She wrote on her arms

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1.

I capelli le ricadevano, mossi, sul viso ricoperto di lacrime. Gli occhi nocciola continuamente lucidi, da quasi mezz’ora, si stavano gonfiando, diventando rossi. Le labbra, rosee, screpolate dai nervosi morsi e inumidite da quelle lacrime salate e piene di rabbia.

 

Stavo aspettando, in silenzio, la mia migliore amica. Gemma era la tipica ragazza bella, mora e dagli occhi verdi che aveva tutti i ragazzi della scuola ai suoi piedi. Ma lei non desiderava altro che un ragazzo serio con il quale avere una relazione. La nostra amicizia andava avanti da anni ormai, forse da tutta la vita.

L’unico problema era quell’incubo di suo fratello: Harry Styles. L’unica persona capace di far cambiare il mio umore anche solo respirando.

“Adele” sussurrò una voce alle mie spalle. Mi voltai e cercai di sorridere come meglio potevo. Gemma stringeva tra le mani un bicchiere fumante di cioccolata. Sapeva che dopo un sorso, mi sarei sentita meglio.

“Tieni” mi porse il bicchiere e aspettò che un sorso di quella bevanda afrodisiaca, almeno per me, mi facesse ritornare il sorriso.

Sorrisi leggermente e afferrai il bicchiere con entrambe le mani per riscaldarle. “Grazie”.

“Prego, adesso mi dici che è successo?”. Gemma mi guardò intensamente negli occhi e con un pollice asciugò gli ultimi residui di lacrime che erano rimasti sul mio viso.

“Dovrebbe smetterla di trattarti così”. Non avevo ancora aperto bocca per darle una vera e propria spiegazione, ma sapevo che anche solo con uno sguardo lei aveva capito tutto quello che c’era da capire. Alla fine quello era l’unico motivo per cui io continuavo a piangere.

“Non dirgli nulla, non servirebbe – continuai, sorseggiando la cioccolata – dopo mi accompagni a casa?”.

La mora annuì sorridente e mi aiutò ad alzarmi. Scesi le scale titubante. Non volevo rientrare nell’edificio e ritrovarmi davanti alla faccia quel ragazzo. Raggiunsi il mio armadietto seguita da Gemma che aveva il suo proprio lì accanto e gettai il bicchiere, ormai vuoto proprio come il mio stomaco, nella spazzatura.

“Perché non ti ci butti tu lì dentro?” chiese una voce che mi era fin troppo familiare. Mi voltai e incastrai lo sguardo nel suo, fulminandolo. Per un attimo, però, mi persi nei suoi occhi color smeraldo. Sghignazzava con i suoi amici: Zayn Malik, Louis Tomlinson e Liam Payne, che sembrava essere il più maturo del gruppo e invece si era dimostrato tale e quale a loro.

Sentivo gli occhi ancora lucidi. Era arrivato il momento, dopo tre lunghi anni, di reagire a quelle sofferenze.

"Styles - da dove arriva sto coraggio? - solo perché tu e i tuoi amichetti siete i fighetti della scuola non vuol dire che mi puoi trattare come ti pare". Gemma dietro di me sorrideva soddisfatta per la mia risposta e mi strinse la mano, in segno di soddisfazione. Il riccio si avvicinò, con passo sicuro, tenendo il mio sguardo incastrato nei suoi occhi. Erano maledettamente belli e io, come una povera scema, ero rimasta abbindolata da quello sguardo seduttore.

"La piccola Adele risponde ora, eh?" disse, soffiandomi sulle labbra. Indietreggiai disgustata e me ne andai, mano nella mano, con Gemma. 

Pov Harry.

La ragazzina aveva cominciato a rispondere a tono. Non era mai successo prima, sono meravigliato veramente. Torno dai miei amici che hanno seguito la scena da lontano e sono ancora piegati in due dalle risate.

"Ah ah - dissi sarcasticamente - smettetela idioti". Zayn si avvicinò smettendo di ridere e mi appoggiò una mano sulla spalla.

"Abbiamo pensato ad una scommessa" disse.

She wrote on her armsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora