Capitolo 12: Trainwreck

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*5 mesi dopo

Lauren stava lavorando per la seconda settimana al giardino dei Cabello. I Cabello avevano deciso per la casetta sull'albero, per il Gazebo, per il laghetto e il ponte, in più una piscina davvero interessante. Sinuhe aveva amato i progetti e i modelli di Lauren e aveva riso per il fatto che i suoi nipoti si divertissero. La donna realizzò quanto Lauren fosse delicata, la dedizione ai dettagli era divina. Tutto quello che faceva andava bene comunque. Così quando la coppia ricevette una chiamata urgente negli Stati non trovarono problemi a lasciare Lauren al suo lavoro. Avevano anche offerto la loro camera da letto se avesse dovuto fare tardi. Sinuhe la trovava sempre la notte tardi a ricontrollare i colori e i progetti e le ricordava sempre che doveva dormire.

Era da poco passata l'1 am quando sentì qualcuno camminare per casa. Il cuore di Lauren incominciò a battere velocemente, i Cabello erano fuori città e nessuno sarebbe potuto entrare così tardi. Si guardò intorno e trovò sulla scrivania un tagliacarte che avrebbe potuto usare come arma.

Tutto diventò così lento quando si alzò andando verso la fonte del rumore. Nel buio del grande soggiorno non vide nulla. Dopodiché sentì un rumore dalla cucina. Con grande coraggio camminò lentamente verso lì. Con il tagliacarte in una mano e il telefono impugnato nell'altra con pronto il numero dell'911 da chiamare, entrò finalmente in cucina.

"Camila?" Lauren sospirò dal sollievo.

Camila fu spaventata quanto Lauren e si girò quasi perdendo l'equilibrio. "Lau...Lauren?"

"Camila che stai facendo qui?" chiese Lauren camminando verso la straniera.

"Lauren! O mio dio! Sono cooooosì felice di vederti." biascicò Camila, l'alcool era evidente.

"Giusto. Camila sei ubriaca. Molto ubriaca." disse Lauren, afferrando Camila prima che potesse cadere.

"Come hai fatto a capire che volevo un abbraccio?" disse Camila sistemandosi tra le braccia di Lauren.

"Okay..." Lauren non si sentiva a suo agio con Camila così ubriaca. Nonostante la rabbia e tutto non poteva evitare di sentirsi responsabile per lei.

"Lauren...Laur...Lauren. Ho qualcosa da dirti." rise.

"Okay, va bene. Camila, andiamo nel divano t preparo un po' di the." portò la bellissima ragazza nel divano per poi tornare in cucina. Era difficile da ammettere ma anche da ubriaca Camila rimaneva bellissima.

"Camila, perché sei qui?"

"beh mi sentivo sola dopo che Jack e Jose sono andati via. E beh penso di vivere qui dopo tutto," rise per il suo scherzo.

"Quanto hai bevuto?"

"Così tanto!" esclamò alzando un paio di dita.

"Vieni sempre dai tuoi genitori ubriaca fradicia?" chiese sarcastica la brunetta.

"Nope."

"Giusto."

"Che cosa ci fai TU qui?" chiese Camila.

"Lavoro per tua madre e non ho visto l'ora. I tuoi genitori sono fuori città."

"Lo sono SEMPRE. sempre." disse tristemente la brunetta.

"Dovresti riposare," disse Lauren.

"Okay, riposerò. Ma tu devi raccontarmi l favola della buonanotte," Acconsentì lasciando che Lauren la seguisse in camera sua.

L'Architetto si guardò intorno. La stanza era semplice, per nulla da Camila. L'unica cosa che risaltava era un intera parete di premi e certificati. C'era poi qualche disegno e bozza. Lauren sorrise leggermente. Le era mancata Camila così tanto. E non importava quello che avrebbe dovuto essere per lei, avrebbe sempre avuto questo effetto sulla brunetta orgogliosa. E adesso sapeva che l'indomani mattina Camila non avrebbe ricordato esattamente nulla..

The Architect (Camren)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora