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Sinon restò seduto nella sua comoda poltrona d'aereo per almeno 10 minuti, prima di muoversi: tese l'orecchio per captare i rumori, le conversazioni.. anche il più piccolo segno che potesse aiutarlo a capire dove si trovava e con chi..
ma senza successo.

L'unica cosa che sentiva era il tranquillo ronzio dei motori dell'aereo, qualche volta incontrava un vuoto d'aria: però niente vortici, niente passi, niente che lasciasse intendere che a bordo ci fosse qualcun altro, oltre a lui!
come invece doveva essere.

Constato' con sorpresa di avere fame: cercò di calcolare quanto tempo fosse passato dall'ultima volta che aveva mangiato, ma era impossibile; innanzitutto non sapeva per quanto tempo fosse rimasto svenuto, in secondo luogo, all'ospedale lo avevano nutrito tramite flebo, pertanto la sensazione di fame era insorta più tardi.

Peccato!

non aveva idea di che ora fosse: in caso contrario, forse avrebbe potuto calcolare dove si trovava e dove evevano intenzione di portarlo..

chissà chi erano!

Sbircio' verso il pannello che aveva sopra la testa: per un istante valutò di premere il pulsante con la hostess stilizzata, ma decise che era una scelta stupida e lasciò perdere. Si alzò mantenendo la schiena un po' curva: anche se la cabina in realtà era sufficientemente alta da permettergli di stare dritto.. e con due passi "felpati" raggiunse la porta: esitò, valutando le proprie opzioni!
i rumori di fondo erano notevolmente più bassi che in qualsiasi aereo passeggeri: ma bastavano a sovrastare quelli prodotti dai suoi movimenti; se anche fuori dalla porta ci fosse stato qualcuno, non avrebbe potuto sentire che lui si era alzato è avvicinato.

In teoria Sinon, si sarebbe procurato un buon vantaggio già solo con l'effetto sorpresa ottenuto semplicemente uscendo, però non sarebbe durato molto: comunque lui era ancora scombussolato a causa di tutte le sostanze chimiche che aveva in corpo e non era più in forma come prima: non valeva nemmeno la pena di fare una mossa azzardata, che prima gli sarebbe senz'altro riuscita!

In ogni caso, lì non poteva restare.

decise quindi di uscire: qualsiasi sorpresa l'aspettasse!
Afferrò il pomello della porta e avvertì il metallo freddo contro la mano.. lo giro' con cautelanessun blocco! lo girò del tutto e la serratura scattò e la porta si aprì lentamente.

contrariamente a quanto si era aspettato, dall'altra parte non c'era nessuno: niente armi, niente sorveglianza, nessuno messo lì pronto a farlo rimanere dentro la stanza fino al nuovo ordine, nulla!
Fece un passo oltre la soglia.. si fermò e si guardò intorno: fuori dalla sua cabina, c'era uno stretto corridoio che costeggiava il lato sinistro dell'aereo, con i finestrini ovali simili a quelli della stanza dove si era svegliato.
per terra c'era una moquette che era senz'altro costata una fortuna, le pareti erano rivestite di un materiale altrettanto costoso, e qualche metro più avanti, il corridoio si apriva in una cabina di tipo più tradizionale, con almeno una ventina di sedili lussuosi disposti a coppie su ciascun lato della corsia. In fondo, oltre la porta dell'equipaggio, erano seduti due uomini: uno gli voltava le spalle e non si girò nemmeno è l'altro, si limitò ad alzare lo sguardo verso di lui: Sinon lo riconobbe immediatamente: completo scuro, capelli cortissimi, espressione seria, era uno dei due che attendevano fuori dalla sua stanza d'ospedale: quello che teneva in mano la luccicante penna stilografica con cui lo aveva punto sul collo! solo allora aveva capito che non si trattava affatto di una semplice biro da taschino: era stato il suo ultimo pensiero cosciente prima di svegliarsi su quell'aereo.

L'uomo dell'iniezione ammiccò a Sinon, un muto segnale per avvisarlo che era stato visto, poi voltò la testa verso un punto alla sua destra: ed ecco il trio al completo.
Da dietro un sedile dell'ultima fila,
da cui era arrivato Sinon, era
seduto lo stesso tizio che aveva parlato con lui in ospedale:
questo mise via il giornale.

<<in lingua Austriaca..>> notò Sinon prima che la riponesse nella tasca del sedile difronte..

il tizio si alzò in piedi, non con aria minacciosa, ma neppure amichevole: un sorriso fugace, che però era più un riflesso meccanico che un segno di reale cordialità umana

"sveglio?!" chiese

Sinon si limitò a lanciargli un'occhiata, come a sottolineare che la risposta era fin troppo ovvia!
se non era in grado di superarli sul piano fisico, poteva comunque sempre cercare di combatterli con il sarcasmo e l'astuzia.

l'uomo si spostò nel corridoio e si piazzò davanti a Sinon, con la schiena leggermente curva per non toccare il soffitto dell'aereo: era alto almeno 2.15 metri, con un imponente postura, portava il colletto della camicia, perfettamente stirata, abbattonato fino all'ultimo bottone..

Sinon rimase immobile, era preparato a due alternative: o l'avessero invitato a sedersi con loro, oppure gli avrebbero ordinato di tornare nella sua stanza e di tenere la bocca chiusa!

non accadde niente di tutto ciò.

"ci sono degli effetti da bagno nell'armadio nella sua cabina, nel caso volesse mettersi un po' in ordine"

"per che cosa?" chiese immediatamente Sinon

l'altro ignoro' totalmente la domanda, come se non l'avesse sentito..

" il bagno è giù in fondo" terminò

Sinon annuì come per ringraziare, quegli uomini non erano ostili, ma neppure amichevoli..

"suppongo che se dovessi chiederti dove siamo diretti, non risponderesti neppure a quello.. o sbaglio?"

"mi dispiace."

"ma davvero!?" ironizzo' Sinon

l'uomo, rimase impassibile alle sue velate provocazioni, non era né arrabbiato e nemmeno divertito: aveva lo sguardo fermo e deciso, non faceva trapelare nessun sentimento.

"giù in fondo?" ripeté infine Sinon, rassegnato

il tizio annuì.

****

To be Continued...

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