Insieme per sempre?

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Passarono i giorni e il mese di settembre si concluse lasciando spazio al clima un po' meno caldo di ottobre.
Yumi e Ulrich passavano i pomeriggi insieme nel bosco del Collegio, facevano passeggiate mano nella mano con qualche bacetto e abbraccio qua e là.

"Non sarebbe il caso di dire agli altri di noi?" Chiese Yumi tirandosi su e mettendosi all'altezza del suo ragazzo per farsi ascoltare. Lui la guardò distrattamente.

"Io direi di tenere ancora per un po' questo segreto solo per noi." le sussurrò all'orecchio. -Come se qualcuno potesse sentirli- si ritrovò a pensare lei che non immaginava neanche che gli alberi potessero vedere e riferire notizie eclatanti agli uomini che a loro volta riferivano ad altri con un passaparola quasi infinito, ma che presto ci si dimenticava per lasciare spazio ad altro.

"Come Romeo e Giulietta!" affermò lei già con gli occhi persi a immaginare la famosissima scena del balcone dove i due innamorati si dichiaravano per la prima volta il loro amore dopo il colpo di fulmine avuto alla festa di lei.

"Non proprio.." rifletté sulla differenza significativa che trovava tra la loro storia e quella dei due condannati a non potersi amare alla luce del giorno.

Lei lo guardò stranita con la fronte aggrottata.

"Scusami, ma la loro storia non sarà mai uguale alla nostra anche ,perché il nostro finale sarà migliore non peggiore!" contestò lui rispondendo alla sua domanda implicita.

"Quindi staremo insieme per sempre?" chiese titubante Yumi quasi avesse paura a farsi sentire.

"Tu che dici?"

"Io direi di sì!"

"Allora anche per me é un sì!" Convenne lui guardandola dolcemente. Yumi l'abbracciò di slancio e lo baciò. Fu un lungo e tenero bacio che si trasformò in passionale e ardente. Quando non ebbero più fiato si staccarono e le loro fronti si ritrovarono una di fronte l'altra. Ansimavano e si sorridevano. Erano al settimo cielo e lei si sedette sulle sue gambe mettendogli le braccia al collo. Si avvicinò lentamente e incontrò le labbra di Ulrich. Il ragazzo la prese per i fianchi, le accarezzò la schiena e poi sempre più su fino alla nuca, il collo, il viso e le guance.
All'improvviso mentre erano ad un passo dal Paradiso, il cellulare di Ulrich cominciò a squillare.
Entrambi si mugolarono e Yumi lo pregò di non rispondere ed era quello che voleva anche lui, ma la suoneria si fece più insistente e dovette rispondere. Si sciolsero dal groviglio e Ulrich prese in mano il telefono rispondendo.

"Hey, Jeremy! Che succede?"

"Yumi é con te?" Rispose alla domanda dell'amico con un'altra domanda facendo percepire una certa preoccupazione come se qualcuno gli stesse mettendo pressione.

"Sì, perché?"

"Bene, menomale! Ho bisogno di voi! Venite in camera mia tra un quarto d'ora. É urgente!" Concluse Einstein più nervoso di quando aveva risposto.
Ulrich attaccò molto perplesso.
Yumi se ne accorse e gli chiese quale fosse il problema.
Il ragazzo ancora con le sopracciglia corrugate e lo sguardo nel vuoto si girò verso di lei. La guardò negli occhi e con una mano le strinse la guancia.
Questo fece preoccupare ancora di più la ragazza dai capelli neri che lo riscosse facendolo rinsavire.
Ulrich le spiegò la situazione e lei capì. Si alzò in piedi e lui fece lo stesso. Prendendosi per mano si diressero verso il Kadic dove incontrarono la mitica Sissi che li squadrò ben bene.

"Oh! Guarda chi ha portato il vento!"

"E guarda un po' chi dovrà portar via!" Rispose acida Yumi.

"Vedo che siamo di buon umore stamattina!"

