Pov. Katniss
Ormai è primavera, la mia stagione preferita: tutto è pieno di colori, profumi. Ormai vivo da Peeta e le cose fra noi vanno alla grande! Mia madre incomincia ad apprezzare di più Peeta, ma ancora non del tutto. Ieri ho incontrato Gale nei boschi e abbiamo chiarito la questione sulla morte di Prim. Ora sono contenta di aver ucciso la Coin, è stata lei ad inviare quelle bombe. Fra un mese nascerà il figlio di Gale e Johanna e hanno chiesto a me e a Peeta di fare da madrina e padrino. Noi ovviamente abbiamo accettato. Oggi io e Peeta andremo al lago e passeremo tutto il pomeriggio lì. Appena arriviamo, sistemiamo una coperta sul prato attaccato al lago. Noto che sulla riva del lago c'è un dente di leone e quando sto per raccoglierlo, sento che qualcuno mi spinge e finisco in acqua. Quando torno in superficie, vedo che Peeta sta ridendo, così gli dico: "Ahah, molto divertente! Invece di ridere, perché non mi dai una mano ad uscire?"; quando prende la mia mano, lo tiro e anche lui cade in acqua. "Perché lo hai fatto?" mi chiede e io gli rispondo: "Chi la fa, l'aspetti!" "Ah, davvero? Beh, se la metti così...". Non faccio neanche in tempo a capire cosa intendeva, che incomincia a schizzarmi e io faccio lo stesso. Poi mi butto su di lui che mi circonda con le sue braccia; poi mi dice: "Non ti libererai tanto facilmente di me!" "Mai io non voglio liberarmi di te!" "Ti amo Katniss" "Ti amo anche io Peeta". Mi sembra ancora strano dire queste parole, è soltanto che mi sembra ancora strano sapere che è tutto finito e che posso vivere in tranquillità. Dopo queste parole, ci baciamo e rimaniamo così per un po'; usciamo dall'acqua e ci stendiamo sulla coperta. È così bello stare appoggiata a lui e avere il sole che ci scalda. "Sono contento che tu e Gale avete fatto pace!" "Anche io, mi dispiaceva non poterlo più vedere. Però non dimenticherò mai quello che ha fatto, perché Prim non tornerà mai più." "Lo so, è lo stesso per i miei genitori." "Ti mancano?" "Mi manca di più mio padre e mio fratello, mia madre non mi ha mai considerato. Parlava con me soltanto per darmi ordini o per sgridarmi; non è stata una madre modello!". Restiamo per un po' in silenzio a guardare il cielo limpido; dopo un po' si gira verso di me e mi chiede: "Avresti voglia di andare in cimitero? Avrei voglia di andare a trovare la mia famiglia." "Si, certo! È da po' che non vado a trovare mia sorella!". Mettiamo via tutte le cose e ci dirigiamo verso il cimitero; Peeta va dalla sua famiglia e io da Prim. Mi accovaccio vicino alla sua lapide: è bianca e ha scritto il suo nome in oro. "Ciao Prim, mi manchi tantissimo! Vorrei che tu fossi qui con me! È stata la Coin ad ucciderti, però ora si trova nel posto che si merita. Almeno adesso sei con papà, ti vorrò sempre bene, Prim. Sto cercando di andare avanti con la mia vita, come tu hai sempre voluto che io lo facessi. Sei stata una sorella fantastica! Un giorno ci rincontreremo di nuovo e potremo stare di nuovo insieme tutti e quattro. Te lo prometto!". Asciugo una lacrima e raggiungo Peeta che è andato a trovare suo padre; mi avvicino a lui e gli dico: "Avrei voluto conoscerlo meglio, era sempre gentile con me e Prim." "Infatti, è stato un padre fantastico! Vuoi andare da tuo padre?" "Sì, ne avrei bisogno.". Ci dirigiamo nella zona dove sono sepolti tutte le persone che sono morte a causa di quella esplosione. Qualcuno ha cambiato i fiori, "deve essere stata mia madre", penso. "Ti assomiglia moltissimo!" dice Peeta, "Sì, diceva sempre che ero la sua fotocopia al femminile!". Resto un po' a guardare la sua foto e senza neanche accorgermene, racconto a Peeta quando ci ha lasciati: "Mi ricordo quando è morto: io, Prim e mia mamma eravamo in casa e all'improvviso abbiamo sentito un botto fortissimo. Ho preso Prim in braccio e siamo uscite di casa, mia madre era dietro di noi quando siamo arrivati nella piazza. Ho consegnato Prim a mia madre e mi facevo largo tra la folla e quando ho visto tutte quelle persone a terra, ho sentito un forte dolore al cuore. C'erano tanti uomini distesi e vicino a loro c'erano i loro famigliari. Ho incominciato a guardare in giro per cercare mio padre; quando finalmente l'ho trovato, era ricoperto di polvere e di bruciature e sanguinava da tutte le parti. Quando mi avvicinai a lui, mi sorrise e mi ricordo ancore le sue ultime parole: "Katniss, mi dispiace per quello che è successo. So che stai male vedendomi così, però devi promettermi una cosa: devi essere forte, devi andare avanti con la tua vita e non abbandonare tua madre e tua sorella, okay? Fallo per me". Mi sorrise per l'ultima volta e chiuse gli occhi. Poi mia madre si avvicinò e incominciò a urlare e a piangere; io me ne stavo lì, a guardare mia madre e a pensare alle parole di mio padre. Dopo cena, andai nei boschi e piansi per due ore consecutive; da quella volta fino ai primi giochi, non piansi più.". Non mi sono accorta di aver parlato per tutto il tempo e Peeta mi ha ascoltato senza dire una parola. Mi giro verso di lui e vedo che ha gli occhi gonfi: "Tutto bene?" gli chiedo preoccupata e lui: "Si, sto bene. È solo che non avevo mai capito quanto ci tenevi a lui.". Lo abbraccio e tenendoci per mano, torniamo a casa.
Lo so, questo capitolo mi è venuto più lungo del solito, però mi sentivo ispirata! Io non so se sarei stata forte come Katniss, non voglio neanche immaginare di perdere mio padre in quel modo. Buona lettura!
Sara❤
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Everlark: una nuova vita
Fanfic(SOSPESA) Cosa è successo ai nostri personaggi preferiti dopo la fine della rivolta?