Pompieri, volanti, ambulanze sul posto.
Luci blu che lampeggiano ovunque.
Urla di persone che piangono disperate.
"Mio figlio!!! Nooo mio figlio" è una delle tante donne che piange e urla disperatamente.
"Sono morte" dice una donna.
"Come ha fatto a schiantarsi?" chiede quello che dovrebbe essere il capitano della polizia "non c'è nulla che avesse potuto ostacolare il suo percorso" prosegue.
I nostri corpi sono distesi, fin quando non sento chiamarmi.
"Charlotte, Charlotte, Charlotte" sento il mio nome, la voce continua "Charlotte, Charlotte, Charlotte" la voce continua, ma diventa sempre più debole.
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Sono io...in carne e ossa.
E vedo tutto quello che succede intorno.
Un'atmosfera molto triste, cupa...donne che piangono, infermieri che vanno da un corpo all'altro e carabinieri che indagano senza sosta.
"Charlotte...Charlotte"
Mi volto, è Félicité che mi chiama.
Non riesco a credere a tutto ciò.
Ero viva, potevo toccarmi e constatare ciò.
Potevo parlare, ma non essere sentita da tutti gli altri, solo da chi era invisibile come me.
Félicité mi viene in contro raggiante e sbalordita:"vieni, dobbiamo andare"annuncia
"Félicité ma...che è successo?" chiedo sbalordita
"Non lo so, ma ci fanno segno di andare, è tutto così strano. Noi siamo qua ma, ma loro non possono vederci.
Eppure siamo noi in carne ed ossa""Appunto, è questo che non capisco. Com'è possibile ciò?"
"Charlotte non lo so, è tutto così strano, ma eccitante. Ho anche un po di paura, ma andiamo dove ci dicono. Non siamo le uniche" dice
"Ma chi ci dice di andare da quella parte?" sono preoccupatissima e dico ciò con un tono di voce alto. Lei lo capisce.
"C'è un signore da quella parte, ha i capelli corti e neri. Barba nera ben curata e occhi neri, sembra sapere tutto" sospira "stai tranquilla, anche io sono agitata, ma ispira molta fiducia, seguiamolo. C'è anche tanta altra gente con noi."
Detto ciò mi prende per mano e mi fa senno di seguirla.
La seguo,ma volto la testa...verso quella scena orribile che c'è dall'altra parte del treno.