Capitolo sette.

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Sono successe tantissime cose in quest'ultimo periodo.
Tre settimane fa nonna si è spenta, dopo un turbolento soggiorno di due settimane all'ospedale.
Alle ore 3:40 della mattina del 5 novembre ho sentito suonare il telefono e quella suoneria ha avuto l'effetto di mille lame che si infrangevano sul mio cuore.
Mia mamma ha risposto con una voce tremolante, per sentirsi dire che sua mamma stava per andarsene.
Non ho dormito più da quell'ora, ed alle 4:30 la telefonata di mia madre è stata ancora peggiore.
"Nonna se n'è andata".
Il mio respiro si è fermato per qualche secondo, ho pensato a quale sarà stato l'ultimo pensiero, forse il fatto che non mi potrà mai veder finire gli studi come sognava, che non la potrò mai portare a giro con la macchina, oppure che non potrà ricevere nipoti da me, o da mia cugina. Non potrà vedere la bambina di mio cugino che sta per nascere.
Oppure avrà pensato che le abbiamo voluto tanto bene, il nostro amore l'ha accompagnata fino alla fine, dolcemente, fra le braccia di chi se l'è portata via proprio come 92 anni fa l'aveva portata in questo mondo.
Ci sono tante cose di cui mi pento.
Mi pento di averci litigato in passato, o di non essere stata sempre in casa con lei quando era a letto.
Ma come si può sapere che una persona da un giorno all'altro non ci sarà più?
A volte mi trovo a parlare con la sua foto, a raccontarle i miei turbamenti e le cose di cui sono felice.
L'altra notte l'ho sognata, mi ha chiesto come andavo a scuola e mi ha fatto i complimenti.
Poi mi ha guardata e mi ha detto:"adesso io devo andare via, ma tu stai tranquilla".
Nonna non posso stare tranquilla senza di te, senza le tue mani calde che mi stringevano, oppure che si agitavano quando eri arrabbiata, non posso stare tranquilla senza i tuoi sguardi complici e senza i tuoi rimproveri che mi facevano sbuffare tanto, ma che adesso reputo essenziali, senza di essi non sarei la persona che sono ora.
Mi ricordo lo sguardo che mi tirasti quando vedesti per la prima volta Marco, mi venne a trovare in campeggio, quest'estate, non è passato tanto ma mi sembra così lontana.
Mi dicesti che lui ti piace tanto "è un bel giovanotto Alice, capito?"
Già nonna...lo è, ed è tantissimo ormai che i miei occhi sono offuscati da lui.
Sono cambiata tanto da quando ti sei rotta il femore, mi sono chiusa in una campana di vetro e nego l'accesso a tutti.
Saltuariamente faccio entrare Era ed Emma, ma solo quando mi sento più calma con me stessa.
Sono cambiata.
Sono diventata insopportabile.
Forse sono cresciuta, nonna.
Forse mi manchi troppo.
Ho bisogno di te.
Non voglio che tu sia in nessun altro posto se non con me.
Voglio rompere questa campana, ma non ci riesco.

Ti voglio bene nonna, io con te e tu con me, per sempre.

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