Capitolo dieci.

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Sabato sera, diciottesimo di uno dei miei migliori amici, Sam.
Decido di prepararmi, faccio una doccia veloce cercando di mandar via le mie paranoie, ho paura di ricadere ancora tra le braccia di Luke stasera, ma so che ce la potrò fare, basta non bere.
Esco dalla doccia e mi vesto, leggins ed un top blu elettrico che mi valorizza il décolleté e Dr. Martens.
Decido di stendere un leggero velo di trucco sugli occhi mentre per la bocca scelgo un bel Bordeaux.
****
Appena arrivo alla festa saluto Sam e vedo subito Luke, che mi sta già girando alcune frecciatine.
Mentre mi gusto le lasagne al mio tavolo sento toccarmi le spalle, alzo il viso e vedo Luke che mi sorride. "Alice resisti" ridacchia già la mia coscienza.
Avevo già bevuto un po di birre e un po' di bicchieri di vino, decido di continuare mentre le mie amiche parlano con dei ragazzi, mi sembra abbastanza, quindi decido di smettere di bere.
Beh... Era ha appena proposto di giocare a "io non ho mai", posso resistere. (una persona dice ciò che non ha mai fatto, e chi invece l'ha fatto deve bere)
Dopo due giri si uniscono Luke ed un suo amico, ed io sento una strana sensazione al ventre.
L'amico di Luke sorride dicendo: "Io rifiuterò Luke se lui ci proverà", la mia impulsività esce fuori tutta insieme, riempio il mio bicchiere e bevo.
Mi alzo scappando in bagno per la figura di merda, e quando esco loro non sono più lì.
Li trovo in una stanza dove sono tutti e Luke comincia a provocarmi.
"Andiamo in bagno", ricordo che Marco mi ha detto che se rispondo di sì lui rimarrebbe senza fiato per poi rifiutare. "Okay,alzati,Luke"
Continuiamo a provocarci, finché non mi alzo per uscire a fumare una sigaretta con Era, dopo due tiri sento Luke che mi regge, mi volto e mi abbraccia.
"Non posso stare abbracciata a te come se niente fosse"
"Okay allora togliti", mi teneva stretta e la mia testa era già in viaggio, non potevo togliermi.
Raccolgo tutte le mie forze dopo molti tentativi di far funzionare i miei neuroni e mi sciolgo dal suo abbraccio, mi ritrovo a barcollare sotto la pioggia, lui mi prende istintivamente per mano e quando la lascia vado a terra con violenza, sbattendo la testa.
"Ali tutto bene?"
"No cazzo! Mi fa male il culo"
"Quello lo posso sistemare io,ma la testa?"
"Sto bene"
Luke mi prende per mano e mi mette a sedere su una sedia, dopodiché si mette sulle mie ginocchia, chiedo di fare a cambio e mi posiziono sulle sue gambe.
Lui si avvicina per baciarmi ed io mi blocco.
"Ti prego non provocarmi, non posso, tanto so che lo racconterai a tutti i tuoi amici vantandoti ed io ci starò male, come sempre"
Sento una sua mano sulla mia gamba e mi si ferma il respiro.
La mano sale raggiungendo l'inguine e sento la sua bocca a pochi millimetri dalla mia, la musica è alta ma posso sentire il rumore del suo respiro, "ALICE CHE CAZZO FAI?!" mi sveglia la mi coscienza.
"Luke, non..p-posso", mi fa alzare velocemente e andiamo dentro, dopo 5 minuti se ne va.
Chiamo i miei per farmi venire a prendere, è mio padre si accorge subito delle mie condizioni, ma non mi brontola, l'ha fatto anche lui. Anzi mi prende in giro perché non riesco a parlare.
Mi infilo nel letto continuando a parlare con Marco, e pensando alla mia serata movimentata mi addormento.

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