Capitolo 20

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Pov. Katniss

Appena entriamo in casa, metto giù la giacca e mi dirigo in cucina per preparare la cena; all'improvviso sento dei rumori al piano di sopra. Smetto di cucinare e vado a vedere cosa sta succedendo: entro nella nostra camera da letto e trovo Peeta seduto sul letto e ha le mani sul viso. "Peeta, cos'hai?" "Ho appena avuto un attacco. Non voglio convivere con loro per sempre. Voglio tornare come prima, ma non posso. Ho paura di farti del male di nuovo, se lo facessi non me lo perdonerei mai. Forse è meglio che mi stai alla larga." "Ma cosa stai dicendo?" gli dico sedendomi accanto a lui e prendendogli le mani. "Io non voglio farti soffrire di nuovo, è meglio se torni a casa tua" mi dice in tono triste; "Io da qui non mi muovo! Pian piano stiamo migliorando e anche tu stai facendo dei grandi progressi. Tu mi stai chiedendo di prendere tutti i momenti belli che abbiamo passato insieme e buttarli nella spazzatura? Io non posso, anzi, non voglio farlo! Non voglio rinunciare a noi! Non lo farò mai!" "Katniss..." "Lo so, tu non vuoi farmi del male; però io ti accetto per quello che sei! Con i tuoi pregi e i tuoi difetti. Mi farai soffrire se mi mandi via! Hai capito?". Dopo lo abbraccio e sento che piange, così gli accarezzo la schiena. Quando si stacca da me, si asciuga le lacrime e mi dice: "Stasera non mi sento di mangiare, ti dispiace?" "No, non c'è problema!" "Io mi cambio e vado a letto." "Va bene, io mangio e ti raggiungo!". Lui annuisce e va in bagno, mentre io torno a finire di preparare la cena. Mi sono sentita un po' sola a mangiare da sola, mi sembrava di tornare indietro quando vivevo da sola. Finisco di sparecchiare la tavola e vado in bagno a mettermi il pigiama. Quando mi guardo allo specchio, vedo ancora i segni della guerra sulla mia pelle e noto che sono rimasti ancora dei piccoli segni sul collo quando Peeta mi aveva strangolato. Queste cicatrici non se ne andranno mai via, è come se volessero ogni giorno ricordarmi tutto quello che è successo. Io mi ricordo di loro anche senza le cicatrici, prima che mi trasferissi qui, ogni notte mi venivano a trovare gli incubi e mi facevano star male. Ora grazie a Peeta, sono spariti e riesco a dormire tranquillamente. Quando entro in camera, Peeta sta già dormendo, così mi infilo nel letto cercando di fare il minimo rumore. Appena appoggio la testa sul cuscino, sento Peeta che mi sussurra: "Vieni qui!"; mi giro verso di lui e mi appoggio a lui come ogni sera, chiudo gli occhi e subito mi addormento mentre mi accarezza i capelli.

Pov. Peeta

Sento Katniss che si addormenta, io le accarezzo i capelli, ma non riesco ad addormentarmi. Prima quando è entrata, ho fatto finta di dormire, per non farla preoccupare. Ho tanti pensieri per la testa, non è colpa degli attacchi è solo che continuo a pensare a come siamo cambiati rispetto a quando non avevamo ancora partecipato ai giochi. Questi stupidi Hunger Games, ci hanno rovinato l'adolescenza, ci hanno costretti a uccidere delle persone innocenti solo per sopravvivere. Katniss dice che mi ama così come sono, ma so che me l'ha detto solo per non farmi star male. Credo che abbia ancora un po' di paura che le faccia di nuovo del male, però quando sento che mi sta per arrivare un'attacco, mi chiudo in una stanza dove ho messo degli oggetti che posso rompere. È l'unico modo per sfogarmi; se devo essere sincero, da quando lei abita qui, sono diminuiti. È tutto merito suo se ora sono più tranquillo e sereno e credo che sia lo stesso per lei.

Povero Peeta, vorrei tanto stargli vicino, Katniss è così fortunata ad averlo accanto! Spero che questo capitolo vi sia piaciuto! Buona lettura!

Sara❤

Everlark: una nuova vitaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora