Punto di vista di Harry.
Erano davvero poche le cose o le persone che odiavo con tutto me stesso, questo termine non mi apparteneva più di tanto in quanto avevo sempre cercato di vedere le cose nel loro lato positivo anche quando magari non c'era, ma in quel momento sentivo di odiare terribilmente la persona che mi stava chiamando al telefono. Il mio cellulare ormai suonava nella tasca dei miei jeans da dieci minuti senza sosta e ignorarlo come avevo cercato di fare fino ad ora si rivelò inutile. A quanto pareva far finta di nulla e continuare a dormire non era servito a far si che quel maledetto apparecchio smettesse di fare rumore, quindi all'ennesimo squillo sbuffai ed afferrai il telefono con la tentazione di lanciarlo il più lontano possibile.
Una parte di me sapeva che lo avrei fatto sul serio se non fosse stato per la ragazza che dormiva pacificamente rannicchiata contro il mio petto. Non appena strinsi nella mano l'iPhone, abbassai lo sguardo su di lei e prima che me ne rendessi conto iniziai ad accarezzarle delicatamente i lunghi e soffici capelli biondi. I capelli biondi di Kim profumavano di vaniglia e mi solleticavano leggermente il mento, ma era una sensazione piacevole e di certo non avrei cercato di svegliarla proprio ora che potevo bearmi della sua semplice bellezza senza vederla arrossire sotto il mio sguardo. Un leggero sospiro lasciò le sue labbra e sorrisi quando nel sonno strinse appena la presa alla mia camicia, come se temesse di lasciarmi andare anche quando dormiva.
Sorrisi a mia volta ripensando a quello che era successo poche ore fa. Avrei mentito a me stesso se avessi detto che resisterle era stato facile perché non lo era stato, anzi più volte mi ero ritrovato a fissarla nella sua naturalezza quando lei non se ne rendeva conto. Sembravo un adolescente alle prese con la prima cotta, ne ero consapevole, però non riuscivo a farne a meno perché lei faceva nascere in me qualcosa che mi faceva dimenticare chi ero davvero. Con Joy l'Harry abituato alla vita sotto ai riflettori si scordava di tutto e tornava ad essere quel normale ragazzo che fingeva di essere la popstar che tutti volevano vedere sul palco. Quando camminavamo sulla spiaggia l'avevo vista sorridere timidamente, mentre dalle sue labbra uscivano parole su parole che non mi avevano mai annoiato, nemmeno per un secondo. Per la mia mente la sua voce era quasi una melodia nuova, una che sarei riuscito ad ascoltare all'infinito senza accorgermi del tempo che mi lasciava indietro. Sapevo che Brighton le sarebbe piaciuto, in fondo questo per me era sempre stato un posto magico, ma nulla mi avrebbe mai preparato a quella luce che avevo visto nei suoi occhi non appena eravamo arrivati.
Questa sera avevo visto una Kim diversa, avevo finalmente osservato la ragazza che si nascondeva dietro quelle barriere che si ostinava ad innalzare per proteggersi da qualcosa che ancora non conoscevo. Per la prima volta l'avevo vista in tutta la sua semplicità, quella che forse si vergognava a mostrare ma che io iniziavo ad adorare man mano che i giorni passavano. Per quanto mi sforzassi non ero in grado di trovare nemmeno un solo difetto i lei, era bellissima anche quando non se ne rendeva conto, e dentro di me avevo cominciato a sentire l'esigenza di dirglielo tutto il tempo.
Quando eravamo tornati sulla spiaggia per guardare le stelle non ero riuscito a non guardarla mentre tentava di ricordare il nome di alcune costellazioni. I suoi occhi chiari brillavano talmente tanto che una voce nella mia testa ammise che nessuna stella avrebbe mai battuto quei due diamanti nel suo volto. La guardavo e in lei vedevo qualcosa che non avevo mai visto in nessun'altro, qualcosa che lei stessa non si rendeva conto di avere, e fu allora che capii che Kim, con la sua timidezza e la sua testardaggine, sarebbe stata di più di una semplice cotta. Quando ero con lei sentivo il bisogno di vederla sorridere per avere la conferma che stesse bene, di afferrarle la mano per sentirla un po' più vicina e di farla imbarazzare solo per vederla poi distogliere lo sguardo dal mio. Kim non sarebbe mai stata come le altre e forse lo sapevo fin dal primo istante, però questa novità in lei mi spaventava perché per la prima volta sentivo mostrare una parte di me che non avevo mai condiviso prima d'ora.
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Lost In Your Eyes ||H.S.||
FanfictionTra le sue braccia ero felice, ero finalmente convinta che la felicità esistesse. Non ci eravamo semplicemente amati: ci eravamo vissuti fino alla fine. Dopo tutto, dopo le nostre battaglie mai completate, dopo la vita che aveva cercato di dividerc...