Capitolo 1

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Quella mattina mi alzai, c'era il sole. Era bel tempo a Londra, raro per una città così incantevole ma oscura al tempo stesso.

Un sorriso mi spuntò sulle labbra, ricordando che sarei dovuto andare a scuola.

Adesso vi starete di sicuro chiedendo: chi mai è felice di andare a scuola?

Bhe, se pensavo che quel giorno c'era il sole, e il sole era ciò che la faceva sorridere, io non aspettavo altro.

Il suo sorriso era così raro, così pieno, così timido ma così bello. Qualcosa che mi attirava, come una calamita. Qualcosa che riusciva ad attirare ogni piccola parte di me stesso.

"Harry! Sei sveglio?" Chiese mia madre Anne, dall'altro lato della porta.

"Si mamma!" Risposi, con un pò di difficoltá, dato che mi ero appena svegliato.

"La colazione è pronta." Mi avvisò, prima di sentire dei passi allontanarsi.

Sospirai, e mi alzai.

Presi un jeans nero e una maglietta bianca più un paio di boxer. Mi diressi in bagno e aprii l'acqua della doccia per farla riscaldare. Intanto mi lavai i denti e la faccia velocemente. Mi spogliai mettendo gli indumenti sporchi nel cesto della biancheria che mia madre avrebbe poi lavato. Entrai nella doccia non appena un brivido di freddo scosse il mio corpo.
Il getto era caldo e rilassante, come ogni mattina.

E come ogni mattina iniziai a pensare a lei, ai suoi capelli rossi vivi, accesi da qualcosa che solo lei possedeva. E a quegli occhi blu, che nel loro silenzio dicevano tante cose, forse troppe a tal punto da confondere chiunque provasse a leggerli. Sembravano arrendersi tutti, ma io ero deciso a farlo, ero deciso a leggerli, a scoprirli, a viverli.

Non sapevo del perchè di tutti questi miei desideri. Ero un ragazzo che non aveva mai chiesto nulla in particolare nella sua vita, avevo tutto ed ero una persona molto fortunata ad avere una bella famiglia e una casa.
Non ero il tipo di persona che pretendeva nulla, forse più da me stesso che dagli altri. Ma mai come in quelle ultime settimane sentivo il bisogno di entrare in quegli occhi e leggere tutto ciò che non usciva mai da quelle labbra che mi ritrovai a desiderare di toccare più volte con le mie.

"Harry! Dannazione, muoviti!" Sbraitò Gemma, risvegliandomi dai miei pensieri.

Uscii dalla cabina della doccia e mi asciugai e vestii in fretta lasciando i miei capelli ricci un pò umidi. Mi piaceva l'effetto che facevano  quando si asciugavano da soli.

Uscii dal bagno incontrando il viso furente di mia sorella maggiore.

"Si può sapere che diavolo ti sta succedendo? Da un mese a questa parte stai dando di matto." Borbottò sorpassandomi ed entrando in bagno. Sbattè la porta ed io ridacchiai. Diventava una psicopatica quando si trattava del bagno di mattina presto.

Aveva ragione, non mi capivo nemmeno più io. Ero totalmente cambiato, in positivo chiaramente. Non che prima fossi uno zoticone bad boy drogato eh. Nessuna di queste cose. Anzi, avevo anche partecipato ad una campagna contro l'uso di stupefacenti che portavano alla violenza sulle donne quest'estate.

Andai in camera mia e mi infilai gli stivaletti che mia madre e mia sorella tanto odiavano. Come se ci avessi ucciso qualcuno con quelle scarpe.

Presi il mio zaino nero e scesi al piano di sotto.

"Buongiorno." Salutai mia mdre posando un piccolo bacio sulla sua guancia, come di abitudine.

Sorrise contagiandomi immediatamente.

"Cosa cucini?" Chiesi curioso, dato che la colazione era gia in tavola.

"Oh, è la cena per questa sera. Oggi sarò fuori tutto il giorno." Disse.

Mi sedetti a tavola e presi la ciotola con il latte inzuppandoci alcuni biscotti con le gocce di cioccolato.

