Capitolo 02:

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-N-non fa nulla non si preoccupi.- risposi.

Evidentemente per me e per la persona che ero, sbattermi contro facendo volare via alcuni dei fogli più importanti che avevo tra le mani, era qualcosa per cui preoccuparsi.. ma sono quasi sicura di aver risposto così, perchè troppo presa dal colore dei suoi occhi.

-Sembrano essere lettere importanti, le stava spedendo?-

-Si, beh se riuscivo ad arrivare alla buca delle lettere- dissi con un cenno di risata tra le labbra.

La sua bocca si curvò in un mezzo sorriso, sincero a dirla tutta. Mi guardava negli occhi quasi come se la cosa lo portasse a ridere ma non troppo.

Restammo fermi li a guardarci per qualche attimo, attimo in cui non c'erano più le lettere da consegnare o la fretta di lui, c'erano solo i nostri occhi, e i loro discorsi in eterno silenzio.

-N-non andava di fretta Mr. ehm..-

-Hiddleston, Tom Hiddleston-

-Mr. Hiddleston, si.-

-Molto- Disse facendo scivolare le parole dalla sua bocca con una calma, che più che fretta sembrava avere tanto di quel tempo...

-Spero di rincontrarla signorina..-

-Marvin.-

Nell'udire il mio nome le sue labbra si curvarono nuovamente in un mezzo sorriso, quasi sorpreso questa volta

-Buffo.-

-Cosa?-

-Non importa, arrivederci!- Esclamò iniziando a correre nella direzione opposta alla mia sparendo, dietro l'angolo.

Restai a guardare, l'angolo che aveva pochi secondi prima superato, per poi voltarmi e camminare in silenzio verso la buca delle lettere.

Mentre le imbucavo pensavo a quanto fosse stato strano quell'incontro.. non per il modo, o per il momento ma.. per la quasi certa sensazione che arrivò subito dopo, e cioè quella di rivederlo..

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-Papà ho consegnato tutte le lettere che mi avevi... chiesto.- 

La parte finale della mia frase si spezzò per qualche istante, non appena vidi l'uomo incontrato pochi minuti prima per strada, parlare e stringere accordi con mio padre.

-Signorina Marvin- Disse alzandosi come di educazione si usa fare

-Mr. Hiddleston.- Risposi con lo stesso tono sorpreso

-Vedo che avete già fatto la vostra conoscenza, come?- Domandò subito dopo mio padre

-Ero diretta alla posta e..-

-E passando le ho chiesto informazioni su dove poter prendere un buon caffè- disse con quel cenno di risata nelle parole, dondolando per tutta la stanza.

-Ma poi mi resi conto che era fin troppo tardi per ciondolare dentro un bar così sono volato qui da voi, Mr. Marvin.- sussurrò dandomi poi un'occhiata, quasi come un segno di "Ti prego fingi che sia andata così."

Lo guardai nell'attimo in cui si girò non dando peso alla cosa, rispondendo un "Si" insicuro poco dopo.

-Arrivando comunque in ritardo Thomas- Disse mio padre ridendo

-Oh posso chiamarti Thomas vero?-

-Nessun problema signore.- rispose.

Uscii fuori dalla stanza perplessa, non capivo perchè avesse mentito sul nostro incontro.

Aspettai mio padre di sotto nella hall, nella speranza che quell'incontro non durasse poi così tanto. Non appena mio padre scese mi affrettai ad avvicinarmi a lui mentre porgeva i suoi saluti al Signor Hiddleston.

-E' stato un piacere Thomas.-

-Il piacere è stato tutto mio Mr. Marvin- disse stringendo la mano dell'uomo

-Ha dimenticato questo di sopra poco fa- Disse porgendomi un libro, che a dirla tutta non era nemmeno mio. Stavo per dirlo ma le mie parole e il mio intenso respiro furono bloccate dal suo salutarmi.

-Signorina Marvin.- Disse abbassando leggermente il corpo in avanti. Io feci lo stesso.

Non appena andò via mi allontanai per capire per quale sconosciuto motivo mi avesse affidato un libro non mio. Lo aprii ma dentro non vi era scritto nulla, solo un biglietto.

"Alle 20.08 esattamente dove ci siamo incontrati. La prego di non fare tardi, Signorina Marvin."

Per un secondo, la mia mente fu invasa da preoccupazione, ma anche da eccitazione. Era un segno buono quel biglietto, o quello sconosciuto Mr. Hiddleston aveva solo cattive intenzioni?

Alle 20.09 ero già arrivata nello stretto viale, come diceva il biglietto.

-Sei in ritardo.- Sentii pronunciare alle mie spalle in tono tranquillo, ma tenebroso.

Mi voltai notando ancora una volta gli occhi del signor Hiddleston brillare anche nella più totale oscurità.

-Che cosa volete da me?-

-Oh no non preoccupatevi, non voglio farvi del male solo parlarvi.-

-Se è qualcosa che centra con mio padre io..-

-Non riguarda questo, seguitemi.-

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-Allora di cosa dovete parlarmi?- Dissi non appena arrivati vicino la stazione ferroviaria, collegata alla miniera di mio padre.

-Sono decisamente rimasto incantato dalle parole di vostro padre..-

-Avevate detto che non centrava col lavoro!-

-Infatti non centra, datemi il tempo signorina Marvin.. Allora, come dicevo sono rimasto incantato dalle parole di vostro padre, vi ha descritta così bene e in una maniera così dolce..-

-Mio padre è fatto così.- risposi timidamente

-Mi raccontava, che voi scrivete un libro e che lo state pubblicando-

-Beh si ma nulla di spettacolare parla..-

-Della letteratura inglese.. affascinante argomento. Sono poche le persone di ceto popolare ad essere colte ormai, e leggendo alcune delle vostre pagine..-

-Un momento signor Hiddleston. Punto primo, Con ceto popolare non intenderà mica dire straccioni vero?!-

-Ma no signorina Marvin io..-

-E punto secondo, lei come fa ad aver letto il mio...-

Dalle sue tasche uscirono fuori dieci o dodici pagine scritte a mano. Avrei potuto riconoscere quella calligrafia a chilometri. Era la mia.

-Libro...-

-Le sono cadute quando abbiamo sbattuto, e leggendo il titolo sono rimasto incuriosito e le ho, diciamo prese in prestito.- disse per poi porgermele.

Le presi tra le mani osservandolo.

-Cosa voleva davvero, Mr. Hiddleston?-

-La prego, mi chiami Thomas. Tom se le fa più piacere, Hiddleston sa di estraneo..-

-E perchè lei non lo è?-

-Spero di non esserlo.-

Lo osservai a lungo, mi piaceva era intrigante, e amava la mia scrittura che non era cosa da poco...

-Non mi avete detto il vostro nome- Disse.

-Raily, Raily Marvin.- risposi.

-E' un bellissimo nome, Raily.-

Un piccolo sorriso fuoriuscì dalle mie labbra e anche dalle sue, anche se quella leggera atmosfera di seduzione si spense, non appena arrivammo davanti a casa mia.

Il signor Hiddleston mi salutò, dandomi un bacio sulla mano destra come solo pochi usavano fare ormai.. si allontanò nell'oscurità della notte ed io entrai in casa, con lo sguardo perso tra i ricordi di qualche minuto prima.



Green Eyes ||Tom Hiddleston||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora