capitolo 23

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I ragazzi erano riuniti intorno a Sofy che era svenuta improvvisamente. Erano tutti molto preoccupati mentre cercavano di svegliarla scuotendola o chiamandola. Sono una persona era tranquilla e guardava la scena con le braccia incrociate al petto, guardava l'amica come se sapesse quello che stava vedendo

-lasciatela respirare- Hermione, che era rimasta in disparte, cercò di far spostare i tre che erano intorno alla ragazza.

-ma... non sta bene- rispose Ron, che con Sofy aveva una specie di rapporto fraterno. Draco si affiancò a Hermione guardando il rosso

-ha ragione. Probabilmente sta viaggiando nel passato- sospirò guardando il corpo della ragazza sul terreno della Sala Grande.

Nella Sala erano rimasti soli, tutto il castello stava venendo sgomberato dai minorenni e dalle persone troppo codarde per rimanere a combattere

Ron guardò i due, poi rivolse uno sguardo a Sofy. Si sistemò seduto accanto alla ragazza aspettando il suo risveglio affiancato da Harry che guardava il vuoto.

Sofy's pov

Guardavo mia madre mentre suonava e cantava quella dolce canzone che aveva scritto per me. Lacrime salate iniziarono a scendere dai miei occhi quando anche lei iniziò a piangere stringendo un fagottino tra le proprie braccia. Ovviamente nel fagottino c'ero io che ogni tanto facevo qualche verso come per consolarla

Come vorrei stringerla a me e sussurrarle che tutto andrà bene, come vorrei dirle quel "ti voglio bene" che per anni le ho sempre detto solo in preghiera, come vorrei stare li seduta con lei a parlare del più e del meno.

Mi accasciai al suolo con un tonfo secco, ma lei ovviamente non sentì nulla.

Fuori dalla finestra la neve scendeva lentamente, bianca e fredda come lo è sempre stata. Ricopriva tutta la foresta intorno rendendo tutto bianco e candido

-piccola mia- mia madre cominciò a parlare con il fagottino rosa nelle sue mani -la canzone ha già espresso quello che provo, ma ti ripeto che ti proteggerò sempre, sopratutto da tuo padre. Lui non è più l'uomo che amavo, lui è cambiato e spero che tu non lo conosca come è adesso. Spero che un giorno capirà i suoi errori e spero che migliori, non che cambi. Ricorda, le persone migliorano, non cambiano- disse.

La guardai, volevo dirle che l'avevo conosciuto, volevo dirle che anche io spero che migliori, che ho provato a farlo cambiare, che ho provato anche a chiedergli di lei, ma sapevo anche io che lui non era più mio padre. Mio padre era l'uomo che amava sia me che mia madre, l'uomo che ci avrebbe protette anche al costo della propria vita, non l'uomo che ora cercava di uccidermi.

Lentamente mi alzai dal posto e con cautela poggiai la mia mano sulla sia calda guancia. Poteva sentire quel contatto?

Narratore esterno

La ragazza si risvegliò facendo sospirare i due seduti accanto a lei. Sofy cercò di rimettersi in piedi  ma un forte giramento di testa la fece sdragliare. Rimase così per un po' di tempo con lo sguardo fisso nel vuoto

Hermione, con molta cautela si sdragliò accanto a lei -cosa hai visto?- chiese guardando poi gli occhi dell'amica. Sofy non resse molto quel contatto visivo perché lacrime calde scesero senza controllo. Hermione, che più o meno pensava sarebbe successo, cercò di abbracciarla almeno per fargli capire che lei ci sarebbe stata

Ora, nella Sala, erano rimaste solo loro due abbracciate. Sofy continuava a piangere senza controllo mentre Hermione cercava di consolarla

-ne vuoi parlare?- chiese poi la rossa guardando l'amica che non accennava a miglioramenti di nessun genere

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