"Fino a quando non ho visto la tua faccia lo ero!" Incalzò la ragazza in nero.

"Ragazze adesso basta!" Esclamò il povero ragazzo che ci andava sempre di mezzo per le loro litigate. Lasciò la mano di Yumi e si diresse a passo svelto verso il corridoio del dormitorio. Yumi rimase impietrita. Non poteva crederci! Quell'arpia di Elizabeth Delmas era riuscita ancora una volta a farli litigare.
La ragazza in questione aveva un sorrisetto furbo stampato in faccia che la rendeva più insopportabile e arrogante di quanto già non fosse.
Dopo alcuni attimi di blackout, Yumi si rese conto che il suo ragazzo era sparito dalla sua visuale, colui che la faceva sorridere l'aveva lasciata lì da sola. Lei aveva bisogno di lui. Aveva bisogno di quel pilastro che la sisteneva, la rendeva felice e che le faceva provare mille emozioni come quelle di quel pomeriggio nel bosco. Realizzò e finalmente si mise a correre per raggiungerlo. Quando lo vide era quasi vicino alla porta della camera di Jeremy. Con uno sprint finale riuscì a mettersi davanti a lui e a fermarlo prima che arrivasse a destinazione.
Riprese fiato appoggiandosi al muro. Questo fece sorridere il ragazzo di fronte a lei, che le tirò su il viso con due dita.

"Calma, riprendi fiato. Respira!" Disse lui per niente arrabbiato o teso.
Una volta tornata in sè, Yumi cominciò a parlare:

"Mi dispiace, mi dispiace, scusami, scusami! Lo so che te l'avevo promesso e non ce l'ho fatta. Mi riprendi con te?"

"Non lo so..." Si mise due dita sotto il mento come a doverci pensare. Yumi pendeva dalle sue labbra come se lui dovesse decidere del suo destino in breve. Alla fine si sciolse in un sorriso e la strinse vigorosamente a sè.

"Non ti ho mai lasciata." Le sussurrò all'orecchio.
Il cuore di lei esplose di gioia quando sentì quell'affermazione che per poco non si sciolse al suolo. Lo guardò negli occhi e non sapendo che dire lo baciò appassionatamente. Non c'era niente attorno a loro. Erano felici nella loro bolla romantica che nessuno mai avrebbe potuto scoppiare. Tutti tranne Odd che con il suo schiarimento di voce attirò la loro attenzione.

"Scusate l'interruzione, ma dovremmo andare." Ricordò loro. I tre si scambiarono uno sguardo d'intesa e Odd capì.

"Non temete! Il vostro segreto è al sicuro con me. Non rivelerò nulla ad anima viva. Questo segreto verrá con me nella tomba." Disse forse un po' troppo ad alta voce.

"Di che cosa stai parlando Odd?"Chiese Einstein. Yumi si mise una mano sulla faccia disperata, invece Ulrich si adoperò per trovare una scusa credibile.

"Ci stava parlando della sua nuova parte in un'opera teatrale che sta organizzando."
Ulrich aveva dato sfogo a tutta la sua creatività e tutto ció sembrò far abboccare Jeremy.

"Mi fa piacere che Odd si interessi al teatro! Che sorpresa!" Affermò incredulo il secchione che diede una pacca sulla spalla al biondino che a sua volta si girò verso il suo presunto migliore amico per incenerirlo con lo sguardo. I due innamorati si guardarono e si sorrisero. Quanto avrebbero voluto baciarsi! Ma si resero conto di aver già rischiato troppo con Odd e non potevano permettersi altri intoppi. Si limitarono soltanto a stringersi la mano per qualche minuto per poi entrare nella camera del genio e sentire che notizie portava il vento.

Ciao a tutti!
Scusate se vi ho fatto aspettare, ma ho avuto settimane veramente impegnate. Spero che il capitolo vi piaccia e mi scuso per aventuali errori.
Se avete voglia, passate a leggere una mia nuova storia, si chiama "Un po' di magia".
A presto!
Ciao ciao!

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