Parte 10

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Non capivo più quello che volevo. Non sapevo se amavo Jarred o Ryan. Il problema è che Ryan si comportava come il mio ragazzo, invece Jarred alla fine non gli importava niente di me. Stava diventando una cosa davvero difficile. Jarred mi aveva detto che dovevo cambiare, che gli sarei piaciuta di più bionda e con gli occhi chiari. Io non sarei cambiata per nessuno (mi ero promessa sempre), ma per lui ero disposta a farlo. Prima di tutto dovevo dimagrire, così non potevo andare bene. Ecco che iniziò quello che si può definire "disturbo alimentare", almeno così lo chiamò il dottore. Si, perché mia mamma quando ha notato che dopo aver mangiato andavo subito in bagno ha capito che c'era qualcosa che non andava. I miei pantaloni preferiti mi stavano larghi di 2 taglie, eppure non era abbastanza. Con precisione il mio disturbo si chiamava "bulimia". Sapevo cos'era, ma volevo vedere di preciso cosa fosse su internet. Diceva che non sempre si muore,("per fortuna" pensai), però andando avanti con gli anni porta dei problemi allo stomaco e ai reni. In questi giorni sono stanchissima, non ho voglia di fare niente. Mi alzo la mattina con la nausea e la sera vado a letto prima di cenare perché ho le fitte allo stomaco e alla testa. Jarred però non se ne è accorto. Forse non ero cambiata abbastanza? Era iniziato tutto per lui, ma ora stava diventando una sfida per me stessa. L'altro giorno l'ho detto a Ryan, e ora tutti i giorni vuole vedermi mangiare, ma lui non sa che finché non si è digerito il cibo, si fa in tempo a vomitarlo. L'altro giorno ho avuto un collasso per troppe poche vitamine nel mio corpo, mia mamma mi ha portata in ospedale. Odio quel posto. Mi hanno fatto dei prelievi e poi mi hanno attaccato al flebo. Mi hanno detto che ero disidratata, ma come era possibile? Questo non lo so, so solo che stavo malissimo, non sentivo più tutto il corpo. Sentivo i dottori che dicevano a mia mamma "finché è a questo stadio signora, la bulimia si può ancora curare". Ma chi ha detto che volevo guarire? Chi erano loro per deciderlo? Rimasi lì fino alla sera, poi mi dimisero e il giorno dopo andai a scuola come tutti gli altri giorni. Io ero normale, non ero malata e la gente doveva capirlo.

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