Driiiin driiiiin
"Eva la sveglia"
Driiiiin driiiin
"Eva dai lo sai , stacca la sveglia!"
Driiiiiiiinnn drinnnn
Oddio quanto sono stupido... Eva è sorda non potrà mai sentire né me ne la sveglia. Le scostai i capelli e iniziai a darle lunghi e intensi baci che non svegliavano solo lei ma calmavano me... Si girò verso di me e aprii solo un occhio poi sussurrò.
"Dammene un altro"
"Di bacio?"
"Ma io te ne do cento scema "
"Ah ora pure offese "
"Guarda che è stato provato che dire scemo o scema a una persona vuol dire che ami quella persona"
"Ho sbagliato allora... Ah ora pure statistiche"
Scoppiammo in una grossa risata che quasi non finiva, finché non si avvicinò a me e iniziò a baciarmi. Poi fra i baci , sussurrando il tutto disse:"Ti amo Alex, e se non ci sbrighiamo ad alzarci per andare all'università, ti giuro non riuscirò più a fermarmi , rimarrò qui "
"Perché mai allora mi dovrei alzare?"
"Scemo su,oggi è il primo giorno pure per te "Ebbene sì, era arrivato il mio primo giorno per me, era la mia ora, i successivi tre anni di college sarebbero stati duri, ma speravo di poter diventare giornalista.
" Alex alzati dai!!! "Mi gridò Eva dalla doccia
Entrai in bagno e vidi la sua figura oltre la porta della doccia, era nuda , e anche se non sarei entrato dentro la doccia , mi limitai a fissarla, nella sua pelle liscia che profumava di rose e gelsomino, appena uscì mi infila in doccia e mi persi nel pensare a quanto velocemente stava passando la nostra vita... Dal conoscerla a convivere in una città a noi sconosciuta, ad arrivare finalmente al college.
"Alex sbrigati è tardi e la colazione è pronta"
Uscii in fretta e arrivai in cucina dove mi avvicinai ad Eva , che non avendomi sentito stava ripetendo di sbrigarmi ma la presi da dietro e la feci volteggiareEvangeline
Era così bello quando mi prendeva, e come mi sono messa a ridere, il sorriso nasceva spontaneo anche se non c'era motivo.
Poi mi poggiò e fece in modo di farmi vedere le sue labbra"Eva oggi andrai all'università?"
"In realtà oggi ci sono degli esami di cui non faccio parte come candidata perciò farò un giro con Stephan"
"Va bene amore, io scappo... Aspettami per pranzo"
E se ne andò sbattendo la porta di fretta...Erano all'incirca le nove quando arrivò Stephan. Aveva un giaccone nero, una sciarpa grigia e quelle manone sporche da meccanico che si sistemavano il cappello.
"Buongiorno sorellina!!!"
"Noi dobbiamo parlare, quando è arrivato Alex l'altro giorno non abbiamo chiarito, mi devo dire tutto sulla mamma"
Avevo paura. Le mani mi tremavano, per questo feci una camomilla e mi posizionai di fronte a Stephan. Anche nei suoi occhi correva la paura di un ragazzo che sapeva ma che avrebbe voluto scordare tutto, perciò cercai di non pressarlo, anche se non era il mio forte visto che volevo riottenere ciò che avevo eliminato dalla mente.
"Mamma era giovane, aveva 18 anni quando rimase incinta, almeno per quanto so. Il mio padre naturale non era altro che un ragazzo di 20 anni che la lasciò quando rimase incinta di te" disse con sofferenza... "Entrambi i nostri genitori, soprattutto mamma, non erano in grado di tenerci, papà si alcolizzava e mamma per la depressione ne faceva un uso ancora più usuale. Quindi ci affidarono agli assistenti... "
"A che età "
" Tu potevi all'incirca averne 2 io invece 5 " abbassò gli occhi sulle sue mani, poi mi fissò..." Da lì ci hanno affidato in varie famiglie, io e te fummo separati, tu trovasti i tuoi genitori, io ero fon troppo grande ormai per trovarne una"
"Come si chiamava mamma? "
"Io... Non credo vada bene che tu lo sappia"
"Stephan, ti prego"
"Prometti che non la cercherai"
"Promesso "
" Natalie Stevens "
" Hai avuto più sue notizie ?" Sentivo un grand peso, un tonfo al cuore, volevo veramente sapere come stava
" È a Parigi... In realtà nostra madre è francese, ecco il perché dei nostri nomi non proprio americani"
"L'hai mai cercata? "
" ti assicuro che lo farei se ne avessi la disponibilità, ma come sai, sono solo un meccanico, se dovessi raggiungere abbastanza risparmi lo farei"
"Cerchiamola insieme no? Potrei chiedere ai miei di mandarmi i risparmi che ho messo da parte in banca... Possiamo partire insieme e parlarle!"
"E se ciò che trovassi non fosse ciò che speri?"
"Meglio sempre provare Stephan, ti sembra sia facile vivere sorda ? E avere l'unico desiderio di suonare? Non lo è, eppure ci provo... E se qualcosa andrà male, si ci starò male, ma si riprova e se non si può riprovare, sempre meglio sapere che hai tentato"
"La mia sorellina è diventata una filosofa!"
"Non proprio, ma si dice che l'assenza di uno dei cinque sensi affini gli altri no? Ecco nel mio caso è il cervello"Stephan andò via dopo poco, mi ritrovai sola in cucina, con mille dubbi come tamburi che in testa esplodevano, decisi perciò di prendere il computer che avevo portato da Seattle.
Inserii il nome di mia madre.
Facebook, la cronaca Parigina, immense pagine e possibilità di trovarla, ma aprii la cronaca.
Era una signora non troppo alta, dai capelli scuri , a differenza dei miei erano lisci e corti, occhi blu come i miei, gli stessi tratti e poi il neo sulla spalla: mi ero già resa conto di avere lo stesso neo di mio fratello, e come lo avevo visto sul suo braccio era presente anche sul braccio di quella donna presente nella foto. Titolo: " nuova cantante al Moulin Rouge, in centinaia occorrono per ascoltare la sua voce, il locale ottiene incassi alle stelle"
Mia madre era brava come me nel cantare allora... Peccato che non avrei mai potuto sentire nuovamente la sua voce, chissà forse era dolce, o forse era una voce jazz, non sapevo neppure come fosse la mia, solo gli altri mi dicevano e mi invitavano a cantare .
Vado su Facebook, si certo un po scontata come rete di informazione, ma almeno avrei potuto vederla in qualche foto.
Ed eccola, vive a Parigi, Boulevard de Clichy , esattamente a Pigalle. Era una donna di mezza età, non troppo vecchia. Poi mi soffermai su una foto in particolare, la foto di una famiglia... La sua nuova famiglia. Ecco cosa non voleva che scoprissi Stephan: lei aveva una nuova famiglia, di cui noi non facevamo parte e non ne avremo mai fatta.
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Ascoltando l impossibile
RomansaAlex, liceale nato a Portland incontra Evangeline. Una ragazza bellissima ma molto riservata. Lui si innamorerà e riuscirà a coronare il suo sogno di diventare una pianista. Il problema è solo uno ... Evangeline è sorda