Quel venerdì mattino Federico è allo stesso tempo: felice, eccitato, nervoso, infastidito e arrabbiato. Mix perfetto sia per i suoi attacchi di ansia che per i cali di pressione di cui soffre sin da bambino. È venerdì e Federico è riuscito a sopravvivere illeso alla sua prima settimana da direttore d'orchestra senza problemi, o meglio, senza morire prematuramente perché di problemi ce ne sono sempre, soprattutto quando non si vedono. La guerra fredda cominciata e portata avanti da Anastasia infatti lo aveva portato ad ascoltare non pochi insulti legati al suo stile di vita e al suo aspetto e a non pochi attacchi di isteria dove ha dovuto chiudersi in bagno a chiave e urlare e sbattere le porte dal nervosismo; ma a parte questo fila tutto liscio e provano così bene che oramai sia Haydn che Wagner lo conoscono a memoria. È venerdì e Federico entra all'interno del teatro con dei nuovi spartiti è un sorriso stanco.
"Il terzo pezzo sarà l'intermezzo preso dalla Cavalleria Rusticana di Mascagni, è abbastanza semplice ma intenso, sarà bellissimo" è davvero entusiasta di quella scelta, Mascagni è uno dei suoi preferiti in assoluto e ci tiene particolarmente; Anastasia sussurra qualcosa nell'orecchio di Diego, lui ride e annuisce, Federico li ignora e cerca di sentire solamente Gio e Davide che commentano felici la scelta e ingoia quell'ennesimo boccone amaro.
Michael, prima di cominciare, gli lancia un sorriso e tutti si alleggerisce è tutto torna al suo posto. Batte quattro colpi sul leggio e si arrotola le maniche corte della sua t-shirt stampata onde evitare di sudare, parte con un solfeggio e cominciano con Haydn perché sarà la loro apertura e perché Haydn non lo puoi mettere per ultimo. Le arpe sono perfette, Margherita è davvero bravissima e la stessa cosa Chiara, Michele suona il pianoforte con l'anima, tocca quei tasti con delicatezza ma decisione e, nonostante siano un gruppo, riesce a distinguersi tra tutti gli altri strumenti. Gennaro e Alessio sono così perfetti col tempo che probabilmente gli altri stanno seguendo loro e non Federico, per essere così giovani fanno quasi paura perché per lui ci sono voluti un paio di anni per riuscire tenere il tempo in quel modo. I violini sono sublimi, non c'è nulla da dire, per quanto sia una strega e lo faccia dannare, Anastasia è magistrale e quando suona anche lei viene trasportata in un mondo parallelo, stessa cosa dicasi per Andrea, Diego e gli altri tre, al di fuori non sono così uniti come credeva ma quando cominciano a suonare diventano un'unica voce forte e chiara.
Davide e Gio danno il massimo, concentrati e impeccabili; Federico è davvero contento di averli non solo per la bravura ma ha anche scoperto che le ragazze che vanno dietro a quei due corrispondono anche alla maggior parte del pubblico e infatti su questo Garenna aveva accennato al fatto che il suo pubblico sarebbe stato particolarmente giovane e vasto. Michael e gli altri quattro violoncellisti sono semplicemente spettacolari, non avrebbe potuto chiedere di meglio dal professore e dalla vita.Il pezzo si conclude e vede le dita dei ragazzi scricchiolare, gli dà cinque minuti quindi e va verso il bagno perché gli scappa la pipì da quando è arrivato ma non ha avuto proprio il tempo di cominciare perché subito travolto dal lavoro. Essendo quindi accecato dalla disperata paura di poter farsela nei pantaloni neanche si accorge di essere entrato in quello femminile e si butta all'interno di una di quelle cabine in sughero alla velocità della luce.
"Non ce la faccio davvero più, mi dà fastidio anche solo vederlo" riconosce la voce di Anastasia e si zittisce rimanendo all'interno di quel metro quadrato puzzolente di piscio.
"Sembra sporco, è rozzo, i denti gialli per il fumo, è basso ed è anche bruttino, ma poi, ti pare che puoi dare così confidenza a delle persone che conosce da meno di una settimana? Oh, non so Michael cos'abbia in quella testa bacata che si ritrova" non è da sola, da sotto Federico oltre che le sue scarpe nota anche un jeans a zampa di elefante che quella mattina ha notato addosso ad una violoncellista, probabilmente si chiama Camilla ma non ne è del tutto sicuro.
STAI LEGGENDO
time to pretend
Hayran KurguIl teatro della Scala di Milano non ha un'entrata maestosa, anzi, tutto il contrario e questo a Federico piace, lo rassicura e gli toglie tutta l'ansia che Alessandro gli ha passato la sera prima. Osserva i suoi tratti spigolosi sul finestrino della...