Era forse un bluff? Odiavo quel genere di situazione.
Sentii un vuoto dentro di me che lentamente cresceva ad ogni secondo di silenzio che passava.
Perché, dopo quelle parole, tra di noi c'era solo quello.
In effetti l'argomento "eruzione" non era stato toccato per un bel po' di tempo, ed io preferivo così.
« Perché un esperimento possa fornire risultati accurati, è necessario un gruppo di controllo. Abbiamo fatto del nostro meglio per proteggervi dal virus il più a lungo possibile. Ma circola nell'aria ed è altamente contagioso »
Non stava dicendo nulla di nuovo. Non per me almeno. Quelle erano solo parole buttate al vento, e più passava il tempo peggio era.
Mi guardai velocemente attorno. Ora nella mia testa rimbombava una sola domanda:
Chi è che porterà sulla schiena la croce dell'eruzione?
Janson ci guardò uno ad uno, fermando per qualche istante lo sguardo su di me, come se stesse studiando la mia reazione.
Newt sembrò scocciato da quel gesto.
Si passò una mano tra i capelli, abbassando per qualche istante lo sguardo su di me e riportandolo, poco dopo, su Janson, digrignando i denti con fare piuttosto frustrato « Vai avanti, accidenti! tanto pensavamo di avercelo tutti quel cacchio di virus. Non ci stai spezzando il cuore! »
« Già, risparmiaci la sceneggiata e diccelo una buona volta » aggiunse Sonya.
Feci un respiro profondo, guardandomi ancora una volta attorno.
Teresa e Thomas erano vicini, e lei non riusciva a stare ferma sul posto neanche per un secondo.
Sgambettava quasi impaziente, si guardava attorno rapidamente, incrociando per qualche istante il mio sguardo.
Mi rivolse un sorriso, i suoi occhi erano lucidi.
Cosa c'era che non andava? Le avevano riferito qualcosa che forse dovevo sapere?
Ricambiai il suo sorriso, ma sicuramente aveva notato la mia espressione sospettosa.
Il vuoto nel mio petto cresceva ancora.
Stavo sudando freddo.
Cominciai a stressare le mie mani. Le sentivo fredde e formicolanti. L'ansia saliva a mille, tuttavia sentivo la testa vuota e senza alcuna sorta di pensiero preciso. Niente. Era tutto vuoto e silenzioso, così come quella stanza, dove neanche il ronzio dei macchinari sembrava voler farsi sentire.
Janson si schiarì la voce, storcendo quel brutto naso da ratto «d'accordo allora. La maggior parte di voi è immune e ha contribuito a raccogliere dati preziosissimi. Solo due di voi sono considerati Candidati al momento, ma è un discorso che affronteremo in un secondo tempo ›› scosse la mano, come per rendere meglio l'idea che quella cosa poteva benissimo passare in secondo piano ‹‹ Passiamo alla lista. Le seguenti persone non sono immuni: Newt ...»
Ed è lì che sentii il mondo crollarmi addosso.
La mia mente si spense ufficialmente, ed i nomi successivi nemmeno li sentii.
Fu come vedere tutto nero attorno a me, la mia testa era ufficialmente isolata da tutto il resto.
Non riuscivo a respirare. Un attacco di panico?
Mi girai lentamente verso di lui. Aveva uno sguardo terribilmente perso, come se non sapesse cosa pensare di preciso.
Il vuoto dentro di me era diventato fin troppo grosso, pesante da sopportare. Ora potevo capire a pieno quella pessima sensazione, e mi aveva travolto così velocemente che se qualcuno in quel momento mi avesse pugnalata in pieno petto, giuro, l'avrei preferito. Non l'avrei nemmeno sentito.
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Virus Mortale
Fanfiction{Threequel di "Benvenuta nella radura"} Lui aveva un espressione spenta, preoccupata, ma come suo solito preferiva non parlare di ciò che lo preoccupava. Era strano. Davvero strano. Da quando eravamo tornati dalla zona bruciata, non era più...