Storie di ordinaria follia pt.2

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Hola pazzoidi, è da un po' che avevo in mente di continuare le mie disavventure, ma l'indecisione è potente nel mio cervello, quindi...

La canzone quì sopra è il sottofondo perfetto per queste parole, si capisce di più il mio stato d'animo.

Non perdiamoci in chiacchiere, per correttezza vi devo la seconda parte, quella fantomatica caccia al tesoro. Ebbene, quella dannata estate, accettai di staccarmi da una delle cose più belle che avessi mai visto fino a quel momento, per arrampicarmi verso l'ignoto, accompagnato dal dolce chiacchierare di quei due disturbati che abitavano la mia mente.

Mai scelta fu così sbagliata, però a mia discolpa posso dire che speravo di trovare qualcosa di più quando sono partito, e non posso dire di esser rimasto deluso dalla cosa, ma andiamo con ordine.

Quella estate è stato un inferno, come avrete sicuramente inteso, e quella dannata scelta non ha fatto altro che buttarmi ancora più giù, però è come se io necessitassi di quella cosa, e una volta che l'estate è passata, quella porta che io ritenevo chiusa si è riaperta facendomi crollare il pavimento da sotto i piedi.

Oh mamma mia avreste dovuto vedere in che stati versavo, probabilmente avreste avuto pietà di me, andavo avanti senza una meta precisa, sapevo solo che mi si stava parando un altro anno di università, ed ero consaspevole della mia incapacità al momento di poter sostenere quel peso. solo che poi cosa fai, dici a tutti che non riesci a fare niente in questo periodo? Magari anche sperando in un po' di comprensione? Ma no, troppo facile, e io avevo troppe pugnalate alle spalle per sopportarne altre, quindi mi sono caricato lo zaino in spalla, e mentre procedevo per la caccia al tesoro, cercavo di dare una parvenza da studente.

e via, problemi a dormire, ero un giorno più distrutto di quello precedente, la mia consueta risata stava diventando quasi impercettibilmente uno spasmo, ma si modificava in maniera così impercettibile che non ci avevo fatto caso nemmeno io. Verso ottobre inoltrato ero pervaso solo da tre cose, un amore ormai malato, un odio sconfinato verso qualsiasi cosa mi andasse contro, e quando non odiavo qualsiasi cosa ridevo come un povero idiota.

Questo periodo l'ho soprannominato "il pierrot".

Giungiamo così a Novembre inoltrato, due miei amici mi scrivono con l'intenzione di darmi una mano, io svogliatamente acconsento, tanto la mia mente è così satura che andava bene tutto, qualsiasi cosa.

Così un giorno ci troviamo spensierati a fare un po' di schermaglie LARP (gioco di ruolo dal vivo), e dopo un po' che ce le diamo io e queste due persone arriviamo al punto della faccenda. Non sto quì a dilungarmi su ciò che è successo quel pomeriggio, vi basti pensare che sono quasi scoppiato in lacrime, mi è stata sbattuta in faccia tutta la mia merda, e oh wow ragazzi che batosta, ho i brividi ancora adesso, ho quasi fatto rissa con uno dei due interessati, e quando me ne stavo andando era già tanto che riuscissi a camminare.

Però, quella sera io senza accorgermene ho trovato quello che stavo cercando. Ero finalmente giunto dove volevo giungere! Credo sia una delle visione più belle che una persona possa avere...



Perchè i puntini folle? Dovrebbe essere un momento di gioia, come mai questa esitazione?

...i giorni successivi ero in uno stato catatonico, per "riprendermi" da quella giornata ci ho messo quasi un intero mese, nel frattempo affrontavo batoste morali dal mio prof di teoretica all'università (lo adotterò come nonno un giorno giuro), e frattanto si avvicinava sempre di più il Natale.

Parto col presupposto che l'anno scorso è stata la prima volta in 12 anni che sentivo lo "spirito" del natale. Ma è stato tutto fuorchè un bel Natale, ho avuto un paio di crisi, ho fumato come un turco, insomma sembrava non essere cambiato niente, e in quel momento ho capito di non essere pronto per avere ciò che avevo visto, non ero all'altezza.

Con questo dubbio che scavava la mia psiche, e che annichiliva qualsiasi mia convinzione, mi sono diretto in volata a capodanno. Non c'è molto da dire, pur di far stare zitto il mio cervello ho strafatto come al solito, anzi forse più del solito in realtà, e mi sono ritrovato a tornare a casa a piedi, in stati pietosi, nel pieno gelo di fine anno, pur di non rovinare la festa ai miei amici, dando l'anima a casa, insomma penso di aver quasi raggiunto il fondo, e, come dicevo nella scorsa parte, se avessi continuato per quella strada sarei morto di lì a pochi anni.

Fatto sta che non sono riuscito ad aprire mezza pagina della roba che dovevo studiare, e di conseguenza non sono riuscito a dare un esame. E con questo clima di malessere mi accingevo a cominciare quest'anno, con la speranza di riuscire a combinare qualcosa di meglio...

E giungiamo a Maggio, non sto quì a perdere tempo, questi ultimi mesi sono stati una pericolosissima altalena, con alti e bassi assurdamente squilibrati. La maschera da pierrot cel'ho ancora in faccia, e ride a tutto spiano, e nel frattempo raccolgo i pezzi di ciò che è stato distrutto in quest'ultimo anno, con una fatica tremenda, ho l'affanno tutti i giorni anche se le mie giornate sono vuote, e mal di testa da stanchezza che ormai sono diventati delle dolci moschine che mi ronzano attorno...

La vetta è vicina, ma anche lo scalatore più esperto mi riderebbe in faccia guardando la scalata.

Per i folli che sono arrivati fino a quì, grazie, a tutti gli altri, avete fatto benissimo

Saluti, Folleinconsapevole.

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