Capitolo 01:

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Gli anni 40 non sono mai stati anni facili.

Ai nostri tempi tutto si otteneva faticando, persino un pezzo di pane. Nella città da cui provengo io, nessuno era colto o incredibilmente ricco, solo pochi e non rientravano nella società.

Quelle poche persone sparlavano di noi come cani, eppure anche noi avevamo il nostro lavoro e il nostro terreno, solo che i poveretti avevano bisogno di un hobby.

Il sedici Aprile 1946, gli anni subito dopo la guerra mio padre prese in considerazione l'idea di coalizzare con alcuni dei "ricchi" della città per far ri funzionare meglio la ditta familiare ormai in rovina.

Si occupava di potenti scavi minerali, ma che ormai erano sottovalutati dal popolo.. tutti credevano nella rinnovazione e nessuno teneva più ai sacrifici che mio padre e i suoi lavoratori faceva, per avere quel poco che gli spettava.

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-Papà, devi andare a lavoro oggi?- dissi andando a passi più svelti verso la sua figura

-Marine, tesoro, si anche oggi dovrò lavorare ma farò ritorno presto stavolta, ho un'importante riunione con Mr. Hocklins.-

-Mr. Hocklins? ma papà avevi detto: niente più potere ai ricchi, la settimana scorsa!-

-So quello che ho detto tesoro ma non ci sono più fondi per gli scavi, stiamo cadendo in rovina.. e tu meglio di qualunque mio lavoratore, sai che non è una cosa che ci possiamo permettere.-

Le parole di mio padre erano sincere. Ormai stavamo cadendo in una povertà da cui niente, se non quegli stolti ricchi d'alta società ci avrebbe potuto salvare. Era così dannatamente crudele vedere mio padre lasciare una parte di se e della sua forza, ogni giorno, dentro quella miniera.. lui fece di tutto negli ultimi sei anni per campare me e mia madre, che purtroppo venne a mancare un anno dopo il crollo a causa del forte stress e depressione, e l'unico modo in cui venne ricambiato, fu con altro lavoro.

-Signoria Marvin... Quale piacere.- chiamò verso di me una signora dell'alta borghesia, tutta ben vestita ovviamente. Era la moglie di Mr. Hocklins, una donna avida che aveva sempre da parlare sugli altri, l'unica persona buona della famiglia era Victor Hocklins, il loro unico figlio, un medico provetto quando di parla di malattie genetiche, non ugualmente per visite banali, ma comunque utile.

-Mrs. Hocklins.. quale buon vento la porta qui?-

-Avrei bisogno di scambiare due parole con tuo padre, oh e.. ho sentito dire che avete scritto un altro di quei noiosi romanzi sulla cultura inglese, potrei vedere?-

-Qual malsano motivo dovrebbe portarmi a farle leggere un fascicolo che non le suscita alcun interesse Madam? Se i miei manoscritti non sono graditi non vedo alcun motivo per mostrarglieli.-

-Come volete Marvin, alla fine avete ragione delle vostre stupide pagine scritte a mano non mi importa granchè, adesso posso vedere vostro padre?-

-Desolata Madam ma mio padre a differenza vostra lavora nelle ore pomeridiane, quindi non ha tempo da sprecare per sentire la vostra lurida voce.- dissi tutto d'un fiato, quasi stufa che lei fosse qui.

Lei mi guardò, quasi inorridita da quello che ero, pensava che il legame tra me e suo figlio Victor un giorno avrebbe portato ad un futuro matrimonio e la cosa la rendeva pallida dall'orrore ogni volta al solo pensiero.

-La vostra gentilezza è paragonabile alla gentilezza che Enrico Ottavo ebbe con le sue mogli, signorina Marvin.-

-Sono ben felice di sentire che non solo, non volete leggere il mio libro, ma non ne avete proprio alcun bisogno avendo una cultura, tutta vostra.-

-tutta via, ero solo venuta ad informare vostro padre che un uomo, mal sentito dalle nostre parti, figlio di avidi ricchi provenienti dal nord è arrivato in città, e desidera parlare con lui.-

-Di persone avide nella nostra famiglia ce ne sono già troppe. Mandatelo via.-

-Oh ma signorina marvin, la notizia mi è solo giunta, lui verrà qui comunque.-

-Chiunque sia quest'uomo, non riuscirà ad avvicinarsi a mio padre tanto quanto avete fatto voi, questo è sicuro.-

-Sicuro o no io vi ho avvisata Signorina, porgete a vostro padre i miei saluti.-

Quella stupida e avida donna, portatrice di sole brutte notizie, un fottuto uccellaccio del malaugurio era. Riferii a mio padre la cosa, anche se lui non sembrava esserne preoccupato ma al contrario, attratto.

Il giorno dopo mentre stavo andando a consegnare alcune delle lettere che mio padre scriveva per uffici al di fuori di Westmister, incontrai diversi amici per strada, e mi fermai a stare poco con loro. Prendemmo un caffè e qualche brioche ad un bar vicino la posta, poi li salutai.

Nel preciso momento in cui girai l'angolo per raggiungere l'edificio, andai a sbattere con un'uomo, alto che sembrava andare di fretta.

-Ei! ma attento!- dissi arrivando quasi per terra raccogliendo i fogli del libro che mi erano caduti.

-Perdonatemi signorina.- Disse aiutandomi a raccogliere il tutto -Ma vado parecchio di fretta e non l'ho vista passare.-

Avevo raccolto alcune delle lettere da consegnare e nel prendere l'ultima le nostre mani si sfiorarono. Sollevai gli occhi per guardarlo e, nel vedere tanta bellezza, rimasi letteralmente incantata.

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Eieieiei,

Non so in quanti conoscono Tom Hiddleston, ma dio santo è un attore fantastisco.

Creo storie solo su quello che mi attrae veramente, tipo Tom e Raily che poi è una coppia creata da me ma mi piace un sacco.

Beh, ecco qui una nuova storia dal leggere.. eee che bello. Spero di poter mettere alcuni capitoli in questo breve lasso di tempo di pace senza scuola, e spero che la storia possa piacervi.

E' tutto ambientato negli anni 40-50, dove Tom e Marnie si conoscono e si innamorano, ma ovviamente ci sono anche dei disguidi che li porteranno a crudeli conclusioni.

Spero che la storia vi piaccia, alla prossima!

Autrice anche di: Alternative Horror Story & Return - Ashton Irwin. (ParanormalAsylum)

Green Eyes ||Tom Hiddleston||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora