Capitolo 5.

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Appena Amy mi vide, capì che c'era qualcosa che non andava. Mi chiese come stavo. Cosa dovevo dirgli? Le risposi frettolosamente "sto bene, sono solo un po' stanca, non ho dormito molto stanotte". Mi sentivo in colpa per averle mentito, ma mi sembrava la cosa più giusta. Non volevo tirare in ballo l'argomento, perché sapevo che poi a causa di Jarred avremmo litigato, e questo non me lo sarei mai perdonato. Le diedi un bacio, salimmo sul pullman e io mi sedetti contro il finestrino. Mi piaceva guardare fuori ed immedesimarmi in ogni ragazzo o ragazza che vedessi. Cosa passava per la mente a loro? Magari avevano anche loro un sacco di casini e problemi, però a me sembravano felici. Pensavo che ogni ragazzo che vedessi, era molto più felice di me, che non aveva i miei problemi. Trascorsi tutto il tragitto a guardare le persone e le foglie che cadevano dagli alberi. E a lui, ma va beh, quelli sono dettagli. Tutto ad un tratto, un ragazzo che salì sul pullman attirò la mia attenzione. Non era tanto alto, aveva gli occhi verdi e i capelli castani, ma nella sua semplicità era semplicemente fantastico. JARRED. Ad un certo punto il suo nome risuonò nella mia mente. Come se me stessa continuasse a ricordarmi di lui. Era inutile, io senza di lui non potevo stare. Stranamente evitai quella voce e riguardai il ragazzo appena arrivato. Era davvero bello. Mi guardò e sorrise. Cazzo, aveva visto che lo fissavo, adesso sì che avevo fatto una figura di merda. Il suo sorriso però era FAVOLOSO. Anche se non sapevo nemmeno chi fosse, mi rallegrò la giornata e all'improvviso cominciai a non pensar più a Jarred. Mi girai e cominciai a parlare con Amy che vide che mi ero rallegrata e con un sorrisino mi disse: "allora, adesso mi dici cos'è successo?". Ecco, quella domanda bastò per farmi rattristare di nuovo e ritornai di nuovo cupa e chiusa in me stessa. Com'è che la gente non capiva che doveva lasciarmi in pace? Non volevo sentire nessuno, almeno, nessuno che parlasse di lui.

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