Punto di vista di Kim.
Come previsto, sebbene tutto il sonno che quasi si era impadronito del mio corpo, c'era voluto parecchio prima che le mie palpebre si chiudessero da sole a causa di tutti i pensieri che una giornata come quella aveva racchiuso. La mattina seguente mi svegliai più tardi del solito e non riuscii a trattenere un lamento profondo quando i miei occhi si scontrarono violentemente contro un raggio di luce che proveniva dalla finestra. Inevitabilmente nascosi la testa sotto il cuscino, sentendo subito il desiderio piombare nuovamente in quel sonno che non sarebbe mai stato abbastanza. Oggi era quella che io chiamavo "una giornata stanca", ovvero quella dove meno si faceva e meglio era e dove dormire era l'unica azione accettabile. Adoravo queste giornate, perché mi permettevano di recuperare quelle energie che avevo misteriosamente perso e mi lasciavano la mente vuota per qualche ora.
Stavo iniziando a lasciarmi trasportare lentamente dal tepore delle coperte, quando la consapevolezza di quello che sarebbe successo nel giro di un paio d'ore mi colpì facendomi quasi scattare.
Avrei dovuto incontrare Luke nel pomeriggio e se avessi avuto anche la più piccola sicurezza non mi sarei fatta tutti i problemi che invece mi stavo facendo ora. La mia mente non riusciva a trovare pace e di conseguenza neanche io, l'unica cosa che riuscivo a fare era fissare il muro sperando che delle risposte mi investissero in pieno. Sbuffai quando questo non successe, così decisi di prendere il telefono e scrivere ad Harry, il quale al momento era l'unico in grado di darmi delle certezze. Sorrisi quando sullo schermo del cellulare notai alcuni messaggi, dove tra i quali lessi il suo nome.
Harry
Buongiorno Kim xx
Stai ancora dormendo?
Okay presumo di si. Ora vado a fare l'intervista, non potrei ricevere chiamate o messaggi fino alle cinque, ma tu chiamami se ci sono problemi.
Stai attenta piccola xx.Sorrisi leggendo i messaggi, ma allo stesso tempo mi rattristai quando capii che neanche lui avrebbe potuto salvarmi da quello che mi aspettava. Sapevo che se lo avessi chiamato mi avrebbe risposto nel giro di un secondo, però in fondo stava lavorando e non avevo assolutamente l'intenzione di disturbarlo per qualcosa che avrei potuto, e forse dovuto, risolvere da sola.
Gli scrissi un veloce messaggio dove ricambiavo il buongiorno e lo rassicuravo, anche se di fatto le parole che gli scrissi non furono abbastanza per calmare anche me.
Lessi velocemente gli altri messaggi e mi soffermai su quelli di mio fratello che non sentivo da un po'.
Marco
Kim perché cazzo i giornali sono pieni di tue foto con Harry Styles? Quando avevi intenzione di dirmelo? Chiamami appena puoi, sei sparita in questi giorni e mi manca romperti le palle :)
Tra tutto quello che era successo non avevo neppure pensato alla questione "giornali" e probabilmente se mio fratello non mi avesse scritto quel messaggio non me ne sarei neppure resa conto. Non sapevo cosa pensare al riguardo, perché in fondo non avevo avuto il tempo per assimilare del tutto questa faccenda. Una parte di me temeva di quello che sarebbe accaduto quando al college si sarebbe diffusa la notizia, mi immaginavo già tutti gli sguardi curiosi su di me durante le lezioni o durante le pause, però speravo di riuscire ad ignorarli con il tempo. La notizia stava già facendo il giro del mondo più rapidamente di quanto mi sarebbe piaciuto e il pensiero che la mia famiglia lo venisse a sapere mi metteva una certa ansia.
Non parlavamo molto da quando me n'ero andata, fatta eccezione per mio fratello, però qualcosa mi diceva che nel giro di qualche giorno si sarebbero fatti sentire per sapere i motivi per cui la loro unica figlia femmina fosse stampata sulle copertine dei giornali più famosi mano nella mano di un cantante che, quasi sicuramente, loro non avevano mai sentito nominare. Il pensiero di parlare con loro, in particolare con mia madre, non mi allettava più di tanto e sapevo che avrei dovuto trovare una scusa credibile per rimandare il più possibile questo momento. Per quanto mi sforzassi di mettere da parte il cattivo sangue che scorreva tra di noi da troppo tempo, puntualmente mia mamma diceva qualcosa che mi faceva desiderare sempre di meno di tornare a casa.
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Lost In Your Eyes ||H.S.||
FanfictionTra le sue braccia ero felice, ero finalmente convinta che la felicità esistesse. Non ci eravamo semplicemente amati: ci eravamo vissuti fino alla fine. Dopo tutto, dopo le nostre battaglie mai completate, dopo la vita che aveva cercato di dividerc...