Capitolo 11

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Quella notte, sarei rimasta a dormire da Gemma, anche sapendo che in quella casa viveva c’era lui. Ma volevo passare del tempo con la mia migliore amica e Harry non me l’avrebbe impedito.

Mi tolsi le scarpe e le appoggiai accanto alla porta, vicino a quelle di Gemma che non vedeva l’ora di togliersele. Indossai la mia camicia da notte e andai a prendere un bicchiere d’acqua.

Mi appoggiai al ripiano della cucina, bevendo e ripensando ad Harry. Aveva coltivato quella bellezza che già si portava dietro, ed era diventato qualcosa di bellissimo.

“Basta Adele” sussurrai a me stessa, poggiando il bicchiere nel lavandino. Mi voltai per andare in camera, ma andai a sbattere contro qualcuno. Alzai lo sguardo di scatto, ritrovandomi nei suoi occhi così verdi.

“Mi sono appena persa” dissi senza accorgermene. Sorrise. Questo vuole farmi morire, pensai scansandomi da lui.

“Conosci questa casa come le tue tasche” rispose, avvicinandosi al frigorifero.

“Nei tuoi occhi – sussurrai piano – cioè.. penso di aver bevuto un po’ stasera”. Non ero per niente brava a mentire, soprattutto davanti alle persone che mi piacevano. Harry si voltò velocemente e scosse la testa.

“E’ meglio che io vada a dormire” dissi, dirigendomi verso le scale, per raggiungere la camera da letto. Feci in tempo a fare due scalini che mi afferrò il polso facendomi voltare verso di lui.

La sua mano stringeva leggermente la mia. Fece scivolare le sue dita tra le mie, intrecciandole. “Sei bellissima”.

Mi fece sciogliere come un pupazzo di neve al sole. La luce fioca proveniente dalla cucina, mi lasciava intravedere i suoi occhi che scintillavano. Appena mollò la presa, mi sentii come una voragine scavarsi nel petto; mi sentivo vuota. Salii le scale, lasciandolo lì.

“Pensavo ti fossi persa” affermò Gemma, sistemandosi sul letto. Sorrisi e mi stesi accanto a lei, abbracciandola.

***

Era arrivato il momento di andare a vedere l’appartamento nel quale io e Gemma saremmo andate ad abitare. Era in centro a Londra, quindi anche più vicino ai nostri futuri posti di lavoro. Avevo dato il mio curriculum alla biblioteca della signora Sherman e Gemma ad un negozio di dischi.

Ero visibilmente agitata e il fatto che anche il riccio sarebbe venuto con noi, mi rendeva ancora più irrequieta.

Appena varcai la soglia dell’appartamento sentii i polmoni riempirsi di un profumo nuovo, il profumo di casa mia.

Il salotto era spazioso e molto illuminato, grazie alla portafinestra che si estendeva sulla maggior parte della parete. La cucina, subito accanto, era grande e rifornita di tutto l’essenziale, compresa un’isola in mezzo. Iniziava poi un corridoio che portava alle camere da letto. La mia era rivolta verso la strada, mentre quella di Gemma verso il cortiletto interno. Ognuna aveva il suo bagno, più uno nel corridoio. Avevamo anche una stanza per gli ospiti e uno sgabuzzino.

Camera mia era davvero uno splendore. Le pareti colorate di un blu notte mi davano la sensazione di tranquillità. Era anche per questo che avevo scelto quella stanza. Harry era entrato con me e mi fissava sorridente, mentre i miei occhi brillavano davanti a quella meraviglia.

“Ti piace?”.

Abbassai gli occhi verso di lui, dopo aver osservato il soffitto per decidere se decorarlo, e annuii. Si avvicinò a me, e con nonchalance mi mise un braccio attorno alle spalle. Mi scostai.

“Harry non mi sembra il caso che tu..”. Gemma s’interruppe non appena lo vide così vicino a me. Sorrise leggermente.

“Avviso Niall” dissi, allontanandomi con il cellulare in mano.

She wrote on her armsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora