4.Ti prego non andare

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Il giorno dopo arrivai a scuola in moto. La scuola era sempre il solito buco. Che cosa brutta. Ma poi la vidi. Bella come il giorno prima. Aveva dei pantaloni neri e una camicetta sobria di color bianco, una treccia sulla spalla sinistra e portava sulla spalla destra uno zaino decorato da fiori bianchi con sfumature rosa.

" Evangeline!"
Non rispose . Giusto era sorda , come poteva sentirmi. Sciocco.
Mi avvicinai e le sfiorai il braccio. La pelle morbida e fresca. E profumava di mandorle e rose.

Lei si girò
" Alex!" Si buttò fra le mie braccia con entusiasmo.
"Ciao Evangeline!" Dissi ridendo, sorpreso per l'improvviso abbraccio.
"Mi passano tutti accanto come fossi un'ombra, nessuno che mi degni uno sguardo o una parola"
"Tranquilla Eva! Ti prometto che in meno di un mese avrai dei buoni amici, ok?"
"Ok... Promesso?"
"Promesso"

Di certo non era facile fare amicizia nelle sue condizioni, ma una promessa è una promessa, e di certo non ne avrei tradita una per la fragile Eva.

"Vogliamo entrare?"
"Si si certo! " mi disse con un grande sorriso

La accompagnai al suo armadietto, scoprendo che era proprio accanto quello di Barbara.

"Oh ciao, Alex, oggi vai agli allenamenti di basket? Sai così potremo stare un po' insieme" poi si girò verso Evangeline, la guardò quasi a indicare - non toccare la mia futura vittima-
"Barbara ti presento Evangeline, una nuova studentessa della Jackson"
"Ah..piacere Evangeline"
"Piacere Barbara "

Momento imbarazzante in corso
"Ti aspetto agli allenamenti Alex!" Si avvicinò mi diede un bacio sulla guancia e se ne andò a suon di tacchi
"È la tua ragazza?" Mi chiese con imbarazzo.
"No è solamente una mia amica, diciamo... In un certo senso " dicevo pensando a quanto potesse essere una ragazza che voleva solo essere la tua prossima ragazza solo per farsi regalare milioni di abiti, scarpe e trucchi per poi lasciarti.
" capito" disse rivolgendo lo sguardo verso il corridoio
"Oddio è tardissimo Eva, dobbiamo andare a lezione!"
"Ok ci vediamo a pranzo allora! A dopo Alex!" Disse mentre correvo ad algebra
"A dopo Eva!"

~ ~ ~
"Quindi la professoressa di arte ti ha messo F solo perché non hai risposto quando ti ha chiamata in appello?"
"Si, pensava la stessi prendendo in giro!"
"Le hai detto che sei sorda?"
"Si ma lei non ci credeva e ha chiamato il preside" stavamo ridendo come matti, la vecchia professoressa di arte aveva pensato che Eva la stesse prendendo in giro quando non aveva solo sentito il suo nome
" e il preside?"
"L'ha rimproverata perché sono veramente sorda"
"Povera professoressa. Succube di questa ragazzina" dissi in tono sarcastico. Eva si girò dall'altro lato e fece la sostenuta.
"Tanto è solo una tua fortuna conoscermi"
"Lo so" dissi con tono grave. Si girò e mi sorrise arrossendo.
"So che non è proprio la migliore idea che un ragazzo possa avere... Ma ti va di venire al cinema a vedere l'ultimo film horror uscito?"
" so che non è proprio la risposta che vorresti, ma non lo so, ricordati che sono sorda... Andare al cinema se non riesco a leggere bene il labiale nei film sarebbe inutile"
"Giusto"
"Stai tranquillo, verrei volentieri, devo solo chiedere il permesso ai miei" vidi un luccichio nei suoi occhi, si era commossa?
"Allora fammi sapere"
"Contaci"

~ ~ ~
Sentii un campanellino, no era una sveglia, musica forse? No era il mio cellulare che mi aveva appena svegliato dal riposo pomeridiano sui libri... Mi ero addormentato, per fortuna quel messaggio aveva segnato la fine della mia pigrizia. Presi il cellulare e lessi

"Ciao Alex sono Eva, ti chiederai come ho avuto il tuo numero. Tranquillo non sono una stalker. Per stasera tutto ok. Ci vediamo al cinema verso le otto?"

Non ci potevo credere! Veniva! Anche se non era un film per sordi voleva venire! Risposi subito
"Ok. Davanti al cinema alle otto. A stasera. Baci."

Finii i compiti di fretta visto che erano le sei, feci una doccia notando il caldo opprimente e la puzza del mio corpo sudato, mi vestii e andai al cinema.
Era così bella quella serata. Non una nuvola e un fresco serale accettabile.

Poi divenne un incubo. Era lei , Barbara, direttamente venuta dall'inferno per rovinare la più bella serata che avrei potuto passare con la più vera è bella ragazza al mondo. La sfiga batte Alex uno a zero.

"Ciao Alex, venuto solo?"
"No in realtà io..." Non mi diede il momento di rispondere
"Bene allora stasera stai con me e con le chearleder ti va?"
"No guarda Barbara"
"Ok allora stiamo solo che dici?"
"Barbara.."
"Dai quante storie! Prendiamo i biglietti!"
Le feci cenno di no, quindi si arrabbiò e si girò quasi piangendo. Ok non mi piaceva neanche un po, però mia madre mi aveva sempre fatto capire che non si deve far piangere una ragazza, mi avvicinai per consolarla e lei si buttò su di me intenta a baciarmi. In quel momento arrivò Eva. Vedendo come era poggiata Barbara spalancò la bocca. Io scansai Barbara e andai verso di lei. Ma Evangeline era già lontana, lontana da me.

Ascoltando l impossibileDove le storie prendono vita. Scoprilo ora