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Dopo il nostro bacio io e Luke non abbiamo più parlato per due o tre giorni, sapevo di aver commesso uno sbaglio, perché anche se quel bacio era voluto da entrambi, era stato uno sbaglio e come sempre Luke non voleva parlarne con nessuno.

Sbuffai, faceva sempre così quando non voleva affrontare i problemi, aveva questo suo lato infantile che si faceva sentire molto spesso, eppure io amavo anche quel sul lato, era sempre Luke infondo.

Sentii un leggero bussare alla mia porta  distrarmi dai miei pensieri e con un fil di voce sussurrai che chiunque fosse, poteva entrare nella mia camera.

Mi ritrovai dinnanzi alla figura snella di Luke, che era intento a torturare le maniche del suo maglione nero, era tre volte più grande della sua taglia e questo piccolo particolare lo rendeva ancora più bello, mentre le sue gambe, così lunghe e così femminili, erano fasciate da un paio di skinny neri.

Lo guardai ancora, aveva i capelli sparati ovunque, mentre gli occhi azzurri, ora erano rossi e bagnati a causa delle lacrime, che bagnavano ancora il suo volto e le sue rosee labbra screpolate, e il pensiero che io, Michael Clifford, avevo toccato quelle labbra, mi fece rabbrividire.

Eravamo in silenzio, entrambi non sapevamo cosa dire o cosa fare, eravamo immobili a guardarci negli occhi, il suo azzurro ghiaccio, contro il mio verde, un semplice verde che voleva affogare in quel mare cristallino.

E poi arrivò come in un sussurro, come una cosa inaspettata, come un fulmine a ciel sereno, come qualcosa di imprevedibile, ma quella cosa inaspettata era voluta, quel fulmine a ciel sereno era arrivato nel momento in cui desideravo la pioggia, quel qualcosa di imprevedibile era arrivato nel momento più adatto.

-ti amo.- erano le due semplici parole che avevano pronunciato le labbra che io avevo baciato, erano quelle due semplici parole che scatenarono in me qualcosa di troppo difficile da spiegare, non era un semplice batticuore o farfalle nello stomaco, era eufuismo dire che le mie gambe stavano tremando e che ero felice, tutto ciò che provavo erano mille emozioni insieme che portavano il nome di Luke.

Ma come un codardo, non sapevo cosa dire, non sapevo se baciarlo o meno, o dirgli se anche io lo amavo, perché in seguito non sapevo cosa fare, ma non era il momento di pensare al futuro, ora Luke e quelle due semplici parole erano il mio presente e se non lo dicevo ora, non l'avrei più detto.

-ti amo anche io.-

ARZAYLEA ; MUKE Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora