"È STATO LUI! SPORCO TRADITORE,TUO PADRE HA UCCISO I MIEI GENITORI,SI FIDAVANO DI LUI".
Quelle dannate parole non riuscivano ad uscire dalla mia stupidissima mente. Sapevo sarebbe arrivato questo momento,fin troppo. Sapevo,anzi,immaginavo anche la reazione del bambino sopravvissuto una volta sarebbe venuto a sapere la vera storia di mio padre. Il rapporto tra me ed Harry era qualcosa di unico,un'amicizia fantastica,costruita nei mesi del primo e secondo anno nella scuola di magia. Ma quel maledettissimo giorno, quello stupido 1° Settembre del nostro terzo anno ad Hogwarts,fu così che mi accolse. "Mi fai schifo" aggiunse dopo avermi sfuriato in faccia con il volto rigato da profonde goccie salate. Potei sentire il mio cuore esclamare 'basta,mi ritiro',fare le valige ed andarsene. Io non piansi. O almeno,non davanti a lui. Avevo imparato a mostrarmi forte,sempre. Per me piangere significava essere deboli,ed io sapevo di esserlo,ma non volevo darlo a vedere. Non so quante volte maledissi mio padre mentalmente, doveva evadere proprio in quel periodo?! Non so cosa facevo,nemmeno cosa pensavo,ma in quel 1° Settembre avevo solo un desiderio:sparire. Volevo sparire dalla circolazione e fare in modo che nessuno si ricordasse di quel mostro di Sophieanne Emily Black. Anzi,meglio ancora,preferivo non essere mai nata. Ero un peso,ecco cos'ero. Per tutti. In primis per i miei zii,mi sopportavano già da 7 anni ormai. Poi per Ninphadora e Remus,che erano costretti ad avere degli obblighi nei miei confronti. Poi per Eri e Lory,che per colpa mia e del rapporto che si era creato tra noi,erano malviste dal resto della casa. Certo,lo ero anch'io,ma me l'aspettavo,loro no. Non uscii dalla mia stanza per un'intera settimana,e raramente andavo a lezione,tanto che fui convocata in presidenza. Nemmeno erano passati sette giorni dal rientro che Albus Percival Wulfric Brian Silente voleva vedermi nel suo ufficio,in privato,ottimo inizio direi. Ero diventata acida e scontrosa,non parlavo con nessuno e non rispondevo alle lettere. Così,in una mite mattina di Settembre,mentre tutti gli altri studenti si dilettavano nell'arte della magia,io mi dirigevo nell'ufficio del preside pregando Godric che non mi punisse. Bussai lievemente e la voce dell'uomo mi diede il permesso di entrare. "Si sieda pure,signorina Black" mi invitò con tono gentile ad accomodarmi. Io lo feci,e chinai il capo aspettandomi una ramanzina o qualcosa del genere. "Qualcosa non va signorina Sophieanne?" la voce del preside era.....dolce. Come se fosse davvero interessato al mio stato d'animo. "Andiamo signor preside,sa benissimo cosa non va,non si parla d'altro" esclamai all'uomo che qualche giorno prima aveva allertato tutta Hogwarts dell'evasione di mio padre. "Si riferisce....all'evasione?" "senta,se sono qui per essere punita,lo faccia,non voglio parlare di altro" dissi freddamente. "Comprendo la sua situazione..." "NO!Nessuno comprende la mia situazione. Nessuno sa cosa vuol dire essere la figlia di un uomo soggetto del pregiudizio umano,nessuno sa cosa vuol dire vedere tua madre morire,nessuno sa cosa vuol dire avere un padre rinchiuso e dover sopportare questo peso sulle spalle,essere oggetto dei gossip di questa scuola giorno e notte!" non lasciai che completasse la frase che sbottai. Tirai fuori tutti i pensieri che mi frullavano in mente senza pensare alle conseguenze. Avevo gli zigomi bagnati e non me ne ero nemmeno resa conto. "M-m-mi scusi..." dissi piegando il capo verso il basso. "Come dicevo,il pregiudizio umano è spietato,soprattutto tra i ragazzi. Sarò sincero con lei,io penso che suo padre sia colpevole. Ma questo non significa che lei lo sia altrettanto. Il passato oscuro della sua famiglia purtroppo è conosciuto. Lei è nata con questo...'marchio' se così si può chiamare." aveva ragione,non ci avevo mai pensato. La mia famiglia era malvista,soprattutto per la famosissima Bellatrix Black,in Lastrange,la mangiamorte più fedele,la più spietata. Poi divenne famosa per il nome di mio padre ovviamente. "Permette una domanda?" mi rivolsi al preside. "Sarò felice di rispondere se è in mio potere" disse sorridendomi. "Lei crede che anche....che so....in Voi-sapete-chi ci sia una parte buona?" "la risposta,cara Sophie,è molto semplice: ognuno di noi ha una parte buona ed una cattiva. È la nostra volontà che decide se essere nera o bianca. Ma lei si ricordi sempre che il bianco ed il nero possono essere mescolati,e che il grigio è un colore molto equilibrato!" "grazie professore,ricorderò le sue parole!" "ora vada Signorina,e tenga a mente una cosa:è la nostra volontà a decidere se essere bianca o nera" detto questo mi congedò e mi ritirai nella mia stanza. Pensai a quelle parole,e a quanto fossero sagge. Non mi stupivo del fatto che Silente fosse l'unico essere vivente di cui Il signore oscuro avesse paura. Mi buttai sul materasso e chiusi le tende del mio letto a baldacchino,il soffitto era la cosa più interessante in quel momento. Avevo perso la cognizione del tempo evidentemente,perché dopo poco tempo la porta si aprì e Lorelay ed Eragonia entrarono discutendo sul nuovo professore di Difesa contro le arti oscure. "Ciao Sophie!" "Ehylá Black"
"Salve ragazzuole del mio cuor"
"Qualcuno è di buon umore oggi?" sorrise Eri "può darsi..." risposi allegramente. "Quindi sei andata in presidenza?" "già" "ottimo. Scendi a mangiare con noi Raperonzolo?" "oggi si,comunque, cosa c'entra Raperonzolo bionda?" "bhe...lei se ne sta rinchiusa in una torre proprio come te.." disse ridacchiando. "Ah ah ah,spiritosa" eslamai mentre chiudevo la porta alle mie spalle.WEWEWEEEEEEE
SONO RESUSCITATAE fu così che non cancellai la storia,che cosa bll
Allo commento+stellina=serena feliceOra vado a cibarmi
Love❤
•sese•✨
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•scruta la mia anima•||Harry Potter||IN REVISIONE
Fiksi PenggemarCi avreste mai creduto che Sophieanne Emily Black, figlia di Sirius Black, si fosse presa una cotta per Harry Potter nonostante il suo ragazzo?