Bisogno di chiarire

250 16 2
                                    

"Forse é meglio che vada. " disse Aelita dandoci un'ultima occhiata alle nostre figure prima di salire le scale e sparire dalla nostra visuale.

"No, ti prego Aelita! Non mi lasciare!"

Voleva urlare Yumi, ma poi si rese conto che era meglio così:dovevano chiarire loro due, faccia a faccia, senza interferenze esterne.

Ulrich scese qualche gradino e si avvicinò a Yumi. Una volta vicini, la guardò negli occhi.

"Ulrich, io..." cominciò lei titubante. La chiacchierata con Aelita le era servita, ma aveva ancora qualche incertezza su come fare a spiegare tutto al ragazzo di fronte a lei in quel momento.

"No, no aspetta. Fammi parlare, prima." la interruppe lui prendendo un respiro profondo per poi ricominciare a parlare.

"Voglio sapere cosa è successo stamattina alla fabbrica. Voglio la verità, solo la verità. Ti prego almeno questo me lo devi." disse guardandola con sguardo supplichevole.

Lei si guardò i piedi e poi annuì e con voce rotta cominciò a parlare.

"Stamattina, durante il tragitto per venire a scuola ero felicissima, perchè non vedevo l'ora di vedervi e abbracciarvi, soprattutto non vedevo l'ora di vedere te e di passare del tempo insieme, tanto più che tutta l'estate ho pensato a te tutto il tempo..."

Ulrich la guardò con occhi sgranati, ma contenti e lei imbarazzata continuò a parlare, perchè sapeva che se si fosse fermata, non avrebbe avuto più il coraggio di ricominciare a parlare di quell'argomento. Fece finta che stesse parlando da sola e questo le diede la forza per snocciolare fino in fondo la questione.

"Mi mancavi molto e quando ti pensavo, il che succedeva molto spesso nell'arco della giornata, mi sembrava di impazzire e il fatto di non averti lì di fianco a me, non mi rendeva lucida al 100%." Fece una pausa per respirare e guardare le mosse dell'amico davanti a lei. Lo vide con un leggero sorriso all'angolo della bocca e fece un passo in avanti. Si schiarì la voce e proseguì:

"Comunque stavo dicendo...quando sono arrivata a scuola ho incontrato William"-già al nome Ulrich cambiò subito atteggiamento da dolce e tranquillo a irritato e nervoso.
É incredibile il potere che ha un nome associato ad una persona che si odia cosí tanto.

-"e mi ha chiesto come stessi e come avessi trascorso le vacanze e poi..." si interruppe imbarazzata aprendo e chiudendo la bocca e abbassando lo sguardo sulle scarpe.

"E poi? Che è successo dopo?" chiese spaventato avvicinandosi ancora di più quasi a volerla stringere a sé per proteggerla.

"Mi ha baciata" sussurrò cercando si evitare il suo sguardo.

"Cosa?"

"Mi ha baciata!" esclamò lei esasperata quasi sull'orlo di una crisi di pianto.

Lui si passò le mani tra i capelli, mettendole dietro la nuca. Le diede le spalle e le chiese con un sorriso beffardo sulle labbra:

"Ti è piaciuto?" Passarono alcuni attimi di silenzio tombale e Ulrich fu costretto a girarsi per vedere l'espressione di lei. Yumi era sgomenta con la bocca aperta che toccava quasi terra e le braccia aperte in un'espressione molto infastidita.

"Cioè fammi capire, io ti sto dicendo che ti ho pensato tutta l'estate, che mi sei mancato come l'aria e tu ti soffermi su un particolare irrilevante come questo? Non ci posso credere!" Si passò una mano tra i capelli corti corvini e stette a guardarlo immobile con le mani sui fianchi in attesa. L'atmosfera si era fatta pesante e l'aria che si respirava era consumata nonostante non fossero in uno spazio chiuso come poteva essere una classe. Ulrich riguadagnò il terreno che aveva perso allontanandosi da lei e se la ritrovò di fronte.

"Allora era per quello che eri così sconvolta stamattina alla fabbrica!"

"Wow, vedi che un po' di materia grigia ce l'hai in quella testa! Ci sei arrivato!" esclamò lei sarcasticamente incrociando le braccia al petto. Girò la testa di profilo e fece retrofront verso il cancello non vedendo alcuna reazione da parte dell'altra parte. Stava per varcare l'enorme entrata di metallo, ma si sentì bloccare per il polso. Si girò.

"Cosa vuoi, ancora?" chiese ormai spazientita. "Se vuoi deridermi fa' pure, ma se lo fai sappi che questa faccia non la rivedrai mai più. Mettitelo bene in testa!" puntandogli l'indice destro contro. Lui le mise le mani sulle braccia fermandola e con il poco coraggio che aveva le parlò guardandola negli occhi.

"Non voglio prendermi gioco di te, anzi,ti ho fatto quella domanda perché se la risposta fosse stata positiva io..." allentò la presa su di lei scoprendosi anche lui vulnerabile e sensibile.

"Cosa, tu cosa?"

"Io potrei impazzire sapendoti tra le braccia di un altro, soprattutto se si tratta di William. Yumi io non voglio perderti. Sei la persona più importante per me."

Yumi lo guardò intenerita e Ulrich la sciolse dalla presa. Gli sorrise e per un attimo guardò in basso decidendosi poco dopo a parlare.

"Non mi perderai mai e comunque non è vero ciò che ti ho detto stamattina alla fabbrica. L'unica persona di cui sono innamorata..." si interruppe volontariamente per riuscire a cogliere il livello di tensione negli occhi di lui.

"Sì, continua...non tenermi sulle spine!" esclamò con uno sguardo supplichevole nelle iridi e cominciando a mordersi il labbro inferiore, cercò di mantenere la calma.

"Si tratta di un ragazzo Bruno, con il ciuffo e gli occhi chiari che conosco da un paio d'anni e si chiama Ulrich Stern..." disse tutto d'un fiato con uno strano sorriso sulle labbra.

"Se se...aspetta cosa?!" chiese sbarrando gli occhi.

"Hai sentito bene, caro il mio Ulrich Stern!"

"Qualcuno mi dia un pizzicotto! Non sto sognando, vero?" Yumi sorrise tirando indietro la testa e poi gli diede un pizzicotto sul braccio.

"Ahi! Direi proprio che non sto sognando." Affermò facendo la faccia da finto dolorante.

"No, proprio no." disse lei mettendo le braccia al collo di lui che appoggiò le mani sui suoi fianchi. Lei gli accarezzava la nuca dolcemente e poi si alzò sulle punte e lo baciò. Quando si staccarono i loro nasi si incontrarono e lui sorrideva come mai aveva fatto.

"Lo sai che sono pazzo di te, vero?"

"Ah davvero? E da quando!" chiese facendo finta di non sapere nulla.

"Lo sai benissimo!" disse lui avvicinandosi di nuovo alle sue labbra e gliele sfiorò dando origine ad un bacio che di casto non aveva pressoché niente.

"E allora dovremmo pur farci perdonare, no?" chiese lei maliziosa cercando di riprendere fiato.

"Non potrei essere più d'accordo." affermò sorridendole e ricominciando a baciarla ininterrottamente.





-Ritorno al Passato-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora