Strane sensazioni

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Jen's POV

La sveglia suona, come ogni mattina alle 5.30. E' giovedì e come ogni mattina da qualche mese a questa parte sono ad Atlanta. Le riprese di Passengers stanno procedendo bene, siamo quasi alla fine. Chris e io ormai siamo amici, lui inoltre è un attore fantastico. Sono molto fiera del lavoro che stiamo facendo. 

Raccolgo tutte le mie forze per trascinarmi fuori dal letto, non ho dormito molto bene questa notte,in verità è un pò di tempo che mi succede, sono agitata, strano perchè non c'è nessun motivo per cui dovrei essere agitata. Ho una strana sensazione alla bocca dello stomaco, come un vuoto."Forse è solo fame" penso , così una volta scesa al piano di sotto della casa, che la produzione ha preso in affitto per me durante le riprese, mi faccio un caffè e mi ficco una brioche in bocca. La situazione non migliora, ma scrollo la testa, non devo pensarci, ho un film da finire e voglio farlo nel miglior modo possibile.

Mentre mi sto vestendo, di fretta, sono in ritardo ovviamente, il telefono squilla. E' Liz , la mia publicist, ovviamente. Di solito risponde Talley, la mia assistente, alle telefonate di quella rompiscatole di Liz, ma oggi non c'è, è andata a trovare i suoi genitori, quindi tocca a me:      <<Pronto?>> <<Jennifer, buongiorno!>> mi dice lei con una voce fin troppo squillante rispetto all'ora che vedo sul mio orologio. << Buongiorno a te Liz, dimmi tutto>> << Senti, probabilmente sei in ritardo, quindi sarò breve>> "quella donna mi conosce fin troppo bene" penso tra me e me. << Sabato sera devi andare a New York, una cena di beneficenza, non puoi dirmi di no. Puoi portare chi vuoi.>> "Cavolo mi fa incazzare quando prende degli impegni e mi avverte con così poco preavviso, ma è una cena di beneficenza non posso certo dirle di no. <<Ok Liz ci sarò, però cavolo avverti prima la prossima volta!!>> cerco di dirle con tono risoluto <<Jennifer tanto lo so che non avevi nulla da fare, sei troppo stanca e pigra per organizzare qualsiasi cosa in questo periodo>> "Ripeto, quella donna mi conosce". Ci salutiamo e ci diamo appuntamento al JFK di NY per sabato in mattinata. Esco di casa, ma la sensazione di vuoto che mi accompagna in questo periodo non mi molla di un millimetro.

Josh's POV

Siamo a fine febbraio, ma qui a Los Angeles non fa nessuna differenza, è sempre, perennemente caldo. E' come se le stagioni non esistessero, come se il tempo scorresse in un modo diverso rispetto al Kentucky. Cavolo vivo qui da anni, ma sento sempre la mancanza di casa. E' giovedì, oggi non sono sul set. Di solito ci faccio un salto anche nei giorni in cui non lavoro, ma oggi non ne ho proprio voglia, non ho voglia di fare nulla. E' qualche tempo che sento la mancanza di qualcosa o di qualcuno. Sorseggio la mia tazza di caffè nel patio, e anche se non voglio lo sguardo va in direzione della casa di Jennifer. Cavolo è una vita che non la sento, potrei mandarle un messaggio, ma non voglio disturbarla, sicuramente sarà sul set e anche se lo leggesse, con la memoria che si ritrova, non si ricorderebbe mai a rispondermi. Non posso ignorare l'associazione di idee fatta dal mio cervello: mancanza di qualcosa o di qualcuno e subito ho pensato a lei. No, non può starci questa cosa. Il filo dei miei pensieri viene interrotto dal suono del campanello. Poso la tazza di caffè e vado ad aprire. E' Andrew, il mio publicist. <<Buondì Josh , che mi racconti?>> entra in casa senza neppure che lo inviti, ma a lui non serve l'invito. << Tutto bene , stavo prendendo un caffè,ne vuoi un pò?>> Non posso certo dirgli che stavo pensando a Jennifer in un modo un pò insolito. << No grazie ho già fatto colazione, senti, visto che questo fine settimane non vai a fare il piccioncino in giro per Madrid,sono venuto a dirti che sabato andiamo a NY, cena di beneficenza, sei obbligato a dire di si. Puoi portare chi vuoi. >> "L'idea non mi alletta molto, è già giovedì e non sono dell'umore per prendere un aereo, ne prendo già troppi per i miei gusti, ma è una cena di beneficenza, quindi accetto" <<Ok ci vengo, conta su di me>> << Grande, passo a prenderti sabato mattina presto, intorno alle 6, non fare tardi Josh!>> Mi saluta con una pacca sulla spalla. Cavolo l'unica persona a cui posso chiedere di venire con me è mia madre, ma è tornata in Kentucky per andare a trovare Connor, dovrò andarci da solo. Solo ad una cena a cui non conoscerò nessuno, proprio quello che ci voleva in questo momento, come se non mi sentissi già abbastanza giù di morale ... forse mi manca.







Buonanotte Josh - Buonanotte Jen                       {Joshifer Story}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora