Capitolo otto.

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Corro, corro, sempre più veloce. Sento le mie vene riempirsi sempre di più, come se stessero quasi per scoppiare, mi manca l'aria.

Questo è quello che sta succedendo ora, sto scappando da una realtà che non voglio più.
C'è troppo rumore, troppa inquietudine intorno a me.
Vorrei trattenere l'aria sperando che si fermi tutto per un momento, lasciandomi in un dolce silenzio, e poi buttare fuori tutto questo marcio con un grido.
Questo vorrei fare, vorrei scoppiare da un momento all'altro, cacciar fuori ogni dolore, ogni emozione, la rabbia, la tristezza, le delusioni,la felicità, l'amore...
STOP.
Basta a tutto, a tutti.

Nessuno capisce perché sono cambiata, nessuno sa cosa stia succedendo in me, neppure io.
Non posso tornare indietro, perché quel che sto facendo in questo momento è cogliere l'attimo, fare ciò che mi sento all'istante, senza pensarci due volte.
La vita si può interrompere da un giorno all'altro, dove lo troviamo il tempo di pensare al fatto che una cosa sia giusta o sbagliata? Se una scelta possa far soffrire o meno gli altri? Oppure se ce ne pentiremo?
Bisogna solo vivere, cogliere l'attimo perché anche se va male prima o poi tutto passa.
Okay sono uscita dai cardini... È che... Non ho mai colto l'attimo, forse una volta in terza media quando presi il ragazzo che mi piaceva e lo baciai.
Ho sempre scelto le cose che potevano far felici gli altri, anche se stavo male in un posto ci andavo per far contenta un'amica, se non mi piaceva la compagnia uscivo comunque per stare con l'unica che mi stava simpatica tra loro.
Tutto ciò era l'effetto di una profonda insicurezza che mi porto ancora dietro, un'insicurezza nata dietro ad insulti sul fisico e sul carattere.
Questo mi ha portato a capire che è ovvio che non mi trovi bene al 100% con nessuno se non ti trovi bene al 100% con te stesso.
Ho allontanato dalla mia vita le persone con cui mi trovavo meno bene in questo periodo, perché prima devo risolvere alcune cose con me stessa.
So che posso sembrare pazza, cogliona oppure semplicemente stupida.
Ma sono 4 anni,1460 giorni,35040 ore, che convivo con queste insicurezze.
È tutto questo tempo che mi guardo allo specchio non piacendomi.
In questi giorni mi sento bene, mi piaccio, e mi sto quasi abituando a questo.
Ci sto lavorando, il lavoro è lungo e tosto ma sono sicura che ce la farò.
Affronterò anche questa.
Da sola o meno.

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So che questo libro lo stanno leggendo pochissime persone e che probabilmente dopo questo capitolo mi crederete pazza, ma beh... Chi non lo è in fondo? E soprattutto ho finalmente tirato fuori la mia confusione.

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