1. A prima vista

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Punto di vista di Kim

"Andiamo Kim! È solo una festa per l'amor di Dio!".

Ormai le parole dette della mia migliore amica, nonché compagna di appartamento, era come se non le sentissi nemmeno. Semplicemente lasciavo che parlasse a ruota libera, in fondo sapevo perfettamente che se anche avessi detto una parola la situazione non sarebbe cambiata di molto. Erano circa venti minuti che cercava di convincermi ad andare a quella festa con lei, eppure mi conosceva benissimo e sapeva che odiavo passare le serate chiusa in una discoteca con gente che probabilmente non avrei più rivisto in vita mia.

Quando Joy si metteva in testa una cosa era a dir poco impossibile farle cambiare idea, in questo caso ancora di più considerato che stava parlando di una festa. Era la ragazza più testarda che conoscessi e, per quanto le volessi bene, delle volte avrei voluto davvero cucirle la bocca. Quando pochi minuti fa l'avevo vista venire verso di me con un sorriso da far male stampato in faccia, avevo già capito di cosa si trattava e come si sarebbero svolti i minuti seguenti. Infatti non fui sorpresa di sentirle dire che questa sera ci sarebbe stata una festa in centro. La mia migliore amica era una di quelle ragazze che consideravano la discoteca l'emblema del divertimento, per me invece non era altro che una scusa in più per mandare giù alcolici dopo alcolici.

"Non mi va Joy" sbuffai io quando veramente non riuscivo più a sopportarla. Mi buttai quasi a peso morto sul divano e cercai di autoconvincermi che sarebbe bastato così poco per chiudere la discussione.

Non mi erano mai piaciute particolarmente le feste, tutta quella musica assordante e quell'odore di fumo che ti penetrava nei polmoni non facevano per me. Le volte in cui ero andata ad una festa di mia spontanea volontà si potevano contare sulle dita di una mano, per il resto ci andavo perché i miei amici mi trascinavano o perché in qualche modo erano riusciti a ricattarmi. Molti mi potevano considerare noiosa, e magari lo ero, forse non ero l'anima delle feste o quella che voleva esserci a tutte, ma ad essere sincera preferivo così. Ero sicurissima che c'erano milioni di modi per passare un'ottima serata, e di sicuro la prima della lista non era andare ogni sera ad una festa diversa. Sotto questo aspetto io e Joy eravamo completamente diverse, però forse è proprio per questo motivo che eravamo amiche da tempo. Nella nostra diversità eravamo in grado di trovarci e di completarci in una maniera che forse solamente noi eravamo in grado di comprendere per davvero.

"Ti prego! Ho sentito che ci sarà un sacco di gente famosa!" mi supplicò la bionda sedendosi accanto di me e incrociando le gambe. Joy era una ragazza che si divertiva, andava a varie feste e la mattina dopo non riusciva neppure a reggersi in piedi. Una volta era tornata a casa completamente sbronza che rideva senza un vero motivo e subito dopo era la persona più scontrosa che avessi mai conosciuto. Inutile dire che poche ore dopo era rimasta chiusa in bagno a rigettare l'anima mentre io mi chiedevo quando avrebbe smesso di ridursi in quello stato.

"Questo dovrebbe farmi cambiare idea?".

Sapevo che stava cercando in tutti i modi di convincermi, e ci sarebbe riuscita alla fine, ma almeno volevo provare a farle cambiare idea anche se era praticamente impossibile. La sua testardaggine delle volte riusciva a convincermi e mi lasciavo condizionare troppo, infatti sapevamo entrambe che in un modo o nell'altro avrei fatto quello che diceva e quella di adesso era solamente la solita messa in scena che non risparmiavamo mai. Ormai era ogni volta così, ma nonostante tutto tentavo sempre di convincerla a non farmi venire, inutilmente. Ci conoscevamo abbastanza da sapere chi aveva a meglio in questi momenti, e di certo non ero io.

"Ti scongiuro. Guarda, mi metto in ginocchio" mi supplicò lei scendendo dal divano e mettendosi realmente in ginocchio.

Per quanto la adorassi dovevo dire che delle volte era davvero come una bambina, che ti guardava con quei suoi occhi brillanti color verde acqua e tirava fuori il labbro, proprio come stava facendo in quel momento. In altre circostanze non avrei esitato per dirle quanto ridicola era, ma sapevo che sarebbe andata avanti così per ore se ne avesse avuto voglia e mi avrebbe tenuto il muso per giorni se fossi riuscita a rimanere a casa. Inoltre non potei fare a meno di pensare all'ultima volta che era andata così e in particolare alla notte insonne che entrambe avevamo passato visto che lei era stata veramente male. Se avessi avuto la sicurezza che questa sera non si sarebbe data alla pazza gioia, neanche fosse la sua ultima notte al mondo, sarei stat più sicura sulla mia decisione, ma fatto stava che con lei non si poteva mai stare tranquilli e qualcosa mi diceva che oggi non sarebbe stata l'eccezione. Questi pensieri, accompagnati dalla voglia di chiudere questa discussione, mi spinsero a cedere alle sue suppliche. Così sbuffai alzando gli occhi al cielo e in risposta la vidi subito sorridere entusiasta.

Lost In Your Eyes ||H.S.||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora