'unica che si interessava realmente a me

Sofy's Pov

Ero felice. Draco non mi avrebbe abbandonata e io ero felice
-bene. Ira sappiamo che cerca la bacchetta di Sambuco. Devo leggere la storia dei tre fratelli altrimenti non la storia di quella bacchetta. Torniamo a Hogwarts- Draco annuì e ci smaterializammo di nuovo. Eravamo all'uscita della piccola cittadina e io avevo paura. Alcuni mangiamorte ci avevano circondati. Rocordai di avere il marchio e lo mostrai
-sono una di voi- dissi. Loro guardarono Draco. Una donna si fece avanti. Non penso di averla mai vista, ma infondo non conosco tutti i seguaci di mio padre
-si- si avvicinò a me -lei è la figlia del signore oscuro. Lui- disse guardando Draco molto attentamente -è il figlio di Malfoy. Draco- tutti i mangiamorte abbassarono la bacchetta. Mi rilassai un pochino. Almeno, speravo, non ci sarebbe stato uno scontro
-Perché siete usciti dal castello così furtivamente? Non potevate fare tutto senza troppi problemi?- disse un uomo tozzo. Lo guardai e lo guardai con autorità
-ci piace fare cose pericolose- dissi. Ero incerta e mi maledissi per la cazzata appena sparata
-ci hai preso per coglioni?- gridò l'uomo. Lo guardai e alzai la bacchetta
-Perché, non lo sei?- chiesi con curiosità. Infuriato alzò la bacchetta
-no- la donna di prima si mise in mezzo a noi -hai visto cosa è successo ai Carrow? Vuoi fare la loro stessa fine?- chiese. L'uomo la guardò e poi abbassò la bacchetta. Riamsi li, immobile, con la testa alta e la bacchetta alzata, cosa che stavo copiando da Bellatrixs
-se non ci dite quello che avete fatto- disse la donna avvicinandosi -noi non chiameremo il Signore Oscuro. Vabbene?- il suo viso era a pochi centimetri dalla mia bacchetta
-abbiamo fatto visita ai Malfoy- alzai le spalle -ora nemmeno questo si può?- chiesi. I mangiamorte mi guardarono
-no- disse uno alto. Sembrava un troll -no senza il permesso del preside- lo guardai
-allora la prossima volta starò più attenta- Draco, che era dietro di me mi prese la mano
-fanculo- disse l'uomo tozzo. Prima che potesse estrarre la bacchetta lanciai un incantesimo. L'uomo cadde a terra morto. Mi sentivo male ma cintinuai a lanciare incantesimi, meno potenti di quelli che feci quando mio nonno fu ucciso
-protego- urlò Draco. La donna di prima fu scaraventata in aria, atterrò con il culo
-Accio Bacchetta- dissi. La bacchetta della donna venne verso di me e io l'afferrai
-come avete fatto ad uccidere tutti questi mangiamorte? Nemmeno io ci sarei riuscita- disse guardandoci come fossimo dei mostri
-lui non ha fatto niente- difesi Draco. Infondo lui mi aveva solo protetto dagli anatemi che uccidono. Io avevo fatto una strage
-lo so- la donna indietreggiò fino a toccare con la schiena il muro
-hai paura di me?- la derisi. Lei mi guardò male ma poi abbassò il capo. Non dissi nulla mentre mi avvicinavo
-tieni- dissi dandogli la bacchetta. Lei mi guardò stupita -io ti lascio andare solo se mi giuri una cosa. Con il voto infrangibile- gli occhi della donna si spalancarono. Le pupille si dilatarono per la paura, ma annuì
-devi giurare di non dire a nessuno chi ha fatto questo- indicai i corpi -se te lo chiedono tu di che erano figure incappucciate. Inventa quello che cazzo vuoi, basta che sia convincibile e che non faccia sapere che siamo stati noi- ero fredda, distaccata e cattiva. Non ero in me. La donna mi guardava con misto di odio e terrore stampate sul viso. Mi guardava come se fossi un mostro, una creatura pericolosa dalla quale scappare, della quale devi avere paura. Mi sentii un mostro anche io. Non sapevo cosa mi era preso poco fa. Ho paura che io stia diventando come mio padre
La donna annuì con un cenno brusco del capo. La guardai mentre prese la bacchetta, la sua bacchetta, che gli stavo ridando. Aveva paura di sfiorare anche solo un centimentro della mia palle, come se potesse scottarsi o ferirsi alla singola sfioratura. La guardai mentre si alzava guardandomi, probabilmente aveva paura che l'attaccasti. Con un gesto della bacchetta si smaterializó
Girai lo sguardo per incontrare quello di Draco. Lui era rimasto a guardare per tutto questo tempo
-grazie per avermi difeso- dissi avvicinandomi a lui. Sorrise e mi prese per la vita
-ti ho detto che non permetterei mai a nessuno di farti del male- mi beai di quelle parole. Ero fortunata ad avere lui, molto
-andiamo- dissi guardandomi intorno -prima che qualcuno scopra che siamo stati noi- presi la mano del mio ragazzo e incominciai a correre. Feci l'incantesimo che ci rese invisibili agli occhi dei mangiamorte di guardia ai cancelli di Hogwarts. Appena superato il cancello l'aria si fece fredda e triste, la felicità era sparita lasciando spazio solo all'opprimenza. I Dissennatori erano ovunque e venivano verso di noi. Guardai Draco che tremava. Mi avvicinai a lui e gli presi il viso tra le mani
-calmati- guardai i suoi occhi. Lui smise di tremare e sorrise. Mi meravigliai ancora una volta di quanto fosse bello dimenticandomi dei Dissennatori
Mi avvicinai sempre di più al suo viso. Eravamo tornati normali, ma non mi importò molto. La nebbia che avvolgeva il castello era talmente fitta che forse non ci potevano vedere. Le nostre labbra si toccarono e mi persi in loro. Erano molto morbide sulle mie e non potei che essere felice. Mise le mani su i miei fianchi, al contatto mi venne la pelle d'oca e sorrisi nel bacio. Misi le mani nei suoi capelli. Ci staccammo per riprendere fiato. Aveva le guancie arrossate, anche le labbra erano rosse, e aveva i capelli scompigliati
-ti amo- mi disse. Ora la felicità era talmente tanta che fece allontanare i Dissennatori. Lo guardai sorridendo
-anche io ti amo- lui mi abbracciò e poi ci incamminammo per entrare, senza farci vedere, nel castello. Ero ancora molto felice e guarfavo Draco come una bambina innamorata. Arrivammo in Sala Grande giusto in tempo per la cena

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