6. Rivelarsi ed ispirarsi

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I know - Tom Odell

Quanto riveliamo noi stessi nelle cose che amiamo fare?
Un pittore, un musicista, un cantante.
A volte si ha il timore di esporre le proprie creazioni per paura di mettersi a nudo di fronte agli occhi altrui. Di svelarci troppo.
Altre volte preferiamo rappresentarci grazie alle nostre opere per descriverci perché a voce, a parole, faccia a faccia, ci è difficile.
La rabbia. Immaginate la rabbia.
Un pittore quando è arrabbiato traccia line dure e spezzate, secche. Un musicista quando è arrabbiato sfrega con energia l'arco sul suo violino, preme i polpastrello velocemente e con molta pressione sui tasti del suo pianoforte.
Un cantante quando è arrabbiato canta a squarciagola fregandosene dell'intonazione.
Altre volte ancora è il lavoro altrui a svelarci. A dire di noi. O tirare fuori dalla nostra personalità una sfumatura rara.
Poi c'è l'ispirazione. L'ispirazione per le nostre creazioni è un punto fondamentale.
L'ispirazione aiuta a rivelarci.
Genn ad esempio quando è arrabbiato canta con la gola che vibra e aggressività.
Genn ad esempio quando ascolta i Nirvana ha voglia di muoversi. I Nirvana tirano fuori il suo lato spontaneo e inquietante.
Genn ad esempio oggi è ispirato. E' stato ispirato.
L'ha ispirato la notte, la bellissima notte.
L'ha ispirato la luna, la brillante ed egoista luna.
L'hanno ispirato le foglie, le leggiadre foglie.
L'ha ispirato l'alba, la colorata e tenue alba.
L'ha ispirato Amelia.
La coinvolgente ed incantevole Amelia.
Sono le quattro di pomeriggio, scosta il lenzuolo in cui era avvolto come un bozzolo e si siede sul letto con i gomiti poggiati sulle ginocchia e le mani sul viso.
E' ispirato. Vuole cantare di lei. Di questa ragazza, la ragazza della notte, della luna, le foglie e l'alba.
Vuole urlare. Vuole parlare di questa giovane fuggitiva, dire al mondo di quanto lei sia misteriosa e bella. Vuole cantare dei suoi occhi verdi cerchiati dal castano e dei suoi capelli che il vento muove come i rami. I suoi rami. Vuole parlare di lei, di ogni suo dettaglio. Vuole cantare della sua personalità.
E con questa canzone lui si rivela, parla di lei. Sarà il suo esplicito segreto. La ragazza senza nome della canzone di cui Genn canta.
Amelia è il suo esplicito segreto. Quel segreto di cui sei geloso e non vuoi mostrare, ma ne sei dannatamente fiero che vuoi dire al mondo che esiste.

Le prime saracinesche si alzano. E' tutto così strano. E' strano per chi ha passato un intera notte fuori. "Io ho fame" si lamenta mentre camminano sul marciapiede dopo essere scesi dall'autobus. "Compriamo una pizza" propone lei.
"Una pizza alle sei di mattina, certo" ride "la troverai ovunque!".
"Allora facciamola".
Genn reprime una risata alzando gli angoli della bocca. "Indovina dove abito" dice lei improvvisamente. Lui non capisce e scuote la testa arreso. "Avete suonato qui ieri" indica il Boul davanti al quale si trovano ora. Genn annuisce. Non riesce a parlare quando è confuso, la sua mente diventa una massa di pensieri e riesce a controllare meglio il suo corpo. "E io abito qui" continua accendano alla porta di un condominio accanto al locale. "Cosa?" si riscuote il ragazzo sorpreso. "Abitiamo nella stessa città!" esclama con un pizzico di entusiasmo. "Ma ai lati opposti" replica lei.
"E tu come fai a saperlo?"
"Sono il vento. Vado ovunque, so tutto" sorride prima di lasciargli un bacio sulla guancia e correre velocemente per le scale dell'edificio. Genn rimane stordito sul posto prima di sentir chiamare il suo nome. Alza la testa e da una finestra delle tante spunta il volto di Amelia "la pizza alla prossima volta". Gennaro sorride.
Non per la pizza. Ma perché ci sarà una prossima volta.

Dall'altro capo della città una ragazza è seduta con le gambe incrociate su uno sgabello davanti a ad un cavalletto che sostiene l'ampia tela. Con le mani sporche di colori fissa il disegno con attenzione in quella stanza buia illuminata da una sola lampadina da scrivania. Sta mischiando i colori nella tavolozza.
Anche lei è ispirata. E' ispirata e si sta svelando nell'ideare la sua nuova opera.
Muove il pennello tra il blu, il verde e il bianco. E' arrabbiata perché non riesce a riprodurre quel bellissimo colore.
Spegne la sua ultima sigaretta nel posacenere e getta la tavolozza frustrata.
E' ispirata. E' stata ispirata dalla compostezza e sobrietà di quel ragazzo. E vuole svestirsi in quel quadro. Vuole colorare la sua chioma in contrasto con il buio di quella notte. Vuole disegnare le sue labbra con una sfumatura morbida, curva. Vuole tracciare i suoi occhi minacciosi con una punta più fine. E vuole riempirli quegli occhi, ma è così difficile rappresentare un colore così trasparente, nitido e brillante.

Si chiama Genn e odia il caos. Ma oggi è stato ispirato dal caos in persona.

Si chiama Amelia e odia la routine. Ma oggi è stata ispirata dall'uniformità dagli occhi sereni.

I'm the dark side || Urban StrangersDove le storie prendono vita. Scoprilo ora