"Le case a New York sono troppo costose"
Eravamo a casa di Eva sul suo letto e stavano vedendo per poterci sistemare in una appartamento a New York...
"Eva per ora prenotiamo solo l'hotel... Tanto alla fine restiamo una settimana, quando poi entrerai alla Juliard prenderemo con calma una decisione sugli appartamenti... Le ammissioni avverranno a settembre "
"SE vengo presa" disse sottolineando il se
" tu verrai ammessa, sei troppo brillante per noi comuni mortali, non possono non accettarti!"
"Magari..."
"Se... Forse...ma... Basta dai... Te lo prometto andrà tutto bene "a quel punto la tirai a me, era seduta sulle mie gambe.
"Promesso?"
"Promesso"
Un altro bacio... Ogni volta una scossa diversa come se fosse magia... Come se lei fosse l'animo dei miei giorni.
***
Quel weekend lo passai a casa con mio padre. Eva era partita con i suoi genitori per un weekend in famiglia e io invece rimasi a casa per sistemare la soffitta e magari cercare qualche valigia per partire a New York.
Poi vidi un baule ... Ero molto curioso, sul dorso era scritta una frase in latino e la chiave fortunatamente non servì perché era già aperto. Lo aprì e vi trovai un diario. La calligrafia del proprietario la conoscevo, era morbida e scorrevole, proveniva dalla morbida mano di mia madre.
"29 novembre
Lui è dolcissimo, oggi abbiamo parlato e mi è sembrato l'unico al mondo che mi capisse, forse sono pazza e l'ho odiato per anni... Ma voglio conoscerlo meglio " andai avanti di almeno mezzo diario
" 2 novembre
Purtroppo non c'è modo di rimanere insieme... Ma so che quando tornerà ci sarò per lui. Lo amo non voglio perderlo""Tua madre era molto sensibile sai?"
Era mio padre alle mie spalle
"Ti ho mai raccontato di come ci siamo conosciuti?"
"Si, beh certo non ogni giorno come nel diario "
"Ti vedo con quella ragazza e ci rivedo, me e tua madre"un lieve velo di malinconia si calò su di lui " tua madre piangeva spesso fra se e se... E pianse soprattutto per noi... Il destino ha sempre fatto di tutto per separarci, ma mai avremmo immaginato la sua morte"
"In che senso vi assomigliamo?"
"Beh... Tu la aiuti molto per farla stare meglio e più sicura... Dato che è sorda non è da tutti poterla veramente amare come fai tu... E io e tua madre come voi avevamo molto che ci divideva"
"Tipo?"
"Tipo il fatto che siamo stati separati per anni... Ci vedevamo per le feste e quando lo facevamo eravamo più innamorati di prima... Avevo paura che il fatto di stare lontani mi avrebbe portato via tua madre... Ma così non fu... Lei mi aspettò e io tornai da lei... Ci sposammo e avemmo te... I nostri sogni tutti realizzati... Ma il destino tornò... E stavolta nulla potrà farmela riavere "
"Non me lo avevate detto"
"L'importante è che ora stiamo insieme "
"Papà lei ora è morta"
" sai quando dicono finché morte non vi separi?"
"Si?"
"Beh io e tua madre non ci siamo separati neppure ora... Lei è sempre mia... E io suo"
Mi veniva da piangere a risentirlo... Mi mancava molto. Ma io Eva non l'avrei mai lasciata sola... Nulla ci avrebbe divisi.
***
"Ho un mucchio di sonno"disse Eva, era tornata dal weekend e si era precipitata a casa mia.
"Addormentati"
"Posso sdraiarmi su di te?"
"Certo "
Era dolcissima mentre dormiva. Io le accarezzavo quella morbida pelle chiara, i capelli castani che si riversavano sulle mie ginocchia... E quel sorriso che aveva anche mentre dormiva, non lo avrebbe mai perso , lei... E se anche fosse stato, il mio compito era quello di vederla ancora una volta felice , io amavo vederla serena come in quel momento . Il destino non ci avrebbe separati.
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Ascoltando l impossibile
RomanceAlex, liceale nato a Portland incontra Evangeline. Una ragazza bellissima ma molto riservata. Lui si innamorerà e riuscirà a coronare il suo sogno di diventare una pianista. Il problema è solo uno ... Evangeline è sorda