CLARE

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Sto camminando per le strade di Londra. Ho le zaino sulle spalle e il cellulare tra le mani. Sto scrivendo a mia madre per dirle che andro a pranzo da mia cugina, che abita a pochi isolati dalla mia scuola. Mia madre risponde con un semplice 'okay , ci vediamo stasera ' .
Ripongo il cellulare nella tasca destra dei miei jeans grigi. Mi è sempre piaciuto questo colore , non è ne sportivo ne elegante , ne troppo scuro ne troppo chiaro.
Continuo a camminare verso la mia meta , tenendo lo sguardo basso , sulle mie scarpe nere.
Mi fermo davanti alle strisce pedonali aspettando che il semaforo cambi colore.
Rosso.
Giallo.
Verde. Controllo se la strada è libera e attraverso.
Noto un auto arrivare molto velocemente nella mia direzione. Mi trovo in mezzo alla strada sulle striscie pedonali. Non so se tornare indietro o raggiungere il marciapiede opposto.
Decido di continuare a camminare , ma le mie gambe non si muovono.
La macchina si sta avvicinando sempre di piu e non sembra intenta a rallentare.
Sono letteralmente paralizzata dalla paura.
Il guidatore si accorge solo all ultimo minuto della mia immobilita e cerca di virare per non venirmi addosso.
Riesce a curvare la vettura , colpendomi solo con un fanale posteriore.
Io cado a terra , sia per la perdita di equilibrio , sia per il colpo ricevuto.
L' auto, invece , finisce contro un lampione della luce poco distante da me.
Il vetro dell' auto si frammenta in mille pezzi finendo sul volto del ragazzo al volante , già svenuto a causa del colpo.

Il Futuro gia avvenutoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora