Certe volte, mi sveglio la notte, e sento la morse della morte, ma non c'è pericolo, non sento che morirò, ma in quel momento silenzioso e inquieto, in cui sei ancora sveglia, ma ti stai abbandonando alla notte, mi ricordo all'improvviso, che sono viva, che morirò, un pensiero morboso?. Non c'è un momento in cui senti la morsa della morte, se non quando sei stata catturata dalle sue grinfie, perché in fin dei conti siamo sempre a distanza di un passo dall'essere presi e fatti prigionieri. La morte è come un velo di nebbia, non visto, se non che da quelli che guardano attentamente, ma sempre presente, la sua presenza è dimenticata, ma sta sempre attorno a noi, e noi senza vederla, ne dimentichiamo l'esistenza.
Sarà tutto un ragionamento morboso, ma la morte ha il suo che di confortante se ci pensi, no non voglio morire, ma sapere che un giorno arriverò a una fine è confortante, magari sei felice, magari non vuoi morire, ma il pensiero di vivere all'eternità è inquietante, vivere per secoli, vedere così tanto cambiare e sparire, adattarsi ogni volta, e poi si ha paura del futuro, ma è anche quello che ti fa pensare e andare avanti, anche la sua incertezza(Forse domani uscirò con i miei amici, il prossimo mese magari andrò a Parigi, l'anno prossimo potrei andare a un campo estivo, forse andrò all'università) Ma se ti togliessero la possibilità di fare progetti in cui pensare, e fare e rifare per essere sicuri che si farà, e ti lasciassero tutto una certezza, non sarebbe un po' vuoto? Non essere nervosi, un po' dubbiosi, pensierosi, non sarebbe un po' strano, a noi sembrerà una benedizione, ma solo gli Dei vivono così a lungo, e questo li rende troppo sicuri, vivrò per sempre, non dovrò preoccuparmi, un brutto pensiero essere fatti solo di confidenza, il dubbio è umano, l'incertezza è umana.
E quando il pensiero della morte mi assale, mi viene da pensare a dimensioni parallele, a illusioni, a finzioni. Guardo me, guardo mia sorella, mi guardo intorno ed è tutto un po' strano, un po' surreale, mi viene da pensare che siamo come un programma televisivo, come se sentissi occhi diversi da quelli umani, che guardano le cose che facciamo, come se fossero uno show, come facciamo noi con la TV, in quei momenti in cui rimango un po' intontita mi viene da pensare a come siamo piccoli, e mi viene quest'idea di avere qualcosa più grande che ci guarda. È questa l'idea di un Dio? Ma io non sono religiosa, sono solo io con i miei momenti di surrealtà, in cui sento il bisogno di uscire e guardare qualcosa di più grande della mia camera, ma rimango sul letto, e mi metto a pensare, a fissare il vuoto, a sentirmi ancora un po' vuota, un po' ancora come un personaggio di una storia, fino a che il sonno non mi prende.
E il mattino dopo, sento di essere tornata reale.
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Senza titolo
Randomrandom. rant. free spirit Non aspettatevi solo una cosa da questo "libro" Non aspettatevi una descrizione, quando non ha nemmeno un titolo.