Cap 20

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Dopo lo svenimento Samuele mi aveva lasciato in pace per una settimana. Al matrimonio di Gabriele stavo già meglio. I miei genitori mi avevano fatto studiare per poche ore al giorno per impedirmi di stare male di nuovo. Per il matrimonio di Gabri decisi di prepararmi da sola invece di chiedere aiuto a qualcuno. Era una domenica mattina, e io mi svegliai verso le 10:00. Mi feci una doccia con calma per rilassarmi e, mentre lasciavo asciugare i capelli all'aria andai a vestirmi. Indossare un vestito bianco, lungo e morbido con dei ricamo di fiori neri sul fondo. In vita misi una cintura sottile color argento come la pochette che avrei preso su quel giorno. Ai piedi avevo dei sandali bassi bianchi pieni di perline e pietre. I capelli erano racchiusi in uno chignon morbido con alcune ciocche libere che avevo poi modellato in dei boccoli. Il trucco sfumava dall'argento al grigio scuro ed era definito dal mascara. Quando fui pronta mi accorsi che erano già le 15.30 e che il matrimonio sarebbe cominciato mezz'ora dopo. Quindi uscii di casa e trovai Samu ad aspettarmi di fianco alla sua macchina. Ci dirigemmo in chiesa e aspettammo l'arrivo di Ilaria, la sposa. Quando entrò in chiesa si vedeva lontano un miglio che era felice. Aveva scelto un abito a sirena con il corpetto in pizzo che andava a ricoprire le spalle e le braccia con maniche a tre quarti. Aveva una piccola cintura in vita che sottolineava ancora di più quanto fosse magra. Mio fratello la accompagnava tendendole il braccio destro. Lui indossava un completo nero con una camicia color bianco e la cravatta nera. Ovviamente piansi anche stavolta e, se non fosse stato per i fazzoletti del mio ragazzo, sarei assomigliata a un panda dopo la cerimonia. Per il ricevimento ci spostammo in collina, più precisamente all'interno di una villa a tre piani che era provvista di un porticato interno da cui si poteva osservare la città presente sotto la collina. Come cibo avevano scelto la cena seduti al tavolo. Io ero in quello accanto agli sposi con il mio ragazzo, Giulia, Marco, Angela, Davide e la piccola Sofia. La mia nipotina era nata da poche settimane ma non aveva problemi a stare in braccio a qualcuno che non fossero i suoi genitori. La piccola sorrideva a tutti ed era una vera e propria coccolona. L'animatore che mio fratello aveva chiamato era molto bravo e riuscì a fare in modo che non ci fossero tempi morti neanche durante la pause tra una portata e l'altra. Ci furono sia balli movimentati che lenti e questo servì a farmi arrivare intera a fine giornata. Gli scherzi organizzati dagli amici di mio fratello furono stupendi: essendo lui un gran fissato con la palestra gli fecero fare un mare stupidaggini per prenderlo in giro. La giuria era composta da me, Giulia, Angela e Ilaria. In poche parole dovevamo dagli tutti voti bassi tranne la sposa. Gabriele ebbe più volte da ridire sul voto dicendo che baravamo, ma noi gli assicuravamo che gli esercizi non venivano bene. Insomma, dopo aver ballato, riso,bevuto e parlato, riuscimmo a tornare a casa. Quando guardai l'orologio mi accorsi che erano le due di notte e io mi sarei dovuta alzare dopo solo quattro ore per andare a scuola. La mattina dopo sembravo uno zombie. Dormire poche ore mi distruggeva, ma il fatto positivo era che la scuola stava terminando e, nelle vacanze avrei potuto dormire. Cosa che non successe mai, perchè come iniziarono la vacanze fui costretta a lavorare sia per papà che per Angela per badare i bambini dell'asilo mentre lei faceva gli ultimi ritocchi al matrimonio. Così alternavo mattine nei campi con mattine tra i bambini e i pomeriggi stesa a dormire sul letto del mio ragazzo mentre lui studiava. Infatti, dopo aver dato gli scritti si era subito messo a studiare la tesina per l'orale in modo da non ridursi al giorno prima. Tra i bambini all'asilo c'era anche la mia nipotina che alleviava un po' la fatica con i suoi sorrisini sdentati. Il 25 giugno era stato fissato l'orale di Samuele. Dieci giorni dopo, il 5 luglio, si sarebbe sposata mia sorella. Più si avvicinavano queste date più i diretti interessati erano nervosi. Samu cominciò a studiare a casa mia e spesso usava il mio sacco da box per sfogarsi, Angela non doveva essere contraddetta per nessun motivo. Il 25 giugno accompagnai io Samuele all'esame con la moto. Lo scortai fino alla porta dell'aula e mi sedetti su una sedia per aspettarlo. Quando uscì aveva il sorriso stampato sulle labbra. "Presumo sia andata bene vista la tua espressione." "Sono riuscito a rispondere a tutto e mi hanno già detto il voto." "E...?" "85 su 100!" Gli saltai addosso e mi aggrappai a lui riempiendolo di baci. Alla fine i suoi sforzi erano stati utili e lui sembrava più che soddisfatto. Ora mancava solo il matrimonio di Angela, poi ci saremmo rilassati tutti.

Dipendo da te ~ We stay together trilogy~ #Wattys 2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora