Capitolo 9

113 7 1
                                    

Ed eccolo, tutto carino che mi guarda. Ha il volto coperto di preoccupazione.
"Ciao Lore" mi asciugo il più velocemente possibile il viso, non voglio fargli pena, ci siamo appena conosciuti e la compassione non è il sentimento che voglio suscitare in lui.
"Che succede?" Alza un po la voce per farsi sentire meglio, si trova sul suo pianerottolo chissà che non stia uscendo.. In tal caso non vorrei fargli perdere tempo con i miei problemi.
"Ohw.. Beh, nulla di importante. Figurati" cerco di sorridere, ma esce un sorriso che più finto non è possibile. "Ti va di entrare?" mi chiede gentilmente.
"Grazie, ma ho tante cose da fare.." cerco di inventare una scusa ma lui non mi lascia finire aggiunge un "Per favore" a cui non riesco a dire di no.
Entro nella sua graziosa casa, le dimensioni sono più o meno come la mia, ma ad occhi e croce penso sia leggermente più piccola. L'arredamento è in stile moderno, lo trovo fantastico e adatto alla personalità di chi ci vive.. Per quello che sono riuscita a conoscere ovviamente.
"Accomodati pure qui..." mi fa segno indicando un divano grigio. "Vado a prenderti dell'acqua" sorride prima di lasciare la stanza.
Non so perché ho accettato di venire qui, forse perché avvolte ho bisogno di sfogarmi e forse lui è la persona giusta con cui farlo.
"Ecco" mi porge il bicchiere sorridendomi e sedendosi accanto a me. "Ti va di dirmi che succede?"
No, non so se mi va.. Ma comunque mi hai trascinata qui e mi sento in obbligo di farlo. "Ehm.. Si" Prendo un sorso d'acqua e poggio il bicchiere su un tavolino davvero grazioso, sopra ci sono molte foto.. Alcune delle quali raffigurano un bambino con un uomo. Deve essere lui con suo padre.. Sembrano davvero spensierati.. Ma non mi va di chiedergli di lui, almeno non ora.
"Vedi.. Mi sono trasferita qui per motivi familiari, a Napoli non me la passavo bene quindi quando sono venuta qui speravo di poter cambiare vita..." Abbasso leggermente lo sguardo. Sto facendo il possibile per non piangere davanti a lui "Ma?" mi alza fa alzare lo sguardo mettendo un dito sotto il mio mento, così sono costretta a guardarlo negli occhi.
"Ma non è andata come pensavo.. Insomma, conosco un ragazzo abbastanza attraente che mi ritrovo in classe a prendermi in giro con i suoi stupidi amici e le sue stupide ochette che gli girano intorno manco fosse chissà chi" dico tutto d'un fiato.
Respiro pazientemente cercando di non scoppiare in un pianto.
"Vedi il fatto è che a Napoli ho lasciato tutto, anche il mio vecchio ragazzo e onestamente andava bene così, ma quando sono arrivata qui.. Non so è come se il mio entusiasmo si fosse spento per la dura realtà"
Lui fa un sorrisetto e scruta attentamente il mio volto sconvolto.
"Forse dovresti solo dare del tempo a questa città, sei appena arrivata, non è detto che le cose restino così per sempre" dice infine.
"O che cambino" aggiungo io.
"Oh dai, non essere così pessimista, nel peggiore dei casi hai conosciuto me" E questa è l'unica cosa decente che mi sia capitata da quando sono arrivata aggiungerei.. Ma evito.
Sento la porta di casa aprirsi e poi chiudersi subito dopo. "Lore sei in casa.. Oh ciao Clary, non credevo di trovarti qui" ecco che le mie guance si accendo subito.
"Salve signora, in realtà stavo giusto andando" rispondo più dolcemente possibile.
"Va bene, allora ci vediamo presto" mi saluta sorridendo e si reca in cucina per posare le buste che teneva in mano, probabilmente la spesa.
"Bene allora ci vediamo" saluto Lorenzo una volta uscita di casa sua.
"Certo" sorride.
"Grazie" non posso far ameno di dire."Di nulla"
Entro in casa, mio padre non è ancora arrivato quindi mi dirigo in cucina e comincio a cucinare.. Almeno oggi si mangerà decentemente.

Piccoli Per Sempre||Alessio BernabeiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora