Tormento

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Tornarono al Kadic uno avanti all'altra. Quando arrivarono davanti all'edificio le lezioni erano già finite. Poi dopo aver salutato tutti, Yumi andò a casa e Ulrich nella sua stanza in Collegio.

Prese a lanciare una pallina da tennis contro il muro di fronte al suo letto, per farsi piacere in qualche modo la notizia che probabilmente la sua migliore amica sarebbe diventata la ragazza di un altro ragazzo che non era lui, ma che soprattutto non conosceva e che non gli sarebbe piaciuto sicuramente. Si sforzava di non essere geloso, ma sapeva che questo sentimento lo avrebbe consumato fino allo sfinimento.

Intanto Yumi, rientrata a casa per pranzo, trovò i suoi genitori e suo fratello impegnati nelle loro abitudini: il suo fratellino Iroki che giocava con il game-boy, sua madre che cucinava e suo padre con mille scartoffie per le mani e sul tavolo per non parlare del computer acceso avanti a sé. Andò in camera a lasciare lo zaino.

"Ciao famiglia, sono tornata!" disse con voce squillante e siccome non ricevette risposta andò a vedere la situazione in soggiorno: non era cambiato nulla, allora si avvicinò a sua madre e le diede un bacio sulla guancia suscitando un sorriso sul suo volto.

"Che cosa si mangia oggi, mamma? Che profumino!"

"Sto facendo il riso alla cantonese e il maiale in agro-dolce, volevo provare qualche ricetta nuova."

"Gnam, gnam. Non vedo l'ora di essere a tavola."

"Anch'io non vedo l'ora, cucciola! Scusa se in questo periodo siamo un po' più impegnati del solito, ma purtroppo siamo sommersi di lavoro da svolgere, di conti da saldare, tasse da pagare e vi stiamo trascurando ci dispiace, seriamente." Concluse sua madre con una punta di malinconia.

"A me non dispiace affatto." Intervenne Iroki, distogliendo solo per una frazione di secondo, lo sguardo dallo schermo dalla console. Tutti e tre scoppiarono in una fragorosa risata, che fece comparire per qualche istante un sorriso su tutti e tre i volti. Pranzarono e poi Yumi andò in camera sua a studiare come ogni pomeriggio. Si rese conto però che c'era qualcosa che non andava e si mise ad osservare la stanza in modo molto minuzioso e attento. Forse stava solo ripensando a quello che aveva detto a Ulrich quella mattina alla fabbrica.

"Gli dirò la verità. - disse tra sé-non mi va di mentire a me stessa e a lui soprattutto. Mi sento malissimo, sono una bugiarda, una gran stupida a cercare di dimenticarlo, pensavo di aver trovato in William qualcuno a cui voler bene in un altro modo così da poter evadere dal pensiero assillante di Ulrich corteggiato senza pietà da Sissi, invece, ho perso la calma e ho pensato di averlo perso per sempre, eppure è sempre stato lì ad aspettarmi, ma è chiaro che non mi aspetterà per sempre. Io so quanto lui tenga a me e l'ho trattato così male! Perché? Mi sembra di impazzire. Senza dubbio gli dirò quello che sento per lui." Disse concludendo dopo un'attenta riflessione. Prese in mano il telefono e digitando sulla tastiera comparve sullo schermo il contatto della persona tanto cercata. Tuuu...tuuu...tuuu...

"Pronto, Yumi, sei tu?"

"Sì sono io. Ho bisogno di uno dei tuoi consigli, per favore. Potremmo vederci e parlarne davanti ad un bel gelato?"

-Ritorno al Passato-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora