Disperazione

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Questo dialogo, se possiamo definirlo tale -dato che mi è sembrata più che altro una mattanza-, si è presentato non pochi giorni fa.

Ero a casa di una mia amica, ed erano le 2 passate di notte. Stavamo parlando giusto delle nostre varie personalità (eh si, lì dentro c'erano tre persone che presentavano personalità molto particolari, soprattutto la mia amica), quando ad un certo punto la mia amica descrive il suo "ospite" come tale; mi spiego meglio, la mia bestia è frutto della mia persona stessa, in quanto individuo in origine molto remissivo; il suo invece si presenta come un qualcosa di totalmente esterno, che agisce in modo del tutto autonomo, un po' come il mio, però che agisce con lo scopo di distruggerla dall'interno. E dicevo che lei mi stava spiegando come aveva trovato una maniera per rinchiuderlo fuori da sè, e che quindi non potesse uscire.

Rientrati da un breve giro per prende aria, la mia amica subisce un leggero calo di concentrazione, e il suo "ospite" scalpita. Mentre scalpita, la mia cara bestia si è sentita molto attratta da questa presenza all'interno della cucina; purtroppo per me la presenza della mia amica era parecchio forte, e la situazione stava degenerando molto velocemente...

La mia mente stava piano piano cedendo alla bestia, "incitata" dall'"ospite" della mia amica. Io e la mia parte benevola ci siamo ritrovati con una falla nel pozzo dove ho chiuso la bestia da tenere a bada, mentre sopra le nostre teste c'era come una calamita che faceva uscire il contenuto del pozzo ad una velocità superiore al solito. Nel giro di qualche minuto la mia mente era totalmente assuefatta dalla bestia, e una volta che ho afferrato la mano della mia amica è cominciata la caduto nei recessi del mio animo...

La sua voce era sempre più insistente -Fammi uscire- sibilava -Fammi uscire che voglio conoscere il mio interlocutore-

"Merda" mi dico, "se non faccio qualcosa quì finisco molto male"

La pressione era sempre più forte, e la mia mente stava cadendo nell'oblio, quando ad un certo punto sento la mia amica che mi chiede di farla uscire perché non la credeva così pericolosa. Mi sono sentito morire dentro...ho acconsentito...ero troppo assuefatto dalla presenza della bestia, ormai sarei crollato volente o nolente...così mi sono lasciato inghiottire...

Il mio atteggiamento è cambiato totalmente, e la mia amica essendo una mediana ha cominciato ad avere fitte di dolore dappertutto, in quanto la mia energia era troppo densa e dirompente, le stavo facendo del male dall'interno maledizione...il mio modo di fare divenne cinico, irrazionale; il mio modo di parlare, il mio sguardo, era tutto molto spento, e IO stavo affogando lentamente. Come ho detto è stata più una mattanza che altro...

Mentre la bestia conversava al mio posto aveva anche il tempo di parlare a me e alla mia parte benevola mentre affogavamo...

-Oh, e questa ragazza di cui sei innamorato chi è? La devo conoscere assolutamente- mi diceva in preda alla eccitazione -Ah ok, ora ricordo, se non sbaglio diceva di volermi conoscere. Beh direi che la accontenterò-.

Ero disperato, inerme...stavo affogando, mi mancava il respiro, però non potevo permetterle di prendere il controllo assoluto, erano anni che la combattevo, non potevo cedere proprio ora, dovevo fare qualcosa...

I minuti passavano lenti, e più passava il tempo, più io mi sentivo debole, più lei acquistava potere su di me...intanto continuava a distruggere indisturbata le mie convinzioni, i miei principi. Voleva rendermi uguale a lei, e la mia coscienza -lentamente-, cominciava a desiderare la morte...

-Dai non possiamo arrenderci!- dice ad un certo punto la mia parte benevola -Se lei vince siamo finiti! Io non voglio che faccia casini, ti prego, sei sempre stata te la parte forte, cerca di reagire almeno tu...io posso solo darti un'occasione ma tu devi fare qualcosa...-

Poco prima di dirmi ciò, la mia amica aveva chiesto al me stesso soggiogato dalla bestia di poter parlare con la mia parte benevola. Dopo un attimo di esitazione la bestia acconsentitì. "Ecco di cosa parlava!" mi dissi.

Prima di emergere, la mia parte benevola mi infuse un po' di coraggio, quel tanto che bastava per potermi aggrappare al forte sentimento che provo per colei che amo. Mi feci forza, e aggrappato a quel sentimento ingaggiai una lotta furiosa contro la bestia.

Fuori si vedeva che la mia parte benevola riusciva a malapena a parlare: agli occhi della mia amica avevo una voce tremante, mi reggevo in piedi a fatica e barcollavo mentre camminavo. La testa mi scoppiava di dolore, dolore portato dalla lotta che avevo ingaggiato con la bestia. Non avevo molto tempo, la mia parte benevola non aveva molte energie a disposizione, e presto sarebbe crollata, dio avevo la nausea e la testa mi scoppiava.

Dopo quella che credo sia stata una mezz'ora buona, sono riuscito a rinchiudere la bestia dov'era prima, e ancora adesso sto rattopando i buchi che ha lasciato nella struttura del pozzo. La foresta che avevo nella mia coscienza era totalmente bruciata. Ero a pezzi fisicamente e mentalmente, e inoltre si erano fatte le sette del mattino. Non so nemmeno come abbia fatto a tornare a casa quella mattina...

Sento ancora gli echi della sua influenza nella mia coscienza, e quelli credo che farò molta fatica a toglierli...

Questa è la vera natura della mia bestia, e non auguro a nessuno di vedersela davanti quando è incazzata, e riguardo questa storia posso solo dire che sono stato fortunato ad aver passato una serata "tranquilla"...















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