Capitolo 3

124 8 36
                                    

Guardo Laura e la invito a occuparsi del cliente mentre raggiungo Joe.

Sicuramente ha avuto un attacco di panico.

Lo vedo seduto nella panchina accanto il bar e mi siedo accanto.

Io: Joe,tutto bene?

Joe: No. Sono un fallimento. Non ce la faccio.

Io: Ma no. Hai solo bisogno di certezze. 

Joe: Non so fare nulla,perchè sono qui?

Io: Ascolta,nemmeno Laura era capace agli inizi,ma ora è migliorata un sacco. Sono sicura che anche tu ce la farai.

Joe: No. Sono negato in tutto. Ho cambiato tanti lavori e nessuno era semplice per me.

Io: Tu puoi farcela.

Joe: No.

Io: Sì invece. Io credo in te e vedrai che resterai fisso qui.

Joe: Tu credi?

Io: Io ne sono certa. Puoi farcela. E poi hai me come insegnante. Fidati di me.

Joe: Lo farò,grazie.

Io: Bene ora entriamo. Faremo qualcosa di meno aperto al pubblico.

Joe: Che?

Io: Non pensare male. Ci occupiamo del magazzino. Insieme.

Joe: Ma Laura è da sola.

Io: A quest'ora non c'è mai tanta gente. Facciamo qualcosa solo per tenere occupato il tempo.

Joe: D'accordo.

Mi alzo e mi incammino verso l'ingresso del bar,ma mi volto appena mi chiama.

Io: Sì?

Joe: Grazie per tutto.

Io: Nulla. Andiamo su.

Si alza e mi raggiunge.

Torniamo dentro il bar e ci incamminiamo verso la porta che conduce al magazzino.

Io: Occhio alle scale.

Apro la porta,scendiamo qualche gradino e gli dico di chiudere,sennò i clienti si impicciano troppo.

Arrivati alla fine della scalinata,a destra,troviamo il magazzino.

Accendo la luce e guardo Joe.

Joe: Wow ma quanta roba.

Io: Lo so. Aiutami a rompere i cartoni e a ridurre lo spazio.

Joe: Sicura che io sappia farlo?

Io: Ma certo. Non te ne approfittare.

Joe: E va bene.

Iniziamo a rompere i cartoni,a sistemare la pila di scatoloni e a ordinare tutto.

E Joe non se la cava affatto male.

Io: Non era così difficile,visto?

Joe: Avevi ragione.

Io: Devi credere di più in te stesso.

Joe: Lo farò. Grazie.

Io: Forza prendiamo le casse d'acqua e portiamole su.

Joe: Fortuna che vado in palestra.

Io: Fai poco il modesto,Mr Muscolo.

Joe: Carino come soprannome. Ma tu sei molto più carina.

Gli lascio sulle braccia una confezione di acqua e caricandomene due salgo verso la porta del magazzino.

Provo ad aprirla ma non si apre.

Io: Siamo chiusi dentro.

Joe: Come?

Io: Qualcuno deve essersi messo davanti con la sedia oppure è passata Marissa,il capo,e ha chiuso a chiave.

Joe: Oh mamma.

Io: Niente panico Joe.

Joe: No,almeno passiamo del tempo insieme.

Continua


You can come to meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora