Capitolo 03:

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L'indomani mio padre si alzò presto per fare colazione e sfrecciò a lavoro di corsa.

Io mi alzai alle ore 09:00 del mattino, facendo un'abbondante colazione. Quella sera ci sarebbe stato uno dei soliti e noiosi ricevimenti che mio padre teneva ogni quindici giorni.. pretendeva che io andassi ma inventai la scusa del "Non mi sento bene" per evitare, almeno questa volta, gente che preferivo non vedere.

Spesso come nella giornata di oggi restavo sola a casa per molto tempo. Papà era spesso impegnato vicino la ferrovia o con riunioni, e non poteva tornare a casa per il pranzo.

La sera, quando mio padre tornò mi supplicò più volte di andare con lui ma io continuai a ribattere di voler restare a casa. A lui sembrava strano, difficilmente io rinunciavo a divertirmi.

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Sentii dei leggeri colpi alla porta, mio padre era andato via da appena qualche minuto non poteva essere già di ritorno.

Mi fiondai sulla porta, convinta che mio padre avesse dimenticato qualcosa di importante a casa ma.. non fu esattamente così.

-Signorina Marvin.-

-Thomas?- dissi scostandomi per farlo entrare, diluviava quella sera

-Ma voi che ci fate qui?- dissi per poi chiudermi la porta alle spalle

-Beh ho visto vostro padre uscire e mi stavo chiedendo perchè una così bella ragazza dovesse restare chiusa in casa, signorina Marvin.-

-Non mi sento abbastanza bene per uscire..-

-Oh andiamo Marnie, stai benissimo.. ieri con me stavi benissimo e questa mattina quando sei uscita per un breve lasso di tempo stavi benissimo pure.-

-Non credo che sia affar vostro sapere se questa è la verità o meno non credete?-

-Beh, io so solo che ho aspettato dieci minuti buoni d'orologio sotto la pioggia che vostro padre se ne andasse, per invitarvi personalmente miledi.-

-Non andrò a quella stupida festa piena di gente ricca che osa solo parlare male della mia famiglia.-

-Oh ma io non intendevo quella festa.-

Voltai il viso verso di lui. Qualche attimo prima era rivolto agli scalini dentro casa, ma poi..

Nella sua voce c'era un pizzico di malizia, eppure sembrava tenerci davvero a portarmi.. beh, solo lui sa dove.

Andai al piano di sopra a cambiarmi. Misi un vestitino che arrivava alle ginocchia, color panna. Aveva una cintura intorno alla vita e delle spalline, di sopra misi una giacca anche questa color panna, anche se era primavera il freddo si faceva ancora sentire.

Legai i miei lunghi capelli castano scuro dentro un elastico, creando un'alta coda. Non succedeva spesso che legavo "Così poco" i miei capelli, di solito li raccoglievo in uno chignon o li intrecciavo talmente tanto che neanche una ciocca sarebbe potuta scivolare via.

-Siete davvero bellissima.-

Sorrisi appena.

-Dove dobbiamo andare?-

-Lei dove vuole andare?- Disse porgendomi la mano e abbassandosi leggermente.

Sfiorai la sua mano con la mia, io portavo dei guanti di velluto, ma potevo comunque sentire il calore della sua pelle.

-Dipende Mr.Hiddleston, da dove può portarmi lei.-

Lui mi sorrise e poi prendendomi a mo di sposa mi fece velocemente entrare dentro la sua auto.

Green Eyes ||Tom Hiddleston||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora