Capitolo 9.

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Sentii il campanello suonare. Scesi dalle scale di corsa, mi aggiustai i capelli (perché mi importava?) e gli aprii il portone di casa. Lo vidi davanti a me, indossava il sorriso più bello che io avessi mai visto. "E-entra pure Ryan". Oddio stavo balbettando, non mi era mai capitato, perché doveva succedere proprio ora? Entrò e mi abbracciò forte. Ora sì che stavo bene, ora sì che mi sentivo a casa. Con Jarred non era mai successo. Provavo qualcosa per Ryan? Ma no, non poteva essere, era solo un amico. Lo feci entrare in casa e gli chiesi se aveva fame. Mi rispose:"che domande sono Hanna, sono un maschio, noi abbiamo sempre fame ahah". È vero, loro sono un pozzo senza fondo.... Gli dissi di aprire il frigorifero che avrebbe trovato qualcosa. Tolse un panino e lo imbottì di prosciutto crudo, poi mi chiese:"come sta la mia scema?". Come potevo stare? Stavo in sintonia con lui, ed ero davvero felice che fosse qui con me. Eh Jarred? Jarred lo sentivo sempre più distante, e per questo ci stavo malissimo. Ora però volevo godermi quella giornata con il mio migliore amico e Amy. Tornando a noi, sorrisi e gli dissi "bene dai, sto come sto sempre". Ad un tratto arrivò Amy con la faccia ricoperta di crema, quando veniva a casa mia usava sempre le mie maschere per la pelle ahah. Quando vide Ryan si sentì in imbarazzo, perché non l'avevo avvisata del suo arrivo. Ryan ci guardò e mi disse:"sicura che stavate studiando per domani?" Amy stava già per rispondere "cosa bisogna studiare per domani?" Ma con una gomitata riuscii a farle capire che doveva stare zitta. In verità non dovevamo studiare per il test, però mi serviva una scusa per farlo venire a casa, perché almeno saremmo potuti stare da soli. Amy corse in bagno a lavarsi la faccia e quando tornò quasi mi convinsi che quelle creme funzionassero veramente, aveva la pelle molto più luminosa. Dopo ore di chiacchiere si fece tardi e Ryan dovette tornare a casa, ci salutammo e ci promettemmo che l'indomani avremmo pranzato insieme. Amy invece rimase a casa mia a dormire, avevo così tante cose da dirgli...

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