Capitolo 5

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Mi fa un accenno di sorriso, voglio parlargli, voglio dirgli qualcosa. Ma non trovo le parole. Interrompe il contatto visivo e si reca all'ultimo banco al fianco di una ragazza dai lunghi e ricci capelli rossi, che non stanca il suo sguardo dal mio corpo.
Entra dalla porta il professore di filosofia e tutti si alzano in piedi.
"Seduti, grazie" dice, ha una voce forte e porta una folta barba brizzolata.
"Come sapete oggi si è unita alla nostra classe la signorina Clary Collins" dice leggendo il mio nome infondo all'appello. Si siede e mi fa cenno di presentarmi.
Sento le guance bruciare ma prendo tutto il coraggio che trovo e mi alzo "Salve, mi chiamo Clary e vengo da Napoli..." sento ridere alle mie spalle. Finisco velocemente di presentarmi e mi siedo frettolosamente, le risate diventano più forti. Non capisco cosa li faccia sbellicare, solo dopo mi accorgo del mio difetto più grande, il forte accento.
Il professore chiama tutti all'ordine e per il resto della lezione si sente solo la sua voce. Mi affretto a prendere quanti più appunti possibili non avendo il libro di testo.
Alla fine della lezione l'insegnante si dirige all'uscita.
"Mi chiamo Clary..." imitano la mia voce, sapevo che sarebbe potuto accadere, il mio accento è fortissimo e l'odio con tutta me stessa. Quando mi giro per guardare in faccia chi mi sta deridendo, mi accorgo che è la ragazza rossa accanto al tizio del bar, lui ride e sussurra ai due ragazzi avanti che scoppiano in una forte risata.
Avevo avuto un impressione sbagliata di quel ragazzo, lo avevo identificato come un tipo dolce e simpatico.
La giornata va avanti così, cerco di ignorare i sussurri e risolini. Finite le lezioni mi dirigo velocemente verso l'uscita ma uno dei due ragazzi con cui il tizio rideva mi spinge, e i miei libri cadono. Alzo gli occhi, ormai lucidi, per guardalo "Guarda dove cammini, terrona" sento nella voce il suo forte accento e il forte disprezzo che prova per me. Con tutta risposta il tizio guarda la scena ridendo, lo guardo dritto negli occhi per poi raccogliere tutto ed incamminarmi rapidamente verso casa.

Piccoli Per Sempre||Alessio BernabeiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora