•ti manco,non è vero?•

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"Ripetete dopo di me...Riddikulus"

Le nostre voci riecheggiarono nella stanza come un coretto. Mi piaceva andare a lezione se il professore era Remus,era davvero bravo ad insegnare. Mentre qualcosa nel baule si muoveva talmente da farlo tremare,ci sistemmammo tutti in fila indiana per provare l'incantesimo contro il molliccio. Ero impaziente di scoprire il mio. Avevo paura di tante cose: dei serpenti a volte, del buio,dei tuoni...insomma,non ero poi così coraggiosa come gli altri credevano.

"Forza Padma!"

Una delle gemelle Patil avanzò di un passo e il baule si aprì. La mia maledetta bassezza non mi consentì di vedere quale fosse il suo molliccio,e mentre mi dilettavo in buffi passi di danza sulle punte dei piedi cercando di evitare qualche testa, quello che sembrava il volto di un clown ondeggio sulle nostre teste. Sussultai per l'improvvisa azione,ma mi calmai non appena Remus congedò Padma,evidentemente l'incantesimo era riuscito bene. La fila scorreva veloce ed io ero sempre più impaziente. Quando vidi Harry con gli occhi colmi di paura capii che non andava sempre bene l'incantesimo. Avevo paura per lui nonostante quello fosse un molliccio e nonostante il ragazzo dai folti capelli neri mi odiasse. Feci uno scatto in avanti non appena un urlo invase i miei timpani, ma Remus mi fece cenno di calmarmi,così io lo feci. Studente dopo studente, il signor Lupin pronunciò il mio nome. Feci un passo in avanti e alzai la testa coraggiosa. Remus aprì il baule e tesi la bacchetta verso l'essere informe che ne era uscito.

"RIDD-.."

mi bloccai non appena vidi le sue sembianze. Una donna,coperta di sangue galleggiava nell'aria. Riconobbi la donna:mia madre. Indietreggia i bruscamente e caddi in ginocchio. Tenevo lo sguardo fisso sulla donna aspettando che urlasse o cose del genere,come i mollicci degli studenti prima di me. Ma non lo fece. Era immobile,occhi chiusi,e l'ombra di un'espressione preoccupata sul viso. Il tempo passava,ed io non riuscivo ad alzarmi. Ero bloccata,come se una strana forza mi trattennesse a terra. I miei occhi si inumidirono e iniziarono a scendere copiosamente le lacrime. La figura continuava a rimanere immobile, infatti l'unico rumore che si sentiva era l'eco dei singhiozzi che cercavo di trattenere.

"RIDDIKULUS!"

urlò alla fine il professore prima di aiutarmi a tirar su ciò che ne era rimasto di me. Mi accompagnò fuori dall'aula seguito da Lorelay e Eragonia, cos'avrei fatto senza di loro? Niente! Mi aiutavano in tutto,erano come le sorelle che non avevo mai avuto.
Il mio pianto risuonò per tutto il corridoio ma questa volta lottai contro me stessa e cercai di non cadere. Iniziai a tremare e le mie gambe sembravano fatte di gelatina.

"Sophie!"

Mi chiamò il mio padrino afferrandomi per le spalle

"SOPHIE!"

Ripetè, questa volta più forte,il mio nome scuotendomi per le spalle,come per svegliarmi. Volevo piangere,solo piangere.

"Remus io...."

La mia voce non volle uscire e il suono dei miei singhiozzi si fece più forte. Tremavo come una foglia e avevo il viso bagnato ormai. Farfugliai qualcosa di incomprensibile e mi gettati tra le sue braccia.

"Shh,va tutto bene"

Esclamò Remus accarezzandomi i capelli. A volte mi stupivano i suoi gesti tremendamente paterni e protettivi.

"Non ce la faccio,non posso farcela..."

La mia voce era appena udibile,era come se avessi sussurrato qualcosa di segreto. Forse era così,era un segreto. Forse volevo che nessuno sapesse della mia fragilità, del mio essere sensibile. Forse volevo che rimanesse un segreto tra me e lui. Io dovevo essere la ragazza forte,quella che rideva sempre,che rispondeva a tono senza problemi, non la ragazza che piange,che si spezza in due per una parola magari.

•scruta la mia anima•||Harry Potter||IN REVISIONEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora