Capitolo 15

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Louis

Dire che Harry e Gemma mi mancassero era dire poco.

Da quando sono atterrato in aeroporto la mia vita procede sempre e costantemente con gli stessi passaggi, la stessa routine e tutto ciò mi sta uccidendo.

Non è che io non li abbia mai più sentiti, anzi, tutte le sere chiamo Gemma o Harry oppure mia madre o mio padre, fa ancora strano chiamarli così.

A casa, in Italia, i miei genitori adottivi erano terrorizzati dal fatto che io potessi scegliere di passare il resto della mia vita in Inghilterra, con la mia vera famiglia, ma quando ho detto loro che preferivo rimanere con loro e che li avrei sempre chiamati "mamma" e "papà" loro mi hanno sorriso e i loro occhi erano quasi lucidi.

Oggi, per fortuna, andremo in gita con la scuola e questo mi modificherà un po' i piani... In peggio, al posto di alzarmi alle sette mi dovrò alzare alle sei.

E così, eccomi a camminare come uno zombie per le fredde e grigie strade della mia città, con il cappello in testa e la sciarpa alzata fino a pochi millimetri dai miei occhi.
Il cappotto tiene un caldo che è una meraviglia e lo zaino non è poi così pesante, dopotutto contiene solo una bottiglietta d'acqua, la merenda e oltre ai soldi, la mia fedele fotocamera.

Oggi fa particolarmente freddo, ricordandomi che è dicembre.

Sollevo lo sguardo dai miei scarponi, se non si è ancora capito, soffro tantissimo il freddo, anche se non ho origini siciliane come mio "papà" amo lo stesso il caldo.

Ma adoro anche la neve, e tutto ciò è strano, si okay, bene avete capito che sono strano.

Per fortuna mancano soltanto pochi giorni all'inizio delle vacanze natalizie.

Dovrò ricordarmi di fare gli auguri a tutti i ragazzi, siamo diventati molto molto amici, anche se ho legato con tutti loro.

Forse passerò il Natale in Inghilterra, anche perché mamma ha deciso di organizzare una cena di famiglia invitando anche i miei genitori italiani.

Sono talmente occupato a pensare che nemmeno mi accorgo di essere quasi arrivato a scuola e che è partita, nel frattempo, una delle canzoni della band di mio fratello. È buffo da pensare e anche da dire!

"Ciao Lou come va?" Inizia Giada.

"Salutandomi tutti i giorni, non ti farò conoscere mio fratello e i suoi simpatici amichetti, non ci sperare." ridacchio.

Saluto dei professori e incomincio a sedermi sul pullman, tenendo il posto per le mie amiche.

Mi sono seduto nei posti col tavolino da quattro, e non appena vedo Sara e le altre avvicinarsi, le saluto e mi vengono incontro salutandomi.

"Ehi bellissimo come va?" Inizia Sara.

"Ciao anche a te, bellissima!! Molto bene soprattutto perché oggi andiamo in gita e un giorno di noia totale lo possiamo saltare." Sorrido.

"Lou, mi faresti un favore? Potresti farmi sentire la musica con te? Ho lasciato a casa le cuffie." Mi chiede Maria.

"Certo, non ti preoccupare. Voi siete a posto? Anche se il viaggio non durerà più di un'ora..."

"Tutto okay, non ti preoccupare." Sorridiamo e subito dopo la prof. passa per fare l'appello.
Suona ancora strano quando mi chiamano con un cognome diverso ma dovrò abituarmici.

-

Io e Maria stavamo ascoltando una delle nostre canzoni preferite, mentre il mio telefono incomincia a squillare.

Guardo subito chi mi sta chiamando, è Harry!

Rispondo subito è non posso fare a meno di ridacchiare quando vedo la faccia scioccata di Giada e le sue amiche cornacchie, quando mi sentono gridare "Harry!!!"

"Ciao fratellino, come va ?"

"Alla grande! Stiamo andando in gita oggi, la mia prof. di arte è quasi svenuta ieri quando Niall mi hai chiamato nella sua ora e non mi ha nemmeno ritirato il telefono! Ha solo chiesto una vostra foto autografata e poi mi ha lasciato andare in corridoio a parlare con Ni!"

Ridiamo entrambi e posso immaginare le fossette sul suo viso, anche perché sono come le mie.

La sua telefonata mi ha risollevato l'umore e quando lo saluto e attacco, sprofondo nel sedile sospirando con un sorriso da ebete sulla faccia.

"Beh ? Che ti ha detto il tuo fratello e superfigo?" Mi chiede Sara.

"Oh, niente, solo che presto diranno le date del nuovo tour e che non vedrà l'ora di venire qui in Italia anche se ci vedremo a Natale." Dico.

"Andrai da loro? I tuoi genitori? E noi? Come faremo scambiarci i regali alla vigilia? È una nostra tradizione ormai !"

"Non preoccuparti Manu, qualcosa ci inventeremo, sicuramente i miei fratelli avranno Skype, e i miei genitori sono invitati, ovviamente."

"Va bene!" Disse sbuffando. "Ma di notte dovrei trovare un modo per entrare in camera di tuo fratello, oppure in bagno, e fagli una foto."

"Perché dovrei entrare in camera di mio fratello oppure in bagno, e fargli una foto? OH, dannazione Manu! È pur sempre mio fratello!" Ma che cazzo ?!

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Aggiornerò il prima possibile
Se vi va passate da lei... E leggete la sua storia! http://w.tt/1qC3h58
Baci baci.
-Ale

Are you my brother? || Larry versionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora