Mi avevano fissato l'orale per il tre di luglio alle 11 della mattina. Il giorno prima, su consiglio di Samuele, mi ero rilassata e avevo lasciato perdere i libri per non arrivare troppo ansiosa all'esame. Il pensiero più brutto era che appena data la maturità avrei dovuto riprendere a studiare per entrare all'università.
La mattina dell'esame mi svegliai alle 8 in punto. mi avrebbe accompagnato il mio ragazzo e sarebbe passato a prendermi alle 10.15. Andai in cucina a prepararmi un cappuccino schiumoso per svegliarmi e poi andai in bagno. mi feci un bagno caldo, non tanto lungo, per rilassare i muscoli e distendere i nervi. Una volta finito, mi avvolsi in un telo e applicai la spuma sui capelli per renderli più mossi del solito. Dopo aver sistemato e asciugato i capelli andai a vestirmi. Misi un paio di jeans azzurro chiaro e una maglietta bianca larga, un paio di allstar nere e portai il ciuffo indietro con una spilla. MI truccai in modo semplice, presi la tracolla con tutto il necessario per l'esame e aspettai l'arrivo di Samu fuori dalla porta. Quando entrai a scuola tremavo un po' per la paura di non ricordarmi nulla. Entrai nell'aula alle 11.15 e lasciai fuori Samuele. I professori cominciarono a tartassarmi di domande sia sulla tesina che sul programma svolto in quinta. Cercavo di rispondere in modo sicuro guardando in faccia i professori per non farmi vedere in ansia. Uscii dall'aula dopo mezz'ora: il risultato lo avrei saputo due giorni dopo alla fine degli esami orali. Tornai a casa e mi rintanai in camera con la musica a tutto volume per cercare di non pensare all'esito dell'esame. la mattina dopo cominciai a ripassare per il test d'ingresso all'università di scienze della formazione a Milano: era lontana dalla mia famiglia, ma avevo sempre sognato di studiare in quella città. Cominciai anche a cercare su internet un appartamento o un monolocale a presso moderato il più vicino possibile all'università in modo da non dover comprare una macchina o dovermi muovere sempre in autobus. Trovai un monolocale a dieci minuti a piedi dal centro e contattai la proprietaria per chiedere alcune informazioni aggiuntive e dire che le avrei dato conferma il prima possibile. Dopo aver cenato lessi un po' il mio libro preferito -Fammi sentire importante_ di Shelly Crane. anche se lo sapevo a memoria lo lessi fino alla fine per poi addormentarmi col libro sulla pancia. Fui svegliata da delle carezze sulla testa e aprii gli occhi. Samuele era seduto sul letto che mi sorrideva. Mi alzai ma fui colpita da una fitta al collo e alla schiena. "Tutto bene?" "No, devo essermi addormentata in una posizione scomoda e ora mi fa male tutta la schiena e il collo." "Girati." Mi girai e Samu cominciò a massaggiarmi delicatamente per tutta la lunghezza della schiena dandomi sollievo. "Come va ora?" "Molto meglio, grazie." MI girai e lo baciai teneramente. "Ti ho portato questa." MI porse una busta sigillata con scritto il mio nome che veniva dal mio liceo. "Aprila." La aprii delicatamente e la lessi piano per essere sicura di non fraintendere: ero passata con 90/100. Mi buttai fra le braccia del mio ragazzo e piansi dalla gioia. "Sono passata!" "Lo sapevo che ce l'avresti fatta."
Passai l'estate a divertirmi e festeggiare, ma anche a studiare per il test che si sarebbe tenuto il 5 settembre. Avevo già dato la conferma sul monolocale per essere sicura che non me lo prendesse nessuno. Alla fine di agosto cominciai a spostare qualche vestito e qualche oggetto in modo da potermi trasferire prima che cominciasse l'università. Il 10 settembre mi comunicarono che ero passata e che potevo cominciare a frequentare i corsi dal 15 del mese. Quel giorno Samuele venne con me nel monolocale e facemmo l'amore per salutarci visto che lui sarebbe tornato a Forlì il giorno dopo per il lavoro. Dopo che Samu fu partito il giorno dopo, cominciai a mettere a posto i vari scatoloni che mi ero portata e ricontrollai di avere tutti i testi necessari per le lezioni. L?accordo col mio ragazzo era che un weekend sarebbe venuto lui a Milano, e uno sarei andata io a Forlì in modo che potessi rivedere la mia famiglia e i miei amici. Per il primo mese nella nuova città andò tutto bene: le lezioni erano facili da seguire e gli spostamenti non richiedevano troppo tempo. Poi, verso la fine di ottobre cominciai a stare male: la notte non dormivo quasi mai, tutto ciò che mangiavo lo vomitavo ed ero calata di tre chili in poche settimane. Siccome non volevo che la mia famiglia mi vedesse così, cercavo di rimandare il ritorno a casa dicendo che dovevo studiare e dicevo a Samuele di non venire perché mi avrebbe distratto. Un giorno, mentre andavo in facoltà, successo un disastro. mi ero svegliata tardi perché non avevo sentito la sveglia, così avevo fatto tutto d corsa e non avevo fatto colazione. Stavo correndo per il marciapiede per arrivare in tempo quando cominciò a girare tutto. Mi fermai vicino a una panchina per sedermi un attimo ma non feci in tempo che sentii del caldo in mezzo alle gambe e svenni sul marciapiede.
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Dipendo da te ~ We stay together trilogy~ #Wattys 2017
ChickLitUn amore che dura da anni ma non è mai stato ricambiato. Ma cosa succederebbe se ad un tratto la persona che più vi sta a cuore ricambiasse i vostri sentimenti? A Matilde è capitato e ora vuole raccontarvi quello che le è successo. Non per mostrarvi...