Capitolo 2 - Appuntamento o quasi.

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Hope pov's

"Stasera ti porto in un posto speciale preparati" mi sussuró all'orecchio.

"Dove?" Domanda non riuscendo a tenere a bada la mia curiosità.

"Lo scoprirai dopo". Mi bació per poi allontanarsi e dirigersi verso casa.

Mi avvisi verso le ragazze nel parcheggio dietro la Chiesa.

"Wow Denny é veramente pazzo di te Hope". Sorrise Molly

"É cotto a puntino" Ridemmo all'affermazione di Ginevra.

"Ma perché il matrimonio è saltato, non dovevano sposarsi per un contrstto o una cosa del genere?" Mi domando Maria.

Alzai le spalle non conoscendo la risposta a quella domanda.

"Che si fa adesso?" Io voglio andare a dormire. É domenica e mi sono alzata alle 7 del mattino.

"Mi aggrego" Aggiunse Ginevra per poi partire con la biondina verso le loro rispettive case.

"Io avrei un appuntamento importante stasera quindi mi servirebbe dello shopping".
Dissi alle rimanenti.

"Arriviamo centro commenciale". Fece il gesto di Superman e ci avviammo verso la macchina di Sarah, ridendo.

***
Entrammo all'interno di un negozio.

"Di che tipo di appuntamento si tratta?" Chiese interessata Molly

"M'ha detto solo che mi avrebbe portato in un posto speciale".

"In realtà non ho ancora capito chi ti deve portare non sappiamo dove". Chiese Sarah con guardo interrogativo

"Denny". Urlando tutte.

"Ok ok ho capito adesso". E scoppiando a ridere.

"Prova questi".
Mi propose Molly, dandomi dei vestiti.

Mi avviai nello spogliatoio e dopo aver esaminato il mio corpo riflesso nello specchio aprii la tenda.

Avevo addosso un vestitino aderente nero contornato di perle, a maniche corte e che arrivava a terra. Tutti scossero la testa e rientrati nel camerino.

Dopo qualche vestito arrivò l'abito perfetto. Senza spalline, corto fino a poco prima delle ginocchia, non molto aderente e color perla.

Lo acquistai per poi comperare anche le scarpe color tacco basso, sempre coloro perla.

***
Dopo un paio di ore a fare shopping andammo alla mia vecchia casa con cui vivevano ancora Caro e Mary.

"Che eleganza". Sorrisi verso Caro appena engramma on casa trovandola con una busta di patatine in mano e col pigiama indosso.

"Spiritosa". Mi lanciò delle patatine.

"Non fate le bambine e andiamo a preparare la mora". Disse Sarah. Salimmo tutte nella mia vecchia camera, compresa Caro.

Dopo un caldo e lungo bagno, mi vestiti e uscii dalla toilette per poi sedermi su una sedia posta davanti al letto.

"Che il divertimento abbia inizio". Caro proclamò aperto il gioco dei guai sul mio povero volto.

Dopo un po' di eyeliner, una passata di rossetto color pesca, un ombretto sfumato bianco e un tocco di boccoli ai miei amatissimi capelli, mi potei finalmente guardare allo specchio.

"Sei incantevole". Disse una voce che non sentivo da ormai quasi dieci anni.

Mi voltai non credendo fosse lei ma i miei dubbi divennero realtà: Emily Wood, madre di Sherily, Luke, Mike e madre mia, era davanti ai miei occhi.

Le ragazze si congedarono per potermi far spacciare qualche parola con mia madre.

"Ma-amma?" Ballettai incredula

"Piccola come sei cresciuta!" Esclamò felice.

"Ma Mike, Luke la lettera diceva ch'eri già in cielo". Cercai di formulare una frase comprensibile.

"Ho lasciato Mike e Luke da soli perché avessero modo di riflettere su chi sei e di chi sono loro veramente. Ho cominciato un'attività in un azienda ospedaliera che sta riscutendo abbastanza successo."

"Perche non m'hai rivelato prima la verità? Perché m'hai fatto aspettare così tanto? Perché? "

Camminai avanti e indietro per la stanza non le lacrime che mi tifano il volto.

"Perché Luke e Mike se la prendevano con me? Perché ho dovuto vivere tra le menzogne? Perché?"

Tante domande ponevo alla povera donna che scuoteva la testa, non conoscendo la risposta alle domande.

Un ciuffo l'apparse davanti agli occhi tutto sorridente.

"Piccola sei pr... Cosa succede?"
Chiese vedendo lo stato in cui sono ridotta: trucco sbavato, occhi gonfi e guance rosse.

"Niente scendi ti raggiungo dopo". Cercai di tagliare corto.

"Chi è lei? Perché stavi piangendo?". Scossi la testa, la quale stava per esplodere.

"Ciao tu devi essere Denny sono Emily Wood". Gli sorrise e porgendogli la mano la quale lui non strinse

"Quella Emily Wood?". Domanda voltanxomi verso di me, che annuii.

"Ma non era morta?". Chiese senza pensarci due volte.

"No sono viva e vegeta". Ridacchió.

"Non c'era niente da ridere". Ribadii io. Non c'è la facevo, la testa stava per esplodere. All'improvviso buio.

Questa volta è per sempre [Sospesa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora