Capitolo 13.

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Sono tornata a casa con Amy e poi dopo essere arrivata mi sono chiusa in camera in uno stato neutro. Non ero ne felice ne triste. Pensavo che aver lasciato Jarred mi avrebbe fatta stare meglio, eppure non era così. Mi mancava Ryan. Cazzo se mi mancava. Non potevo fare molto, però avrei fatto di tutto per averlo vicino a me ora. Non so cosa mi risvegliò, però presi la borsa e corsi alla casa di Ryan. Ero davvero pazza. Non pensai nemmeno a cosa dirgli una volta bussato alla sua porta. Cosa dovevo dirgli: "sai la mia vita senza di te fa schifo". No, non potevo mettere così a nudo le mie emozioni. Mi fermai un attimo e pensai se stavo facendo la cosa giusta. Forse dovevo tornare a casa, ma non volevo deprimermi in camera mia a guardare film sdolcinati e ad abbuffarmi di gelato. Ormai ero a metà strada. Una sensazione strana mi travolse. Mi girai e vidi Ryan davanti a me che mi fissava, come se non avesse mai visto un essere umano. La mia mente cominciò a formulare domande con la stessa velocità con cui il mio cane corre quando gli do da mangiare. Mi venne incontro, mi fissò. Dio che sguardo che aveva. Sapeva leggermi nella mente con solo uno sguardo. Il cuore ha cominciato a battermi fortissimo, non sapevo cosa fare, ero paralizzata. Prese le mani tra le sue e appoggiò la testa sulla mia fronte tenendo lo sguardo fisso su di me. Era come se non servissero le parole in quel momento, era tutto così strano. Dopodiché si staccò, ma tenne le sue mani nelle mie, come se avesse paura di perdermi. Mi guardò e mi disse: "stavo giusto venendo a casa tua per parlarti". Oddio, di cosa voleva parlarmi? Io cercai di non fargli capire che stavo facendo lo stesso e quindi gli risposi: "ah sì? Come mai, è successo qualcosa? Comunque fortuna che mi hai vista perché a casa non mi avresti trovata, sto andando al baracchino che ha appena aperto a prendere il gelato". Mi fissò, sorrise, come se avesse già capito tutto e sussurrò: "allora per fortuna che ti ho vista".

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