Chissá se anche a lei piaceva fare colazione inzuppando i biscotti con le gocce di cioccolato nel latte caldo al mattino.

"...Harry, mi stai ascoltando?" Mi chiese mia madre, con tono preoccupato.

"Oh, uhm...cosa?" Chiesi.

"Eri imbambolato davanti ad un biscotto con le gocce di cioccolato Harry, sicuro che vada tutto bene?" Mi chiese asciugandosi le mani con uno straccio e sedendosi difronte a me.

"Oh, si si. Non preoccuparti. Ero solo sovrappensiero. Dimmi pure."

Mi guardò, per niente convinta della mia spiegazione, ma annuii ugualmente cambiando discorso.

"Tuo padre mi ha chiesto di passare dal suo ufficio oggi e spedirgli alcuni documenti importanti via e-mail, perciò non avrò molto tempo di preparare la cena e lo sto facendo adesso. Per questo volevo chiederti se questa sera potresti metterla in forno alle otto in punto."

"Certamente." Risposi senza indugi.

Mia madre era una donna fantastica, l'ho sempre ammirata moltissimo. Lei e mia sorella sono le donne più importanti della mia vita. Mi hanno sempre dato tutto l'amore che mi serviva nonostante l'assenza fisica di mio padre. Non pensate male, lui non è il tipo di padre menefreghista a cui non interessa un fico secco dei suoi figli, anzi. Dire che si spacca ogni giorno la schiena di lavoro per poter mantenerci in modo abbastanza benestante, non è poco. Apprezzo moltissimo gli sforzi di mio padre, lui è una persona che i soldi se li guadagna sudandoseli. Ma, non siamo mai stata quel tipo di famiglia che si approfitto del proprio benessere economico: di certo non andarei mai a spercare il lavoro di mio padre in uno di quei merdosi night club pieni di prostitute e droga.

Mio padre è un medico. E il lavoro che svolge tutti i giorni non è poi così leggero, soprattutto in una città come New York. Non penso sia bello ritrovarti ogni giorno davanti a persone che lottano per la propia vita contro la morte. No, non lo è.

Finii di mangiare la mia colazione e mi alzai per andare a lavare i denti.

Nel corridoio mi scontrai con Gemma che era intenta a leggere qualcosa sul suo cellulare.

Spostò l'attenzione su di me e mi sorrise in modo alquanto inquietante.

"Sati andando a lavarti di nuovo i denti vero?" Domandò non smettendo di sorridermi.

"Ehm, si perchè?" Chiesi costatando che anche la sua felpa mi stava prendendo in giro dato che vi era un enorme faccina gialla che rideva.

"Ma Harry! I denti li hai lavati anche prima! Sei sicuro di stare bene fratellino?!" Sghignazzò adorabilmente infilandosi un cappellino nero in testa.

"Cosa?" Domandai, confuso.

Avevo davvero gia lavato i denti prima? Prima di fare colazione?

"Harry, sveglia. Ho trovato il tubetto di dentifricio sul lavandino quando sono entrata al tuo posto." Scoppiò a ridere rumorosamente.

Mi sorpassò sussurrando a se stessa un "quella rossa ti ha dato proprio alla testa Harry."

Spalancai gli occhi, ma decisi di far finta di non aver sentito.

Soltanto una persona avrebbe potuto spiattellare ciò che osservavo e ammiravo da ormai due mesi: Louis.

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Finalmente ho aggiornato!

Awww Harry dolcioso _

Vi piace questo Harry?

Spero vivamente che vi piaccia perchè è davvero molto importante per me la vostra opinione riguardo la storia.

Vorrei ringraziare di cuore tutte le ragazze che mi stanno supportando e che mi hanno supportata anche nelle altre storie che ho scritto e non solo in questa. Davvero, GRAZIE DI CUORE

Detto questo, prossimo aggiornamento: domenica.

Vi auguro uno splendido proseguimento di giornata! ♡♡

-Christine.

Swallows ||H.S.||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora